Nel raccontare il mio ultimo viaggio nella Borgogna classica (marzo 2025) non potevo citare e raccontare la mia visita alla Maison Louis Jadot, nell’immediata periferia di Beaune.
Appuntamento irrinunciabile tutte le volte che capito da quelle parti.
Ad accogliermi Pierrick Prevost del commerciale che, ogni volta, mi sorprende con racconti circa le ultime news aziendali ed assaggi diversi dai precedenti. Questa volta si è soffermato in particolare sui vini di Château des Jacques, nel Beaujolais, zona Moulin-à-Vent che, dietro il suo suggerimento, durante il rientro, ho visitato (ne ho già parlato qui).

Se la Borgogna è una regione vitivinicola ricca di fascino e mistero, intrisa di storia e tradizioni, la Maison Jadot ne è artefice con i suoi vini mistici, assoluti, avvolti da una magia quasi incomprensibile.
Jadot non ha la brama di fare grandi vini, quanto piuttosto di ottenere l’immagine perfetta della proiezione della vigna.
I suoi vini sono oggi considerati grandi, inarrivabili. Eppure il lavoro è sempre, unicamente focalizzato nell’espressione massima della parcella su cui lavora, nel più alto rispetto della natura (viticoltura sostenibile), della vite e del territorio.
Un po’ di Storia da ricordare
La Maison Louis Jadot è stata fondata nel 1859 da Louis Henry Denis Jadot, discendente di una famiglia fortemente legata al panorama enologico della Borgogna, nonché proprietaria, sin dal 1826, del celebre Clos des Ursules a Beaune.

Nel 1962, ha preso in gestione la cantina il suo socio, Albert Gagey, a cui ha fatto seguito il figlio Pierre-Henry. Nel 1985 è divenuta proprietà di Rudy Kopf, già importatore dei vini Louis Jadot negli Stati Uniti.
Oggi la Maison opera come négociant e controlla circa 240 ettari di vigneto, dalla Côte d’Or, alla Côte Chalonnaise, al Macônnais, fino al Beaujolais senza dimenticare lo Chablis. Nel 1995 è divenuta proprietaria della Tonnellerie Cadus.

Ma veniamo agli assaggi 2025
– Gamay 2018. Già con questo si ottiene l’eccellenza, voto 90/100;
– Fixin 2022, Ottimo, voto 87/100;
– Beaune Premier Cru 2018. Eccellente, voto 90/100;
– Gevrey-Chambertin 1er Cru St. Jaques 2021. Eccellente, voto 90/100;
– Morey-Saint Denis 1er Cru 2015. Eccellente, voto 92/100;
– Pouilly-Fuissé 2022. Ottimo, voto 89/100;
– Ladoix 2022. Ottimo, voto 89/100;
– Beaune 1er Cru 2022. Eccellente, voto 91/100;
– Puligny-Montrachet, Les Referts 2022. Eccellente, voto 93/100;
– Corton-Charlemagne 2017. Eccellente, voto 94/100.

Prima di entrare alla Maison Jadot mi sono ripetuto: non mi farò condizionare dalla fama intergalattica del produttore, rimarrò assolutamente lucido di fronte alle bottiglie in assaggio senza farmi sedurre dalle capacità ipnotiche dell’amico Pierrick. Tutte buone intenzioni naufragate appena oltrepassata la porta d’ingresso e la stretta la mano di Pierrick.
Alla fine nella camera d’albergo a riannodare il filo con la realtà degli assaggi sono arrivato alla conclusione che ogni bottiglia è stata portatrice di una verità accecante e di un piacere assoluto. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati nel marzo 2025
Maison Jadot
21 rue Spuller – Beaune
Tel: +33 (0)380221057