Il Merano Wine Festival non è solo punto di riferimento per appassionati, esperti del settore, produttori, ma anche e sempre più occasione di approfondimento e riflessione. Come mi è accaduto nell’ultima edizione, novembre 2018, curiosando tra i banchi di Territorium, quella parte della tensostruttura lungo il torrente Passirio, dedicata ai Vini d’Abruzzo.
Sono sicuro che la Cantina Cooperativa Orsogna sia conosciuta ai più. Meno la sua vocazione e i suoi progetti.
Circa 500 soci operativi su 1200 ettari di vigneto, alle pendici della Majella a un tiro di schioppo dal Mar Adriatico.
Uno dei primati della Cantina Cooperativa Orsogna è l’essere biologica all’85% e principale produttore di uva biologica in Italia. Inoltre il 35% è certificato Demeter biodinamico. Una realtà significativa produttrice di vini per un totale di 1.500.000 bottiglie l’anno suddivisi in 5 brand: Lunaria, Orsogna Winery, Vola Volè e Zeropuro.
Il progetto Lunaria, del quale parlo in questo articolo, è espressione del lavoro di uomini che vivono la terra in sintonia con la natura. E il nome legato a quelle fasi lunari che sono alla base della filosofia di Rudolf Steiner (studi di agricoltura biodinamica in Germania, 1924)

Il compostaggio del letame, la gestione e le lavorazioni del suolo e la tendenza dell’azienda al ciclo chiuso, come elementi di scelta dei soci-vignaioli “biodinamici” secondo quanto certificato da Demeter, l’associazione internazionale che verifica meticolosamente l’effettiva applicazione dei principi metodologici
E ad Orsogna, oltre essere il nome della Cantina Cooperativa è anche un ridente borgo in provincia di Chieti, l’espressione dell’ambiente sul vino fa esprimere veramente il terroir.
Il tracciato dalla vigna alla bottiglia, la pressatura e la trasformazione spontanea del mosto in vino da parte dei lieviti associati all’uva che dura da 15 a 30 giorni, nessuna chiarifica se non per decantazione e il vino pronto che passa nuovamente in inox o in botte per l’affinamento per poi terminare il percorso in bottiglia.
Un procedimento quello delle fermentazioni spontanee strettamente legato al territorio e al clima dell’anno di riferimento con il risultato dell’ottenimento di diversità del vino.
Amici lettori: qui siamo di fronte all’affermazione di cosa si intende per “vino naturale”.
I vitigni del progetto Lunaria?
Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino, Moscato, Malvasia Bianca, Pinot Grigio, Primitivo.

La Cantina Orsogna, nel progetto Lunaria, è la prima cantina a produrre Pinot Grigio Biodinamico con il suo colore naturale ramato e i primi a produrre un altro vino da vigneto proveniente dalla vicina Puglia: il Primitivo. Èdal 2005 che il Primitivo è entrato nel progetto Lunaria prendendo il nome di Primitivo d’Abruzzo in terra di Chieti.
E gli assaggi?
Hanno risposto alla mia classificazione dei “vini che prima di tutto devono essere buoni?
Devo dire che di fronte ad una presentazione simile lo “scetticismo” stava per prendere il sopravvento poi…
Charisma 2016 Trebbiano d’Abruzzo
Note aziendali: Fermentazione in inox, contatto con le bucce e chiarifica per decantazione. Affinamento sulle fecce fini per sei mesi e poi in bottiglia.
Le mie considerazioni: Bouquet contornato da fiori bianchi e frutta a polpa bianca. Al palato sapore coerente al naso, fresco e sapido con buona persistenza. Buono, voto 86/100
Civitas 2016 Pecorino (85%)
Note aziendali: Fermentazione in vasche inox. Affinamento sempre in inox prima di passare in bottiglia.
Le mie considerazioni: Naso intenso come l’uva pecorino sa dare. Ricorda le nespole, mughetto. Al palato mediamente agrumato. Un vino senza tanti fronzoli. Buono, voto 85/100
Pettirosce 2017 Cerasuolo d’Abruzzo. Base Montepulciano
Note aziendali: Spremitura soffice, breve contatto con le bucce, a seguire la vinificazione come i precedenti.
Le mie considerazioni: Colore Cerasuolo voluto. Corbezzoli, ribes, garofano. Lo dico subito: non sono i rosé che amo ma non posso ricordare la freschezza e la sapidità. Buono, voto 86/100
Coste di Moro 2013 Montepulciano 100%
Note aziendali: Fermentazione per circa 10/15 giorni a contatto delle bucce e dei suoi lieviti. Affinamento in parte in botte e parte in inox.
Le mie considerazioni: Rubino inchiostro. Arredo olfattivo che si spinge nei terziari. Al palato una bella impronta fresco-sapida e tannini gradevoli. Ottimo, voto 88/100
Coste di Moro Riserva 2010
Le mie considerazioni: Intense sensazioni di ciliegia in confettura, fiori rossi macerati, cenni di grafite. Gusto pieno e avvolgente. Si avvicina all’eccellenza. Ottimo, voto 89/100
Che dire? È stata un’esperienza didattica e sensoriale unica che solo il Merano Wine Festival può dare. Scoprire una realtà di tale consistenza nei numeri che dedica gran parte della produzione all’agricoltura biologica e in particolare alla biodinamica, non ha eguali.
Condividere appieno la loro filosofia produttiva? Mi sono “sforzato”. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 10 novembre 2018
Cantina Orsogna
Via Ortonese, 29
Orsogna (Chieti)
Tel: 0871 86321