e alla fine stapparne una bottiglia risulta essere un pegno di piacere, un piacere culturale

Nello splendido scenario del Museo delle Terme Romane, in riva al Lago di Massaciuccoli, il benvenuto agli ospiti è dato da un “giovane” Riesling renano dell’Azienda  Villa Huesgen, zona Traben-Trarbach posta al centro del fiume e regione Mosella, vendemmia 2013. La Mosella, tra Coblenza e Treviri,  è la zona vinicola tra le più imponenti del Mondo, con i suoi pendii ripidi, i terreni di ardesia grigia e rossa, e sembra, ormai accertato, che abbia dato i natali a questo vitigno che definirei: “emblematico”. Emblematico perché?

Perché rappresenta in modo significativo un vitigno complesso, articolato, multiforme.

Il momento dell’aperitivo viene consumato immersi in uno scenario storico con descrizione, da parte di giovani archeologi, delle magnificenze delle Terme, che sappiamo essere state luoghi di aggregazione sia dei patrizi ma anche dei plebei, ovviamente in stanze separate e con servizi diversi. Tra racconti, mosaici e architetture, si compie il piacevole degustare dei finger food preparati dalla brigata di cucina dell’Osteria abbinati a questo giovane riesling dalla spiccata acidità, sapidità e dal fievole profumo “tipico, varietale, primario, caratteristico, suo” ancora chiuso e pronto ad evolvere con il tempo.

I locali dell’Osteria delle Terme, magistralmente guidata da Stefano Bergamini (una ne fa, cento ne inventa), è stata il luogo di questa splendida serata “Obiettivo Riesling”. Piatti della cucina tradizionale marinara per esaltare le doti di questo vino da antico vitigno.

Sette vini a rappresentare due Regioni, il Palatinato (Germania) e l’Alsazia (Francia) e quattro zone diverse attraversate da quattro fiumi che ne caratterizzano “gli ambienti”. Mosel, Nahe, Saar per il Palatinato, il Ill (ill) per la zona dell’Haut-Rhin alsaziano.

Non puoi parlare di questi Riesling se non anticipi la forte influenza idrotermoregolatrice del Grande fiume Reno (profondo, copioso), dei venti che soffiano sia da Est (siberiani,freddi, pungenti) che da Ovest ( atlantici, più caldi, più umidi), i territori, anzi i terreni completamente diversi (prevalentemente argillo-calcarei quelli collinari alsaziani) contro quelli del palatinato dove le arenarie grige e rosse fanno la differenza. E tutto questo lo ritrovi all’interno delle bottiglie assaggiate che hanno dato, alla fine, la giusta dimensione all’Obiettivo Riesling.

Riesling Rheinessen 2014 di Wagner Stempel, da Siefersheim Mosel. Fresco e stuzzicante. Note floreali bianche, fruttate su albicocche, con media complessità. Il varietale ancora chiuso. Al palato spunti acidi e minerali con contrapposizioni zuccherine moderate. Voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Riesling Rotliegend Nahe 2014 di Korell. Paglierino dai riberveri verdognoli. Ruota nel calice molto libero. Naso fruttato con aromi di pesca e albicocca. Al palato il sorso sfuma elegante mettendo in evidenza una buona acidità e sapidità. Ritorni lievi di idrocarburi chiusi. Voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Riesling Saar 2014 di Van Volxem. Colore paglierino con lampi verdognoli ad indicare la sua estrema giovinezza. Naso chiuso sui varietali e aperto sui fruttati. Al palato la caratteristica fresco-sapida è accentuata e fa presagire una lunga tenuta. Voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Riesling 2012 Pierre Sparr da Sigolsheim, ad Ovest di Colmar (Haute-Rhin Alsazia) Siamo in Alsazia e lo si avverte subito. La struttura è diversa. Questa bottiglia, in particolare, dal colore giallo paglierino tendente al dorato, fa presagire un passaggio in legno che lo si avverte nelle sue eccessive morbidezze. Naso con il varietale evoluto, maturo che porta il vino ad essere consumato velocemente perché si intuisce che la sua preparazione è stata rivolta a questo. Mi ha convinto solo nell’ottica di un consumo veloce. Voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Riesling herrenweg 2013 Domaine Saint Remy da Wettolsheim, sud ovest di Colmar. Diverso, strano. Fuori dalla logica degli altri vini. Conduzione biologica che ha portato ad una particolare azione in vigna e successivamente in cantina. I profumi sono fruttati, il residuo zuccherino molto presente. Lo tradisce la media persistenza e le acidità sovrastate dalla sua dolcezza. Interessante, voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Riesling Trimbach 2012 da Ribeauvillé a nord-ovest di Colmar. Devo dire che è stato il campione che maggiormente ha risposto all’archetipo Riesling. Paglierino lucente. Profumi di frutta a polpa bianca con diffuse note aromatiche. Il varietale è ancora in evoluzione ma già da adesso marcante. Al palato armonica freschezza e sapidità in sintonia con il varietale di idrocarburo che ritorna. Finale lungo e appagante. Lunga vita a questo bel Riesling. Voto Obiettivo Riesling, il “Vitigno emblematico”

Per taluni stappare una bottiglia è una sorta, un pegno di piacere. Quando si tratta di Riesling l’immagine è senz’altro nettissima, voluta, ricercata. E dona un piacere “intellettuale”, di documentazione, di studio. Il Riesling è un grande Vino? Molti hanno cercato e provato a dare una risposta. Sono convinto che le dia più alle nozioni culturali di ciascuno di noi che ai semplici criteri gustativi. Partecipo volentieri alle Cene-Degustazione organizzate da Stefano Bergamini all’Osteria Le Terme di Massaciuccoli perché non sono mai banali.

Urano Cupisti