Sei vendemmie, tre degli anni Novanta e tre del Duemila. Tutte di anni pari

Ormai è un dato certo che registriamo di continuo. Le “serate” del Ristorante  “Acquasalata” di Viareggio rilevano sempre “un grande successo”, vuoi che al centro dell’occasione ci sia il cibo ben “orchestrato” dallo Chef Matteo Angeloni e il suo staff di cucina, vuoi che sia il vino ben scelto da David Cupisti ad interpretare il ruolo di “attore” della serata. Poi ci sono occasioni che superano il “possibile” e sono candidate a rimanere ricordi indelebili nel tempo.

È accaduto giovedì 14 Aprile. “Masterclass Giulio Ferrari Riserva del Fondatore”, la prima delle due serate dedicate al Sor Giulio programmate da David. Anni pari la prima. Vendemmie 2004, 2002, 2000 per poi procedere alle vendemmie 1994, 1992, 1990.

Giulio Ferrari è stato considerato (e lo è tutt’oggi) il pioniere dell’arte spumantistica italiana. Ricordare la sua lungimiranza nel capire lo chardonnay di montagna (in Trentino) adatto a concepire spumanti di gran pregio sullo stile dello champagne, è stato doveroso prima di introdurre gli assaggi.

Perlage ricchi di fascino associati alla seduzione e, perché no, alla bella vita, usciti da un territorio vitivinicolo che fino ai primi anni del ‘900 è sempre stato simbolo di vini austeri come il Teroldego e il Marzemino.

Oggi osservare il Maso Pianizza nella sua interezza, esposizione, ci  ricorda il perché della scelta  e del mito romantico per la sua naturale tendenza a donare i frutti atti a spumeggiare.

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, le vin musseaux che attre come le falene dalla fiamma.

Vendemmia 1990. Il più acclamato della serata. Ammaliante, elegante. Colore giallo paglierino brillante con “tendenza al dorato” che non denota alcuna ossidazione visiva. Perlage finissimo e continuo. Naso con note di patisserie ben impostate sulla tenerezza senza eccedere. Al palato la finezza della carbonica sorprende, la cremosità e la morbidezza accompagnano in equilibrio l’ancora ben presente freschezza. Delicatamente persistente. Anziano d’età ma giovane di spirito. Chapeau!!! Voto 97/100

Vendemmia 1992. Della batteria del ’90 è quello che ha entusiasmato meno. Ormai avviato “nel tempo che fu” dal suo colore decisamente oro, da una carbonica non continua, da sentori di patisserie avanzate. Ancora aristocratico ma meno complesso. Al palato l’ho definito “generoso” nell’atto di fare bella figura tra un 1990 stratosferico  e un 1994 esagerato. Voto 90/100

Vendemmia 1994. Ha lasciato la palma del migliore al 1990 per la dovuta “riverenza al più anziano” ma ha sfoderato un mix di gioventù e maturità. Colore ancora brillante, perlage finissimo e continuo, naso fruttato con sottofondo di patisserie. Al palato si evidenzia una ottima struttura; uno spumante importante “pieno di luce”. Chapeau! Voto 96/100

I nuovi, i giovani, i rappresentanti degli anni 2000. La nuova frontiera della spumantistica. La conduzione in vigna che va vero il biologico, interventi solo se necessari, le tecniche di cantina che si evolvono pur rispettando “le tradizioni”. E tutto quanto lo ritrovi nelle vendemmie 2000, 2002, 2004.

Vendemmia 2000. Sicuramente la più debole dell’intero panel.  Colore in fase di viraggio, carbonica non perfetta, naso “confuso”. Al palato, se pur generoso, sfodera un ingresso un po’ dolciastro e rotondo. Questa bottiglia,  forse infelice,  porta ad un giudizio “da rivedere”. Dare il voto sembrerebbe di penalizzarla oltre il dovuto.

Vendemmia 2002. Inizio discreto, buono il perlage. Al naso una fruttata discrezione accompagnata da una garbata boulangerie. Al palato sfodera equilibrio tra morbidezze e acidità. Finale lungo. Voto 90/100

Vendemmia 2004. Impatto pulitissimo per questo millesimo eccezionale. Giallo paglierino luminoso con un perlage finissimo e continuo. Grande classe visiva. Al naso si muove “sulle punte” con  impronte floreali, fruttate e di boulangerie. Al palato è equilibrato. Sapido, lungo, elegante. L’ossigenazione continua ne amplia lo spettro olfattivo che si evidenzia in maniera netta a calice vuoto. Chapeau! Voto 95/100

David Cupisti non poteva non sorprenderci con una “mossa” finale inaspettata. A dire il vero qualcosa si era intuito da quel punto interrogativo posto al centro della tovaglietta con i sei calici numerati per l’assaggio ma non pensavamo a tanto.

Vendemmia 1983. Indubbia personalità per questo spumante così longevo: ben 33 anni dalla vendemmia. Declinato in modo classico e gran risalto alla pienezza e complessità. Un Perlage che non può lasciare indifferente l’assaggiatore. Impatto evocativo e abbastanza delicato. Ancora acidità con retrogusto amarognolo.  Potente, fresco, lungo. Direi molto “ambizioso” per continuare negli anni. Chapeau! È uno di quei perlage che non puoi votare. Solo amare in doveroso silenzio!

La serata è stata impreziosita dagli assaggi preparati ad hoc dallo Chef Matteo Angeloni. Matteo sembra aver trovato la sua dimensione ideale all’Acquasalata anche perché  condivide il suo impegno gastronomico con la madre e la sorella di David; mamma Giovanna e Laura contribuiscono a realizzare una cucina innovativa, moderna sempre più stimolante e convincente. Riletture di ricette della tradizione e nuove proposte creative. Non poteva che essere così anche Giovedì sera. Sei portate accattivanti,  gustose, preparate con eleganza ed estro da abbinare liberamente alle sei Riserve del Fondatore (anche se Matteo e David hanno dato indicazioni appropriate)

Ostrica Daniel Surlut di Cadoret e scampi dell’ultima cala

Tartare di palamita con pomodoro fresco, capperi e oro edibile

Pesce nero con verdure di stagione e crema di zucchine

Baccalà “Morro” con guazzetto di porri e patate

Carnaroli Acquerello mantecato al Trentingrana, mele e timo

Tagliatella Rosso di Mazara e fiori di zucca

Da lunghi anni lo stile Ferrari va verso una ricerca della purezza. Con Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, oltre.

La concezione dei perlage da parte della Famiglia Lunelli è quella di immettere sul mercato spumanti a pieno titolo coerentemente con la loro spiccata sensibilità e rigore professionale. Dopo tanti anni, in serate come queste, dopo questi assaggi capisci che:  Niente accade per caso.

Urano Cupisti