Medici Ermete. I love lambrusco

Radici in evoluzione. Mai espressione così azzeccata nel riferirsi alle chiacchierate (così definisco le interviste che hanno quel tocco di familiarità) avute con Alessandra e Alessandro Medici, ultima generazione attiva in azienda.

Con Alessandra ho affrontato la “passione” per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia, Con Alessandro quel “porpora come segno inconfondibile del Lambrusco Reggiano e non solo”.

Parliamo di Lambrusco

Se la chiacchierata con Alessandra è risultata istruttiva, didattica, di conoscenza, di sviscerata passione emersa nel raccontare, da parte sua, l’oro nero di Reggio, con Alessandro è risultata come sfogliare un libro pieno di aneddoti, racconti, partecipazione, trasporto, amore verso il proprio territorio e il suo vino, il lambrusco.

Insieme ad Alessandra e Alessandro Medici

“Nessun segreto per la famiglia Medici che da oltre un secolo produce  Lambrusco”.

Tutto è partito da tre osterie lungo la Via Emilia proprietà di Remigio Medici, padre di Ermete, il riconosciuto fondatore della cantina. I vigneti ubicati in quella parte del reggiano compresa tra la stessa via Emilia e le colline poste a sud. A seguire l’evoluzione e consistenza aziendale legate alle radici profonde familiari fino all’attuale quinta generazione.

Alessandro ha snocciolato nomi, numeri, raccontato i periodi legati a quella storia, in un certo senso, “travagliata” del Lambrusco anni ’80. “Dagli altari alla polvere”. Per poi iniziare nuovamente “a correre” per la ritrovata eccellenza.

Del resto la storia del Lambrusco è simile ad altre storie vitivinicole italiane come il Chianti e, purtroppo pare che la lezione sia servita a poco visto quanto sta accadendo nei giorni nostri senza citare il fenomeno vinicolo attuale.

Se gli anni ’80 hanno rappresentato quelli difficili, quasi d’abbandono, è stato proprio il successivo innesto di forze nuove, giovani, preparate, a voltare pagina ed affrontare la rinascita.

Medici Ermete. Veduta dell’azienda

Furono ripiantati i vigneti e abbassate le rese in vigna di un 35% rispetto al disciplinare attraverso quel sistema di potatura, ritenuto “rivoluzionario” dai vecchi contadini, che è il cordone speronato.

“Da questa filosofia pionieristica nasce così nel 1993 il “Concerto” un CRU di Lambrusco Salamino”. Alessandro con questa affermazione, calcisticamente si direbbe che è entrato a gamba tesa.

Il Lambrusco dei Medici

Oggi l’azienda è proprietaria di circa 80 ettari coltivati interamente a regime biologico, distribuiti tra le aree a più alta vocazione vitivinicola della regione Emilia-Romagna ed esporta in 70 Paesi nel mondo.

Hanno vinto la loro scommessa: la massima valorizzazione dei propri vini. L’idea vincente è stata il creare un legame stretto tra il territorio e vini prodotti, la rigida selezione delle uve, a costo di una resa per ettaro inferiore anche del 30-40% rispetto al disciplinare delle Doc, ma con la garanzia di una qualità mai raggiunta prima.

Una sapiente vinificazione, in impianti completamente rinnovati ed una viticoltura rispettosa della natura e dell’ambiente, completano il ciclo di produzione. La risposta del mercato è stata immediata e crescente; le guide di settore unitamente a prestigiosi riconoscimenti hanno proiettato i prodotti della Medici Ermete tra i migliori vini italiani. Per la prima volta nella storia il Lambrusco entra nel tempio dell’eccellenza.

Medici Ermete. Posizione aziendale nella Regione

La nostra terra

“Questa è una terra incredibilmente fertile, che dà origine ad eccellenze note in tutto il mondo come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello, il Salame, la Mortadella, l’Aceto Balsamico Tradizionale, i piatti storici e celebri come i tortellini in brodo, i cappelletti, le lasagne e le tagliatelle alla bolognese.

Non poteva mancare un vino che potesse abbinarsi magistralmente, in contrapposizione, come il Lambrusco che conta numerose varietà. Ogni varietà presenta caratteri distintivi differenti. Oggi nelle varie Tenute Medici Ermete si coltivano: Lambrusco Salamino, Lambrusco Grasparossa, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Marani e Ancellotta (vitigno reggiano che non è parte della famiglia dei lambruschi, ma a cui è fortemente legato)”.

