Lowengang Chardonnay è un vino importante per la storia altoatesina, che grazie a lui ha fatto un enorme passo in avanti nella qualità della produzione enologica.

Negli anni ‘80 fu infatti il primo vino bianco del Trentino Alto Adige ad affermarsi sui mercati internazionali.

Questo vino proviene dai vigneti del maso che si trovano a Magré, coltivati con metodo biologico-biodinamico, secondo la filosofia della famiglia Lageder. Il fine è quello di realizzare ogni anno un “capolavoro” cioè un vino di grandissima qualità ma diverso dal precedente, esaltando le caratteristiche del maso.

Vigneti del maso Löwengang

L’assaggio

Lowengang un sogno e… che sogno! devo assolutamente raccontarvelo!

Camminavo tra le nuvole, con sommo stupore vidi dinanzi a me apparire San Pietro, che in mano, anziché avere le chiavi del paradiso, aveva due calici di vino di un ammaliante color giallo oro.

San Pietro, porgendomi il calice, disse: “Forse si apriranno per te le porte del paradiso, prima però devi dirmi che vino è questo!”

Portando il calice al naso con aria sicura affermai: “Conosco questo vino, ho avuto la fortuna di degustarlo ma non in questa annata!”

Lo osservai, era cristallino, molto luminoso… oro puro nel calice, aveva quindi qualche anno sulle spalle; al naso era molto intenso, ampio, un vino dalle tante personalità, cambiava ad ogni olfazione. un ricordo di mimosa, una ginestra, una rosa gialla, una inconfondibile pesca matura, un ananas anch’esso maturo, una albicocca disidratata, uva sultanina e purissimo miele. Un vino finemente contraddistinto da un ricordo di zabaione, una nota iodata importante ed una inaspettata mineralità.

San Pietro sorridendo mi disse: “Allora, è un vino francese?!”

Io con orgoglio patriottico risposi: “Anche noi italiani sappiamo produrre vini bianchi longevi, questo è un grande chardonnay del Trentino Alto Adige! Precisamente Lowengang!”

San Pietro annuendo esclamò: “Bravo Emiliano, anno di grazia 1996!”. Sono morto sognando e resuscitato bevendo! voto 97

Emiliano Penco