Degustazione di una accurata Selezione Vini 2014 nell’ambito della 57° Mostra del Chianti a Montespertoli (Fi)
L’invito è di quelli che non ti lasci sfuggire. Degustazione di una accurata Selezione Vini 2014 nell’ambito della 57° Mostra del Chianti a Montespertoli (Fi). Un incontro “tra gli addetti ai lavori”, giornalisti, assaggiatori e degustatori “ufficiali”, con previsti momenti di confronto con i produttori. Il tutto con la consulenza e regia di Leonardo Romanelli. Gli ingredienti per un confronto di “high quality” o se preferite “qualité supérieure”alla vigilia, nell’invito, c’erano tutti; e così è stato.
Come non partecipare. Ed allora preparazione e spazio alla conoscenza per non trovarsi impreparato.
Montespertoli è uno dei Borghi Toscani, “carichi” di Storia, posto a 257 m s.l.m., con l’immancabile Castello, la Piazza del Popolo (ultimo toponimo post-liberazione) addobbata a Festa (Mostra del Vino) e il “breve struscio paesano” che la collega con l’altra Piazza storica dal nome antico, Piazza Machiavelli. Tutto qui? Molto riduttivo se il Borgo non fosse ubicato al centro di una vasta area, circa 125 kmq, di dolci colline con clima, esposizione e terreni vocati “naturalmente” alla coltivazione della vite. Circa 2.200 ettari di cui 1.700 Docg. La ricerca porta ad ulteriori conoscenze.
Comune con maggior superficie vitata della Provincia di Firenze e… due sottozone della Docg: Chianti Colli Fiorentini e Chianti Montespertoli entrambe tutelate dal Consorzio del Chianti. L’inizio della confusione.
Mi siedo ad uno dei tavoli preparati, di fronte nove calici (che diventeranno undici nel corso della degustazione) pronti per accogliere Chianti Docg, Chianti Montespertoli Docg, Chianti Montespertoli Riserva Docg e l’immancabili Igt.
Ad uno ad uno, seguendo il preciso iter imposto da Romanelli i vini scendono nei bevanti raccontati dai singoli produttori per una migliore conoscenza fornendo elementi importanti ed interessanti ai fini dell’assaggio e degustazione. E comprendi che “la confusione esiste, eccome”. Quale differenza tra un Chianti Docg del territorio di Montespertoli composto da sangiovese 100% e un Chianti denominato Chianti Montespertoli Docg composto da sangiovese 100%? La differenza non è nell’etichetta ma, come ci insegnano i francesi maestri nella comunicazione, nei terroir. E nel comprensorio di Montespertoli di terroir ce ne sono diversi. Perché non “sfruttarli”?
Ricerca della propria identità, scelte coraggiose, innovazione e comunicazione per un cambiamento nel solco della tradizione. Del resto questa è stata la conclusione condivisa da tutti gli intervenuti.
Fuori dall’Auditorium la Festa del Vino impazza e durerà fino a notte fonda. Mostra del Vino o Sagra della salc(s)iccia?
Di seguito i miei assaggi selezionati:
Le Fonti a San Giorgio Chianti Docg 2013 (sangiovese 85%, colorino 10% e pugnitello 5%). Naso importante e complesso. Fresco e fruttato al palato dove apprezzi la sua gioventù.
Tenuta Moriano Chianti Montespertoli Docg 2012 (sangiovese 90%, merlot 10%) una discreta consistenza con lacrimazione evidenziata sul bevante, naso complesso con secondari e terziari in evidenza, al palato equilibrato con trama tannica integrata. Bene la morbidezza del merlot nel finale.
Az.Agr. Guiducci “Campo al Sole” Chianti Montespertoli Docg 2009 (sangiovese 75%, canaiolo 10%, merlot malvasia e trebbiano 15%) I 5 anni si sentono con evidenti elementi per durare nel tempo. Naso importante con una complessità che spazia dai floreali rossi ai fruttati e speziati. Al palato importante, scivola con i polialcoli bilanciati da un freschezza in armonia con i tannini eleganti. Lunga persistenza
Castello Sonnino “Cantinino” Rosso Toscana Igt 2009 (sangiovese 100%). Il sangiovese che ti affascina. Rubino tendente al granato, molto concentrato ma di evidente luminosità. Pot-pourri floreale, frutta scura e spezie, tante spezie. Al palato è caldo, si distingue per l’estrema eleganza, godibile il finale con ritorni vanigliati. Un’altra storia. Chapeau!
Urano Cupisti