La vocazione allo chardonnay. (Viaggio nella Champagne, seconda parte)

Durante i percorsi didattici ai vari livelli delle Scuole per i Sommeliers, i docenti difficilmente  ricordano che esistono nella Champagne delle piccole enclaves dove si coltivano uve che danno eccellenti prodotti finali. Rappresentano appezzamenti, piccoli territori da definire curiosi, nel senso che causano curiosità. E un appassionato non può fare a meno di visitarli.

Si pensa, visti gli scritti prima “fillossera” ( ed io ne sono ampiamente convinto),che queste piccole particelle facessero parte di una più grande Area tutta coltivata a vigna. Oggi troviamo 20 ettari qui a Pontfaferger-Moronvilliers e di Selles nei Mont de Berru, 45 ettari là ad Orbais l’Abbaye, altri 36 quaggiù a Bergères- sous-Montmirail, 7 un po’ più in là a Broussy-le-Grand ed infine 200 nel Montgueux, alle porte ovest di Troyes dove lo chardonnay trova un habitat fantastico. Qualcuno lo definisce parte integrante dell’Aube solo perché è compreso in una territorialità regionale. Niente di più sbagliato. È un territorio, anzi aggiungo un terroir, completamente diverso con una componente argillosa-calcarea aggiunta al gesso di Micraster   dissimile dal resto della Champagne.

Tutti ne hanno parlato poco, ne continuano a parlare poco. Noi vinovaganti nel mondo abbiamo voluto toccare il terreno di quella bellissima collina, annusarne i profumi ed illuminarci dei suoi splendidi scenari.

Etienne Doué è la Maison che ci attende con lo stile personalizzato dei suoi vini indiscutibilmente raffinati, aggraziati dallo chardonnay di fattura particolare. Acidità accompagnata da straordinaria eleganza. E capisci tutto questo quando riesci a calpestare le sue vigne che guardano la piana di Troyes.

Reserve Brut, chardonnay da vendemmie 2009-2010-2011. Naso fresco, fruttato elegante. Al palato il perlage si distingue in finezza ed avvolge il sorso in una buona persistenza. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Selection, 60% chardonnay e 40% pinot noir da vendemmie 2009-2010-2011. Un tocco diverso quasi misterioso in un territorio vocato al bianco. Il Pinot Noir inibisce un po’ la sua eleganza ma alla fine lo apprezzi come uno champagne classico. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Rosé, 60% chardonnay e 40% pinot noir anch’esso ottenuto da vendemmie 2009-2010-2011, metodo melange. Un rosé che piace subito al primo sorso, di quelli che accompagnano le calde serate estive. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Il etait une fois, chardonnay 100% da vendemmie 2000-2002-2004-2005-2006-2008-2009-2010. Impatto olfattivo fascinoso e nobile. Rotondo e setoso al sorso. Champagne di classe, complesso. La vera anima del Montgueux.  Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Il sole è sempre alto e il desiderio di constatare l’eccellenza di questa enclave, visitando un’altra Maison, prende il  sopravvento. Non abbiamo alcuna visita programmata e ci affidiamo al fiuto. Quello che tiene conto di diversi fattori: l’appeal delle vigne, l’accueil del Bureau, la disposizione delle indicazioni e i loro contenuti. E da tutto questo è uscito Régis Corniot. Ci è piaciuto il sottotitolo Vigneron Créateur. Alla fine si è rivelata una scelta azzeccata.

Idee chiare e lavoro razionale, determinato, quello che viene fuori e si capisce dal colloquio con Hudrey, una delle tre guide dell’Alexis St Aude, la nuova società, composta dai tre figli (l’ultima generazione) che amministra il Domaine. Una filosofia produttiva che è partita dall’affiancare il padre e introdurre quelle nuove tecniche di produzione che, nell’assaggio dei loro prodotti, ha provocato in noi una dinamica gusto-olfattiva che altro non fa pensare se non in una crescita anche di personalità.

Un’ultima annotazione rilevante: qualità-prezzo che non guasta.

Prestige, chardonnay 100%, vendemmie 2008-2009-2010. Nella sua bottiglia “chiara” cerca di trasmettere seduzione e brillantezza. “Pour le plasir des yeux et du palais” recita la sua presentazione. Come dargli torto. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Grande Réserve, chardonnay 100%, vendemmie da vecchie vigne 2007-2008, ampio e delicato. Dominato dallo chardonnay di Montgueux, quello diverso. La finezza del perlage e la persistenza ne sono prerogative interessanti. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

Sélection, chardonnay 100% proveniente dall’assemblaggio del 70% da vendemmie 2005-2006-2007 e 30% da 2008-2009. Rotondità ed eleganza ottenuta dopo un lungo invecchiamento in cantina. Lo champagne che ti affascina. Voto Montgueux: il Montrachet della Champagne

I vigneti del Montgueux si preparano ad un’altra notte in un autunno mite. Ci aspetta Troyes per trascorrere una serata nella leggenda.

Urano Cupisti

(seconda parte)