Medici Ermete. L’albero Generazione 2031

Alessandro, la dedizione di oggi saranno programmi e progetti per il futuro?

“GENERAZIONE 2031 è la campagna di sostenibilità come impegno che guarda al futuro. Valori importanti ai quali non possiamo rinunciare.  Crediamo nella sostenibilità come progetto a lungo termine, da tramandare. Una terra più vivibile di come l’abbiamo trovata. Ambiente, etica, economia possono coesistere? Generazione 2031 è il nostro manifesto di sostenibilità. Si traduce in obiettivi precisi e concreti che porteremo a termine nel decennio 2021-2031”.

L’immagine di un albero particolare a significare cosa?

“Nelle radici si trovano valori, salendo verso l’alto, con azioni virtuose, arriveremo a far crescere un albero rigoglioso, pieno di foglie ed in salute che non è altro che il simbolo dell’azienda che cresce, migliora ed investe in futuro sempre più green”.

Generazione 2031. Perché una data precisa?

“Ci siamo dati tempi definiti e programma in tre step:

– primo step: Lambrusco Concerto Biologico A marzo dello scorso anno abbiamo lanciato la prima vendemmia certificata biologica;

– secondo step: una cantina sostenibile  certificata Equalitas;

– terzo step: Il calcolo dell’impronta carbonica e la sua riduzione”.

Mi sembra di capire che l’azienda Medici Ermete abbia una visione del mondo olistica, ovvero a 360°. Non solo liquido all’interno della bottiglia, ma comunicazione di tutto quello che sta intorno al mondo del vino. Può darsi?

“La Medici Ermete è un laboratorio di studio, riflessione e di rielaborazione sulla realtà e sui fenomeni contemporanei legati al settore vitivinicolo a tutto tondo”.

Gli assaggi

Dopo tanti discorsi, chiacchiere era giunto il momento degli assaggi:

– Phermento, Lambrusco di Sorbara rifermentato in bottiglia. Note aziendali: Classificazione: Lambrusco di Sorbara DOC Secco (Rifermentato in Bottiglia) Area di produzione: Soliera di Modena. Sistema di allevamento: cordone speronato. Tipo di terreno: sabbioso Contenuto alcolico: 11,5% vol. Percorso in inox. Da bersi giovane con un massimo di durata di 1 o 2 anni.

Le mie considerazioni. Colore accattivante per un prodotto di facile beva. Bouquet su note di nocciole, ribes, fragoline di bosco. Assaggio al palato fresco, con una buona componente sapida. Buono, voto 87/100;

Medici Ermete. I lambruschi assaggiati

– Concerto, Lambrusco Salamino Reggiano 2020. Note aziendali: Classificazione: vino rosso frizzante secco a fermentazione naturale Area di produzione: Reggio Emilia Località: Tenuta La Rampata Sistema di allevamento: cordone speronato Tipo di terreno: argilloso. Zuccheri: 9 g/l. Contenuto alcolico: 11,5% vol.

Le mie considerazioni. Un gran bel Lambrusco Salamino. Spuma porpora, Note di more, amarene, fiori peonie. Ottima acidità e chiusura sapida. Eccellente, voto 90/100

– Gran Concerto Lambrusco salamino Metodo Classico 24 mesi sui lieviti.  Note aziendali: Area di produzione: Reggio Emilia Località: Tenuta La Rampata Sistema di allevamento: cordone speronato Tipo di terreno: argilloso Fermentazione: metodo tradizionale in bottiglia (24 mesi sui lieviti) Zuccheri: 7 g/l. Contenuto alcolico: 12% vol.

Le mie considerazioni. Porpora impenetrabile e abbondante spuma violacea. All’olfatto si schiude su sentori di prugna, amarena, fiori di viole. Al palato avvolgente, morbido cremoso con ritorni retronasali fruttati. Eccellente, voto 91/100

Palese, tangibile, evidente la volontà di Alessandra e Alessandro della consapevolezza di essere al timone di una azienda fortemente in crescita. I vini, anche in futuro, parleranno  per loro. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 21 febbraio 2022

Medici Ermete
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