Insieme a Alberto Poggi

Attenzione all’ambiente e salvaguardia di un sito storico tramandato nel tempo. Questo è ciò che colpisce entrando all’Azienda Montepepe, sita in una cortina collinare che anticipa le Alpi Apuane.

Ci troviamo nel Comune di Montignoso, in provincia di Massa Carrara. Ci troviamo in un terrazzamento collinare dove si domina il litorale apuo-versiliese con una visuale sulle isole dell’arcipelago toscano, Isola di Gorgona per prima.

Sono atteso da Alberto  Poggi, di professione architetto, vignaiolo per passione. “Devo dire che passo molto più tempo nelle vigne che in Studio a progettare”.

Mi accoglie in una corte aperta ornata da palme centenarie e cedri del Libano sopra l’agrumeto storico con alberi di arancio, feijoa , mandarino e limone. Mi accoglie davanti all’imponente Villa settecentesca che fu di Carlo Ludovico di Borbone Duca di Lucca.

La vigna del Degeres

E non si può fare a meno di citarlo perché la vera storia di Montepepe ha inizio proprio dal Duca che realizzò, nei primi anni dell’800, le vigne alla francese coinvolgendo vignerons provenienti dal Bordeaux.

È storia riportata in testi dell’epoca dall’abate Guidoni che scrisse: “a Montepepe si produce un ottimo vino sotto l’abile direzione del valente enologo Alessandro de Gerès, che il Duca prese al proprio stipendio facendolo venire di Francia”.

BUON SANGUE NON MENTE

Alberto oggi produce vino nel segno della tradizione borbonica facendo dei vini di Montepepe una unicità non riscontrabile con le produzioni dell’ intero distretto vitivinicolo dei Colli del Candia.

Insieme calpestiamo le vigne  di Vermentino, Viognier, Syrah, Massaretta. Vitigni scelti dopo attente valutazioni agronomiche fatte insieme all’enol-agronomo Federico Curtaz.

Panorama dalle vigne

Vigne che ospitano le viti reimpiantate nel 2004 su terrazzamenti già esistenti recuperando integralmente la struttura fatta di muri a secco e canali in pietra salvaguardando così un patrimonio architettonico di gran pregio.

Alberto ritorna spesso sulla scelta dei vitigni. “Il vermentino perché da secoli è il vitigno di riferimento dei Colli di Luni e del Candia, il viognier e il syrah perché si adattano  benissimo su questi terreni ed infine la massaretta, varietà autoctona della Provincia di Massa Carrara, dotata della presenza abbondante di pruina che da vini molto vigorosi e di corpo”.

Insieme ad Alberto calpestiamo i diversi terreni costituiti da una tessitura franca, leggermente sabbiosa  ma soprattutto sensibilmente acida. E quest’ultimo elemento sarà il leitmotiv ricorrente negli assaggi dei vini.

Terreni caratteristici e microclima fatto di estati ventilate e inverni miti.

LA CANTINA

Inutile dirlo. È l’antica cantina storica situata al piano terra della Villa che, sfruttando le caratteristiche climatiche, mi ha colpito di più.

La nuova cantina

“Le antiche cantine, situate al piano terra della Villa, sono state restaurate attraverso interventi che hanno portato alla realizzazione di un luogo dove vinificare con le tecniche di oggi, sfruttando le caratteristiche climatiche di una costruzione antica con muri di grande spessore e la massa della collina in aderenza al fabbricato, con il suo apporto termico e l’umidità giusta”.

“Ad integrazione ed in prossimità di tale spazio è stata realizzata una nuova Tinaia semipogea, che ci permetter di far maturare i nostri vini per anni nella sala contro monte al buio totale e con la giusta umidità.

La collocazione di tale spazio era stata resa problematica dalla presenza dell’oliveto a terrazze, piantato secondo una maglia geometrica rigida, che era di particolare fascino architettonico. Ciò ha comportato la scelta di pensare una struttura semipogea con un tetto vegetale sul quale ricollocare l’oliveto, rispettando la griglia originaria e ricucendo continuità con essa”

I NUMERI

La superfice del vigneto aziendale raggiunge oggi i 6 ettari totali per una produzione di 25.000 bottiglie suddivise in sei etichette, due rossi (Montepepe Rosso e Vignoso) e quattro bianchi (Degères, Montepepe Bianco, Montepepe Vintage e Albèrico).

GLI ASSAGGI

Montepepe Bianco 2015. Vermentino 70% e Viognier 30%.

NOTE AZIENDALI. Vino delicato, di buona struttura, elegante. Mineralità e acidità giocano con il frutto fragrante del Vermentino. Naso fresco e speziato, tipico dei versanti ripidi della Versilia. Vino facile da bere ma non scontato,da scommettere nel tempo. Denominazione: IGT TOSCANA. Potatura: Alberello orientato. Vinificazione: Acciaio inox. Affinamento: Acciaio Inox + 12 mesi in bottiglia. Produzione media: 8000 bordolesi

MIE CONSIDERAZIONI. Vino fresco e nitido, chiarezza fruttata, in apparenza leggero e semplice. Bocca palpitante di rilevante lunghezza ed eleganza nel giusto senso della sua misura. Ottimo, voto 89/100.

Montepepe Vintage 2011. Vermentino 70% e Viognier 30%.

NOTE AZIENDALI. Perdonerete l’immodestia…Quando si inizia un progetto c’è l’entusiasmo che aiuta a buttare il cuore oltre all’ostacolo, a cercare di guardare il futuro. Questa invece è una prova di maturità dove il vino si esprime nei caratteri ampi, sontuosi, la trama acida si riflette nel corpo acquisito e negli aromi, come in un gioco di specchi che moltiplica le sensazioni. Un vino che accompagna chi lo consuma in un viaggio, fatto di piccole e grandi sensazioni. Denominazione: IGT BIANCO TOSCANA. Uvaggio: Vermentino e Viogner.  Potatura: Alberello orientato. Vinificazione: Acciaio inox. Affinamento: 5 anni in bottiglia. Produzione media: 1100 bordolesi

MIE CONSIDERAZIONI: Consistente e poderoso, vellutato ed insieme quasi esplosivo con una freschezza da vendere. Senza indugio: luminosa complessità olfattiva e gustativa. Eccellente. Voto 92/100

Assaggiati anche:

Albèrico 2016, vermentino 100%, Ottimo, voto 88/100;

Montepepe Rosso 2012, Syrah 70% e Massaretta 30%, Ottimo, voto 88/100;

Montepepe Rosso 2010, stesso uvaggio del primo, Eccellente, voto 90/100.

Non ho potuto assaggiare il Degères, cru aziendale dedicato all’enologo francese scelto da Ludovico di Borbone, perché esaurito. Un vero peccato! (motivo per una prossima visita).

Se è vero che l’attuale Azienda Montepepe, versione Alberto Poggi-Federico Curtaz, è rappresentativa di vigneti anno 2004 è anche vero che la tradizione borbonica è stata il punto di partenza per la nuova vitivinocoltura.

Salvando i terrazzamenti e i metodi di allevamento e cercando solamente stili più aderenti alle diverse matrici territoriali si è ottenuto: l’evoluzione nella tradizione. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi eseguiti il 22 maggio 2018

 

Montepepe Azienda Agricola

Via Carlo Sforza, 76

Montignoso Ms

Tel   0585 831218

info@montepepe.com

www.montepepe.com