Quando dici cuore della toscana pensi, immagini, la vasta area delle colline del Chianti. E geograficamente, come si suol dire, non fa una grinza.

Ma chi conosce veramente la Toscana, percorre le sue numerose valli, si perde sui saliscendi delle colline segnate dai cipressi, sa che questa regione possiede più cuori, aree e zone costellate da vigneti, uliveti e boschi.

Nel mio vinovagare, in un pomeriggio assolato di fine maggio, nel percorrere quella bellissima strada che da Pontedera porta a Volterra, nell’entroterra pisano e fende la Val d’Era, mi sono ritrovato in cima ad un colle, in un ambiente dove “la storia della civiltà incontra le storie delle genti che da millenni la abitano”.

Fattoria Fibbiano, due anime, un cuore. Immersa in circa 90 ettari di vigneto, uliveto e bosco.

Fibbiano. Insieme a Nicola Cantoni

Ad accogliermi i due fratelli Matteo e Nicola Cantoni e la loro “storia” ricca di tradizioni, passioni, perseveranza e accortezza. Una famiglia con la passione della terra nel sangue.

Un’azienda agricola a conduzione familiare dove l’intera famiglia vive e lavora dal 1997. Giuseppe, il padre, non curante dell’età che si porta appresso, ancora si prende cura dei vigneti e della campagna; Matteo si occupa della commercializzazione dei vini; Nicola è l’enologo e agronomo che segue l’intero processo vitivinicolo dalla vigna alla bottiglia.

La storia ultima dei Cantoni

Nel 1997, l’anno della svolta. Giuseppe Cantoni decise di tornare in Italia dopo una lunga carriera all’estero nel mondo degli affari per ritrovare le radici familiari: la terra. Agricoltori da generazioni, insomma da sempre.

Giuseppe, con la moglie Tiziana e i figli Matteo e Nicola, iniziò a perlustrare la campagna toscana alla ricerca del posto giusto, del suo Eden.

È Nicola che parla: “Quando i miei genitori videro la Fattoria Fibbiano non ebbero dubbi: da quel momento è iniziata la nuova vita. Una vita semplice, vissuta in pienezza, caratterizzata da silenzi, passione, vicini alla natura e alle cose più pure, lontani dai rumori della città”.

Il terreno di Fibbiano

Qualità e rispetto per l’ambiente

“Consideriamo l’ambiente come una parte importante del nostro patrimonio, da tutelare, non come una risorsa da sfruttare.

La qualità di un prodotto è indissolubilmente legata al modo in cui ci prendiamo cura della terra e l’intervento umano è ridotto al minimo. Fattoria Fibbiano è un’azienda agricola biologica certificata”. 

Così Nicola mentre mi ha scorrazzato su e giù per le sue vigne collinari.

Le nostre idee e il nostro sogno: “Vero vino toscano”

Tutto parte dal vigneto, dalla sua posizione, dalla composizione del terreno e dalle caratteristiche che lo rendono speciale e unico. Poi c’è l’intervento umano il cui ruolo è quello di valorizzare, completare, rafforzare e sottolineare il senso di appartenenza”.

“La qualità si fa in vigna. Questo è il principio fondamentale di tutto il lavoro che noi come famiglia mettiamo in campo”.

Fibbiano. Vite di 100 anni

e ancora…

 “Scegliere i vitigni non è stato difficile: all’interno della tenuta c’è un vigneto che ha più di cento anni, uno dei vigneti più antichi di Terricciola, da cui sono state selezionate le piante madri di tutti i vigneti che oggi crescono nella nostra tenuta”.

Ricerca e innovazione

La ricerca è fondamentale alla Fattoria Fibbiano. Studiare, testare, e tenersi aggiornati . Ricerca e innovazione tecnologica alla base di tutto. I futuri progetti partono dagli studi di oggi: Sangiovese Polveroso, Brunellone e San Forte.

I numeri vitivinicoli

In continua evoluzione: attualmente la tenuta è composta da un fabbricato di mq. 1.200 mq circondato da uliveti e diviso in due parti: una parte per gli ospiti dell’agriturismo e l’altra per la  famiglia allargata.

La nuova cantina, realizzata nel 2010, più consona alle dimensioni dell’azienda è stata progettata e realizzata per tenere conto delle moderne esigenze produttive nel rispetto delle tradizioni enologiche secolari del luogo.

Superficie totale: 20 ettari di vigneto, 5 ettari di oliveto, 12 ettari di bosco e il resto seminativo.

Vigneti: L’azienda coltiva da sempre vitigni autoctoni quali Sangiovese, Sangiovese Forte, Sangiovese Polveroso, Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino per i rossi, Vermentino e Colombana per i bianchi.

Età dei nostri vigneti: alcuni vigneti (circa 2,5 ettari) hanno più di 100 anni e 17,5 ettari hanno fino a 20 anni. L’esportazione in tutto il mondo si aggira intorno all’80% della produzione.

Fibbiano. Il cemento

Gli assaggi: (ne riporto in particolare alcuni con i miei giudizi)

– Fonte delle Donne 2020. Vermentino e Colombana. C’è una leggenda intorno a questo vino. Andate a visitare l’azienda e Nicola sarà felice di raccontarla. Vino particolare che ha raggiunto il podio degli ottimi, voto 87/100;

– L’Aspetto 2013, Canaiolo e Sangiovese, 2 anni in botte, 2 anni in cemento e un anno in bottiglia. Eccellente, 91/100;

– Ceppatello 2013, Sangiovese 100%. Tre anni di botte, un anno di cemento e un anno di bottiglia. Fedele all’ispirazione aziendale. Insolitamente flessuoso anche se si lascia apprezzare da quel tocco supplementare sauvage. Eccellente, voto 92/100;

– Infermento, vermentino ancestrale. Come definirlo se non con l’appellativo di “blasfemo”?

Inoltre ho assaggiato:

Colombana 2019, ottimo voto 88/100; Sofia, da vigneto unico di sangiovese, voto 87/100; Le Pianette 2017, Sangiovese e Colorino, Buono, voto 87/100; Sanforte 2016, clone di Sangiovese, ottimo voto 88/100.

“Inseguiamo il sogno della gente del posto: il vero vino toscano. Assaggiare e apprezzare qualcosa di unico, che nasce e cresce solo in un determinato luogo. È da gustare, come un libro che racconta la storia di una terra e delle persone che la abitano”. Così mi ha salutato Nicola. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 26 maggio 2021

Fattoria Fibbiano
Via Fibbiano, 2 – 56030 Terricciola (Pisa)
Tel/Fax +39 0587 635677

info@fattoria-fibbiano.it

www.fattoria-fibbiano.it