L’invito arrivato, uno di quelli al quale non puoi mancare.
Perché ad invitarmi è stata l’Azienda Ruffino;
perché sarebbe stata la mia prima volta alla Tenuta Poggio Casciano;
perché per un comunicatore quale sono, dovevo essere necessariamente presente “ad una prima”: la serata di presentazione di Modus Primo nuovo Cru della Tenuta.
Serata di quelle che difficilmente si dimenticano. Nel contesto della Villa rinascimentale del XIV secolo “che si affaccia sugli incantevoli vigneti che rappresentano il perfetto connubio tra classico e moderno”, con uno splendido giardino all’italiana, da esplorare nella sua magnificenza, magari sorseggiando un calice di vino eccelso, avvolti nei profumi, magie e natura, per partecipare all’evento, alla scoperta del neonato Modus Primo, un viaggio unico e suggestivo alla scoperta di quel vino e dei sapori toscani.
Sapori toscani. Sì perché, come recita il proverbio, tutti i salmi finiscono in gloria.
Anche in questo caso; ben chiaro nell’invito proprio come accade per i salmi che, per quanto differenti tra loro, prevedono tutti la medesima parola conclusiva che è “Gloria”.
Cena a cura di Stefano Frassinetti, chef della Locanda Le Tre Rane, che ha rivisitato un menù tipico chiantigiano. Chapeau meritato.
Al di là della perfetta e professionale accoglienza, è stata la presentazione del Supertuscan Modus Primo il clou dell’evento preceduta dalla visita della cantina nei sotterranei della villa.
Come nasce Modus Primo
Sandro Sartor, Presidente delle Tenute Ruffino, oltre portare il saluto dell’Azienda, ha ricordato: “A questo luogo abbiamo deciso di dedicare un vino, che ne rappresentasse lo stile e ne raccontasse l’evoluzione. Modus Primo per sottolinearne l’evoluzione di un prodotto ispirato al nostro primo Cru e che custodisca il meglio dei 40 ettari di vigneto della Tenuta Poggio Casciano”.
Tre vigneti per tre vitigni dove si coltivano le varietà del blend di Modus Primo:
– Cabernet Sauvignon (39%), da cui riceve complessità e struttura,
– Merlot (35%) che gli dona un frutto importante e tannini dolci,
– Sangiovese (26%), vitigno toscano per eccellenza, che esprime sapidità e note di frutta matura.
Un affinamento di 18 mesi in barrique nuove di rovere francese, scelte specificamente nelle tostature del legno per elevare singolarmente ciascuna varietà.
Gabriele Tacconi enologo, nel ricordare il blend ha aggiunto: “Volevamo innanzitutto che Modus Primo, nella scelta degli uvaggi da utilizzare, avesse le stesse origini di Modus e ne ricalcasse le orme.
Inoltre ci sembrava importante che avesse un significato enologico di alto livello nella scelta di vitigni nobili che caratterizzano una terra estremamente vocata come questa conca calda alle porte di Firenze, per dare vita ad un vino strutturato e allo stesso tempo di grande piacevolezza”.
Lorena Troccoli, agronoma responsabile della Tenuta, ha concluso: “Tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 è stato fatto un importante lavoro di zonazione che ha portato all’individuazione di ben 43 suoli differenti. Analisi mirate hanno poi permesso di identificare il vitigno più adatto in funzione al tipo di terreno. L’obiettivo è stato, quello di ottenere il miglior prodotto possibile in un percorso che inizia in vigna e segue nelle varie fasi enologiche, dalla cantina alla bottiglia”.
Conosciamo meglio il Mondo Ruffino in pillole
– Ruffino, fondata nel1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana;
– Grandi classici toscani come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi come cuore della produzione aziendale;
– La “creazione” di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus;
– Acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco.
Modus Primo si colloca perfettamente nell’ambizioso progetto di Tenute Ruffino. Preziosi dettagli sono stati aggiunti in etichetta: l’oro e il marrone della terra nei raggi che si espandono dalla rosa dei venti, creando un effetto avvolgente ed elegante.
La degustazione
Le mie considerazioni su Modus Primo Igt Toscana Vendemmia 2018.
Note di vinificazione: la fermentazione alcolica avviene in vasche di acciaio inox per circa 10 giorni separatamente per le vendemmie effettuate in tempi diversi, seguita da una macerazione di 15 giorni per il Sangiovese, 20 per il Merlot e 25 per il Cabernet Sauvignon.
L’affinamento avviene per 18 mesi in barrique nuove con tostature diverse a seconda del singolo vino da contenere. Infine l’assemblaggio con la scelta delle percentuali per ottenere l’ottimale. Una lunga permanenza in bottiglia prima di essere commercializzato.
Note di degustazione: colore rubino scuro, il vino ha danzato nel bevante mostrando piena consistenza rilasciando copiose glicerine sulle pareti. Olfatto con una verticale di una intensità lineare e un orizzontale di ampio spettro. Floreale di viola mammola macerata, fruttato molto maturo con note di visciole, frutti di bosco e fini ricordi di stampo vegetale. Terziari con eleganti note speziate, tabacco e dolci vaniglie.
Al palato bocca energica con tannini rotondi, gustosa freschezza e chiusura su note vanigliate. Persistenza che si perde nella sua lunghezza. Semplicemente sublime. E siamo solo all’inizio della sua lunghissima vita.
La serata è stata anche motivo di assaggi di vecchie annate di Modus con assemblaggi diversi nelle varie vendemmie. In particolare Modus 1997 e Modus 2007 dove la percentuale del Sangiovese ha inciso sulla longevità delle due annate.
Modus Primo, l’anima più profonda, il meglio dello straordinario terroir di Poggio Casciano. Chapeau!
Urano Cupisti
Evento del 10 novembre 2021
Tenuta Poggio Casciano
Via Poggio al Mandorlo 1
Bagno a Ripoli (FI)
Tel: 0556 499712