Masterclass vitigni internazionali

Autoctoni, Alloctoni e/o Internazionali. E la saga dei termini continua superati ormai dal diffuso (meno male) concetto di terroir. Cerchiamo comunque i loro significati per capirci un po’ di più:

  • Autoctono una specie che si è originata ed evoluta nel luogo in cui si trova.
  • Alloctono l’esatto contrario  una specie che si è originata ed evoluta in un luogo differente da quello in cui si trova
  • Internazionale che riguarda più Nazioni.

Nel tentativo di uscirne ecco altre descrizioni:

  • Autoctoni (diffusi in una o più province)
  • Locali (diffusi a livello di più province o regioni)
  • Nazionali (diffusi in quasi tutta la Penisola)
  • Internazionali (di provenienza estera, ma che possono a loro volta essere diffusi a livello locale o nazionale)

Altri si spingono oltre stabilendo il numero degli anni di permanenza di un vitigno nello stesso luogo per assumere il connotato di autoctono. Un esempio? I Cabernet di Bolgheri.

La mia posizione? Semplice. Mi rifaccio ai singoli terroir e aggiungo al nome del vitigno la sua provenienza. Esempio: Cabernet Sauvignon della Maremma e così via superando di netto qualsiasi esplicitazione.

Trovata la chiave di lettura e partendo da queste ultime considerazioni ho affrontato la Masterclass degli “internazionali maremmani” durante l’Evento Maremmachevini. 16 campioni rappresentanti territori, vinificazioni diverse. Sei i miei preferiti:

Gessaia Sauvignon 2015. Azienda Montauto. Sauvignon Blanc 100%. Il Sauvignon Maremmano diverso da altri conosciuti. Paglierino un po’ carico con una passerella aromatica abbastanza complessa. Palato in equilibrio con ritorni retrolfattivi. Ottimo, Voto 88/100
Aurelio 2013, Azienda val delle Rose. Merlot 95%, Cabernet Franc 5%. Rubino cupo si apre all’olfatto con copiose sensazioni di frutti di bosco, more soprattutto, confetture per finire su note balsamiche e spezie. Rotondo avvolgente al palato con tannini ordinati. Eccellente, 91/100

Botrosecco 2014. Azienda Le Mortelle. Mix di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Rubino scuro ma splendente. Profilo olfattivo che passa dai floreali macerati ai frutti rossi per terminare negli speziati. Adeguatamente tannico anche se la gioventù è evidente. Ottimo, Voto 88/100

Confiente 2013, Azienda Simona Ceccherini. Syrah 100%. Diciamo subito: un Syrah diverso da altri presenti in Toscana. Rubino impenetrabile si apre all’olfatto in una complessità che vede le confetture di more e ciliegie in evidenza. Poi si sviluppa su speziati con il pepe nero in evidenza. Palato con buona dote tannica e finale insistente. Ottimo, Voto 89/100

Rocca di Frassinello 2012. Azienda Rocca di Frassinello. Sangiovese 60%, Merlot 20%, Cabernet Sauvignon 20%. Un blend dove il Sangiovese si sposa con il Cabernet Sauvignon e il Merlot. Rubino “penetroso”. Naso intenso e complesso con more e mirtilli in confettura che lasciano il passo a liquirizia, cacao e note balsamiche. Finale di spezie dolci, Al palato efficace freschezza in equilibrio a polialcoli avvolgenti. Tannino maturo. Eccellente, 91/100

Vedetta 2013. Azienda La Cura. Cabernet Sauvignon 95%, Cabernet Franc 5%. Che dire se non un gran bel vino. Una perla di eccellenza. I Cabernet nella migliore versione maremmana. Rubino impenetrabile, Olfatto complesso dove le nuance speziate e balsamiche chiudono l’inizio fruttato ed erbaceo. Palato elegantissimo, denso e avvolgente dove i tannini ricamano una trama perfettamente compatta. Finale lunghissimo. Eccellente, 93/100, Chapeau!

A seguire gli altri assaggi con i relativi punteggi.

Luminoso Bianco 2015. Azienda Podere San Cristoforo. Mix di Vermentino, Trebbiano, Malvasia. Ottimo, Voto 88/100

Spirito libero 3:6 Sangiovese 2015. Azienda Casteani. Vino senza solforosa. Buono, Voto 84/100

Alideo Sangiovese 2013. Azienda La Biagiola. Buono, Voto 85/100

Eraora Bianco 2015. Azienda Le Spighe. Vermentino 70%, Ansonica 30%. Buono Voto 85/100

Il n. 6 di Poggio. L’Apparita 2014. Azienda L’Apparita. Merlot 50%, Cabernet Sauvignon 25%, Petit Verdot 25%. Buono, Voto 86/100

Tirreno 2014. Azienda Belguardo. Cabernet Sauvignon 70%, Cabernet Franc 15%, Alicante 10%, Petit Verdot 5%. Ottimo, Voto 88/100

Arenario 2013. Azienda Cagnano Agricola. Mix di Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese. Buono, Voto 86/100

Làllègro 2014. Azienda Cooperativa I Vini di Maremma. Merlot 100%. Ottimo, Voto 88/100

Domatore 2013. Azienda Pian del Crognolo. Syrah 85%, Merlot 15%. Ottimo, Voto 88/100

Prelius 2015. Azienda Prelius-Castello di Volpaia. Cabernet Sauvignon 100%. Buono 86/100

Il successo dei vini maremmani? Coltivazione ragionata, rese basse, vinificazioni attente, uso dei legni come strumenti per ottenere l’eccellenza. Chapeau!

Urano Cupisti