ed infine il KURSAAL, il cuore pulsante ed elegante

1.314 m² (801 m² platea – 312 m² galleria)  La sala grande (Kursaal) è il cuore elegante della struttura del Kurhaus. Il soffitto a volta dona al locale un’acustica eccellente. Le ampie superfici vetrate sulle facciate e sul tetto permettono di invadere di luce naturale la grande sala. Grandi porte finestrate danno accesso diretto alla terrazza sud e alla Passeggiata lungo il Passirio (la passeggiata di Sissi). Lo stile è riconducibile al tedesco-bavarese “Jugendstil” espressione artistica dell’Art Nouveau, dal nome di una rivista di Monaco (Jugend, “Giovinezza”, fondata nel 1886) che contribuì a diffondere il nuovo linguaggio artistico.

Durante il Merano Wine Festival trovano posto le Aziende dell’Eccellenza provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Toscana. Riporto dieci assaggi effettuati durante la presentazione delle “Old Vintage”, Le Vecchie Annate che, come da qualche anno a questa parte, rappresentano un momento di altissimo livello. Nell’assaggiarle capisci che “l’amore per la vigna non si inventa”.

  • Girlan Kellerei (Alto Adige). Flora Chardonnay  1995 Paglierino carico che ruota nel bevante con stanchezza. Al naso i richiami fruttati sono sempre ben evidenti su uno sfondo fumè. Al palato uno chardonnay datato carico che ti aspetti con le morbidezze evolute, una pur sempre acidità espressa con la sapidità ancora capace di mantenere l’equilibrio. Grandi emozioni nella beva. Voto Merano Wine Festival
  • Hofstatter Kellerei (Alto Adige). Kolbenhof Gewurztraminer 2000. Che il Gewurz di Hofstatter fosse longevo è noto da tempo. L’assaggio ne è stata una conferma, gradevole conferma. Ancora perfetto nonostante i suoi 14 anni. Un vino così non si inventa. Voto Merano Wine Festival
  • Castelfeder Kellerei (Alto Adige). Burgum Novum Blauburgunder 1999. Pinot Nero 100%. Tonalità granato pur sempre luminoso. I profumi rossi selvatici di bosco molto evidenti. Sorso equilibrato senza cenni di decadenza. Si avverte una piccolissima ossidazione nel retrogusto. L’inizio di una lunga decadenza nel tempo. 15 anni portati benissimo. Voto Merano Wine Festival
  • Vie di Romans (Friuli). Piere Sauvignon Blanc 1992. Da Vie di Romans siamo abituati alle “vecchie annate”. Ė nel DNA di questa Azienda preparare vini da durare nel tempo. Sauvignon Blanc friulano con tutte le caratteristiche dei sauvignon di questi territori curato da una cura maniacale del vigneto e dalle tecniche di cantina aziendali. Color oro, al naso ti incanta e al sorso impressiona. Chapeau! Voto Merano Wine Festival
  • Livon (Friuli). Braide Alte 2000. Per capire a fondo questo vino è necessario conoscere l’Azienda. Una storia di passione per il territorio e per le vigne disseminate in esso.  Questo bianco composto da Chardonnay, Sauvignon Blanc, Moscato Giallo e un tocco di classe con il Picolit. Un blend studiato nel tempo dal risultato stupefacente e seducente. Colore che ti invoglia a bere, naso aromatico e sorso ricco. La perfezione la raggiunge nella simmetria gusto-olfattiva. Chapeau! Voto Merano Wine Festival
  • Prunotto (Piemonte). Barolo 1989. Sono in fila nell’attesa e penso a quali sensazioni mi troverò nell’assaggio. Attento nel veder scendere il vino nel bevante con il suo manto granato intenso. Al naso denota una “chiusura” dovuta ad una tardiva “stappatura”. Con calma procedo lentamente a farlo respirare. Avvio complesso con ossidazioni velate. Infine si apre e avvolge il naso in maniera strepitosa. Al palato esprime la classe del miglior Barolo nella sua maturità. Incredibile nella chiusura con ancora una scia fruttata. Un bel bere! Voto Merano Wine Festival
  • Giacomo Borgogno (Piemonte). Barolo Riserva 1998. L’antico Borgogno, quello fatto come una volta. Colore granato, naso complesso da vero Grand Cru. Palato elegante con una eccellente evoluzione tannica. Mi gusto questo 98 per non dimenticare. Voto Merano Wine Festival
  • Fontodi (Toscana) Chianti Classico Riserva 1990. Chi non conosce l’anfiteatro di Panzano non può afferrare in pieno quanto i vini di Fontodi riescono a trasmettere. Un Chianti Classico Riserva dallo stile inconfondibile. Il granato ha preso il sopravvento e ci mostra un vino nella sua tarda maturazione. Il naso è avvolto da ossidazioni velate che conferiscono una complessità olfattiva maggiore. Al palato l’equilibrio tiene, eccome!!! Finale ancora interminabile. Un Chianti di razza! Voto Merano Wine Festival
  • Montevertine (Toscana). Montevertine 1996. Un grande rosso da far invidia al più blasonato “Pergole Torte”. Un po’ di Canaiolo, un po’ di Colorino ed ecco che il Sangiovese si esprime al meglio. La tradizione chiantigiana dell’eccellenza. Rubino ormai volto al granato lascia segno di se sulle pareti del bicchiere. Grande naso a ricordare il respiro delle vigne del Chianti. In bocca la maturità tannica si collega con il corpo e la struttura. Voto Merano Wine Festival
  • Il Calepino (Lombardia). Kalos Cabernet Sauvignon 2003. Ė il Cabernet della val Calepio, sapientemente “allevato” per dare un vino strutturato e di corpo. Il 2003 è stata un’annata molto calda e solo i venti freschi della val Calepio sono riusciti a mitigare le vigne. L’assaggio è morbido, caldo con tannini molto maturi. Un vino diverso comunque sempre ben bilanciato. Voto Merano Wine Festival

Grandi vini, grandi produttori. Ancora una edizione da record. Merano Wine Festival 2014 “una conferma piena di futuro”.

Urano Cupisti