Pinot Meunier: uva nera con carne bianca

Ci troviamo a Chaumuzy, nel triangolo formato dalle città Reims, Dizy e Dormans. Ovvero tra la Montagne de Reims, la Vallée de l’Ardre e la Vallé de la Marne.

Da qualche tempo a questa parte nella Champagne si fa strada una “moda”, soprattutto da parte dei piccoli Recoltant. Produrre spumanti con un solo tipo d’uva. Facile comprenderne il perché. Di solito i piccoli recoltant sono contadini conferitori di uve. Si trovano a possedere parcelle di territorio di piccole dimensioni coltivate con un solo vitigno.

Di necessità virtù: fare di questo inconveniente un vantaggio.

E quindi nel solco del principio blanc de blancs che per il 95% dei casi è costituito da solo chardonnay ecco proliferare i Blanc de Noirs non più costituiti da Pinot Noir e Pinot Meumier ma optando per il solo monovitigno.

Non solo. Diffusione del vitigno legato al proprio terroir di riferimento: Blanc de Noirs Pinot Noir 100% Montagne de Reims, Blanc de Blancs Chardonnay 100% Côtes de Blancs ed infine Blanc de Noirs Pinot Meunier 100% Vallée de la Marne. Il tutto per i vin de cépage in riferimento ai terroir.

Il Pinot Meunier, antico nome Morillon Taconné, è presente da queste parti da data remota.

Conosciuto e spiegato oggi come il Pinot del Mugnaio per le sue foglie e acini cosparsi di pruina, sostanza cerosa, farinosa bianca tanto da rendere alla vista il grappolo infarinato (in alcune parti della champagne è chiamato anche farineaux e farineaux noir), ha una acidità simile al Pinot Noir con dote maggiormente fruttata. Usato da sempre come spalla al più famoso Pinot Noir matura prima e aggiusta le cuvée rendendole immediate nell’equilibrio gustativo. Altro pregio: rese maggiori nelle annate molto fredde. Insomma un’ottimo gregario.

Ma come tutti gli ottimi gregari a volte corre da solo con risultati eccellenti. È il caso dei Pinot Meunier della Maison Salmon di Chaumuzy. Tre generazioni dedicate al Meunier.

Il nome dell’Azienda è sinonimo del vitigno nella Vallée. Da molti anni esiste uno stile Salmon nella ricerca della purezza. Un vino a pieno titolo ottenuto dalla convinzione di quello che può dare la materia prima . Ne derivano morbidezza senza concessioni e i loro champagne si bevono con grande piacere.

Linearità, pulizia, sensazioni odorose complesse: vignerons talentuosi.

Questi gli assaggi effettuati alla Maison nell’Ottobre scorso:

Collection Meunier. 100% Meunier dosage 7 gr/lt. Colore un po’ intenso. Naso cremoso, fruttato, pieno. Al palato concentrato con una certa grassezza per niente pesante. Tannini quasi impercettibili. Finale lungo. Un ottimo champagne. Voto 89/100

Collection Meunier. 100% Meunier. Rosé de Saignée extra brut vendemmia 2012 dosage 3 gr/lt.
Rosato di eccellente fattura. Maturo con nuances su rose e litchi. Al palato la corbonica è risultata finissima, accarezzevole. Una delcata dolcezza per esaltarne le doti. Difficile parlare in questi termini di un rosé. Eccellente Voto 91/100
Ho voluto assaggiare anche un blend della linea Collection Montgolfière:
Prestige. Assemblage di Chardonnay 50%, Meunier 25%, Pinot Noir 25%. Impatto semplice, gradevole, da chardonnay che lo rende interessante. Stesso timbro naso-bocca. Il Pinot Noir viene vinificato in legno. Ottimo Voto 89/100

La conoscenza acquisita e trasmessa di generazione in generazione, la pazienza e precisione, l’idea di produrre qualità, la decisione di coltivare Pinot Meunier per l’85%, pongono la Maison Salmon, con i suoi 10 ettari vitati, tra le più importanti nella Vallée de la Marne.

“Uva nera con carne bianca”. Così mi traducono l’espressione rasin noir à chair blanche” . Non fa una grinza, ovvero una piega. E perché no!

Urano Cupisti