La Vigna del Generale

Un Generale di riferimento per questa Azienda c’è stato. Un amante della terra, in particolare quella vitata, che riuscì a farla diventare innovativa per quella ricerca continua e messa a dimora di vitigni da valorizzare su terreni destinati prevalentemente a vitigni a bacca bianca quali Vermentino e Trebbiano e in minima parte a bacca rossa come Sangiovese e Canaiolo.

Correvano gli anni ’60 e il Generale Tognoni, proprietario di un piccolo appezzamento di terra nel Comune di Castelnuovo Magra con coraggio iniziò a piantare i Rossi bordolesi e il Barbera con risultati sorprendenti tanto da coinvolgere personaggi famosi del calibro di Luigi Veronelli, Salvatore Marchesi e Mario Soldati. Tutti entusiasti, in particolare, del Barbera: il Barbera del Generale Tognoni.

Vicino alla proprietà Tognoni, già dal lontano 1959, Antonio Valsega incantato dal luogo circondato da magnifici vigneti, boschi, uliveti acquistò il Podere confinante.

Il seguito sarà opera del figlio Andrea e di sua moglie Catia Cesare che non si lasciarono sfuggire l’opportunità di acquisire l’ormai divenuto storico Vigneto del Generale Tognoni e di annetterlo a quello già appartenente alla Famiglia Valsega.

Correva l’anno 2000 e l’amore per la terra e la particolare storia legata a questo personaggio contribuirono alla scelta.

L’anima della nuova proprietà è rappresentata ancor oggi dalla Signora Catia che a inizio secolo,  mossa da grande passione unita ad un lavoro certosino, iniziò a rinnovare le vigne, effettuando reimpianti e focalizzando l’attenzione su quel barbera di Tognoni memoria. Nacque così il progetto Linero sviluppatosi sui 2/3 ettari per una produzione attuale che supera le 6.000 bottiglie.

Ho avuto l’occasione di effettuare alcuni assaggi dei vini dell’Azienda Linero durante l’ultimo Vinitaly.

È stato direttamente Andrea Valsega a presentarmi l’Azienda, a parlarne e guidarmi negli assaggi raccontando storie legate sempre al Generale.

E mi sentii trasportato in avvenimenti, episodi ormai storici ed avviato a giudicare la realtà ormai consolidata.

Questi i tre vini assaggiati:

Linero 2014. Vermentino 90% e altre uve autoctone per il restante 10%. Paglierino con riflessi verdognoli e leggermente dorati ha mostrato una buona consistenza. Durante l’assaggio il Sig. Andrea ha cercato di contenere con le parole l’andamento non favorevole della vendemmia 2014 anche se, definizioni sue, l’area di Castelnuovo Magra era riuscita a “salvarsi” dall’andamento negativo generale registrato nel resto d’Italia. Al naso ananas e mela golden preceduti da floreali bianchi dipingono comunque il quadro olfattivo. Al palato freschezza e sapidità sorrette da un buon apporto di polialcoli. Abbastanza persistente. Buono, Voto 86/100
Linero 2015. Vermentino 90% e altre uve autoctone per il restante 10%. Altra storia per questo neonato non ancora imbottigliato. “Vino atto a divenire Colli di Luni Vermentino”. Le parole che lo hanno accompagnato hanno suonato come riscossa. Colore classico del miglior vermentino giovane, consistente nel suo roteare nel calice. Naso complesso nello scorrere tra i secondari. Al palato una suadente morbidezza in linea con quanto percepito alla vista a contrastare freschezza e sapidità in un perfetto equilibrio. Persistente. Ottimo. Voto 88/100
Cru del Generale 2015. Vermentino 90%, Malvasia e Trebbiano 10%. Anche questo non ancora imbottigliato. Paglierino vivo e splendente. Intenso si è aperto su di un ventaglio di fiori bianchi seguito dal fruttato tipico del vermentino di questo territorio: albicocca matura e susina gialla. Al palato l’assaggio è stato dominato  in prevalenza dalle componenti fresco-sapide. Persistente. Lunga vita al Generale. Ottimo. Voto 89/100

Occuparsi di viticoltura da queste parti non significa soltanto realizzare un’attività economica ma raggiungere, con soddisfazioni a piccole dosi, giorno dopo giorno, quella gratificazione nel produrre vini di eccellente qualità. La finezza ed eleganza dei prodotti dell’Azienda Linero sono risultati coinvolgenti.

Urano Cupisti