I Vini Cinesi stars al Vinexpo di Bordeaux

A mio avviso, i vini cinesi, sono stati le Stars in assoluto della 18° edizione del Vinexpo di Bordeaux. I più chiacchierati, i più seguiti, i più assaggiati. La rivelazione. Ed ho cominciato a memorizzare luoghi come Manas, Yan Qi, He Shuo, Turpan nello stato di Xin Jiang, altri come He Lan Moutain nel piccolo stato (piccolo si fa per dire) dello Ning Xia e poi continuando con Lin Fen nel Shan Xi, Huai Lai nel He Bei ed infine Lai Xi nel Shan Dong. Tutti distretti vitivinicoli con produzioni mirate all’eccellenza.

Da sempre abbiamo creduto che sul Vino si giocasse una partita a due: Francia e Italia. Tutto il resto secondario. Non solo;  lo credevamo e ahimè qualcuno lo crede ancora.  Non abbiamo dato importanza a tutto quanto si stava muovendo intorno a noi. Paesi emergenti come Brasile, Nepal e India relegati a fuochi di paglia. Poi  assaggi le loro produzioni, chiedi chi sono i proprietari delle aziende, chi fa il vino e ti rendi conto di nuove realtà  in ascesa.

Oggi la Cina è il settimo produttore mondiale in quantità. Ha iniziato recentemente a commercializzare vino in bag, box, brick con rubinetto e non passerà molto tempo che “affioreranno” nei nostri supermarket magari cominciando dai Discount. Questo vuol dire produzione di solo vino mediocre? Niente affatto: hanno iniziato anche percorsi nel vino d’eccellenza. Ed è di questo che ci dobbiamo preoccupare.

Come assaggiatore non posso che affermare di essere rimasto sorpreso, sbalordito e impressionato  dai risultati delle schede tecniche di assaggio. Del resto le recenti certificazioni di autorevoli riviste mondiali come Decanter hanno posizionato diciannove (19) vini cinesi tra l’eccellenze mondiali. E quando si parla di eccellenze significa applicare punteggi superiori ai 90/100.

Ricordo nel 2011 quando apparve una recensione  intorno ad un vino, il Red Camel. La notizia venne accolta con il “consueto” italico sarcasmo e scetticismo. Un mio collega, di quelli che “contano”, mi disse:”Perché, la Cina produce vino?”. Sono passati solo quattro anni e la Repubblica Popolare Cinese supera l’Australia ed entra nell’Atlante Mondiale del Vino.

Nel 2003 partecipai alla presentazione di vino cinese a Losanna in Svizzera. Uno Chardonnay e un Merlot. Vini semplici “senza anima” come li definii.  Ma già d’allora cominciai a documentarmi e scoprii che il vino in Cina risultava presente fin dal 19esimo secolo ed è stata il 1892 la data ufficiale del primo imbottigliamento.  Le viti provenienti dalla California e la produzione destinata agli europei presenti allora sul territorio cinese.

Oggi i numeri ci fanno capire il perché degli investimenti e della crescita. Non è immaginabile che di fronte ad un mercato potenziale di 200.000.000 di consumatori (la classe media cinese) sia solo il vino importato pronto a soddisfare la richiesta.  Allora si diffonde la cultura enologica, i capitali ci sono, arrivano i tecnici dall’Europa, si individuano i terreni ed il gioco è fatto. Adesso si passa alla spumantizzazione con il beneplacito della Möet-Chandot. Presto i vini botrizzati e via, via, via.

La presentazione al Vinexpo di Bordeaux della produzione vitivinicola cinese ha significato il via all’esportazione in Europa (già in Gran Bretagna sono presenti)   I più convinti detrattori adesso sono costretti a considerarli. Attualmente ancora tanta curiosità ma chi, come il sottoscritto vinovaga  tra i produttori dei nuovi territori, è consapevole della riuscita a imporsi sul mercato internazionale. E i cinesi, ricordiamocelo, viaggiano alla velocità della luce e presto ci stupiranno così come mi hanno stupito nell’assaggio a Bordeaux:

Domaine HUI Da Colorful Sunshine Cabernet Sauvignon 100% Gold 2013. Proveniente da Helan Mountain, Ning Xia.  Rubino impenetrabile, consistente. Naso intenso e complesso con fruttati , vegetali e speziati in evidenza. Palato equilibrato con lunga persistenza. Giovane. Voto Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

Domaine Lou Lan Cabernet Dry Exclusive Elegance 2010, Cabernet Sauvignon 75%, Merlot 25%. Proveniente da Turpan, Xin Jiang. Un vero bordolese, niente da dire, meritevole di Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

Lou Lan Xiang, 2014. Vitigno autoctono locale Rou Dingxiang. Un bianco diverso, strano, « cinese ». Lo riporto per la sua autenticità locale. Voto Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

Riesling Dry Withe Wine 2013. Riesling 100%. Proveniente da He Shuo, Xin Jiang. Austriaco ? No Cinese. La mineralità è la sua distinzione. Voto Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

Skiline of Gobi reserve Chardonnay 2013. 14%. Proveniente da Yan Qi, Xin Jiang. Uno chardonnay meritevole del massimo punteggio. Voto Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

Chairman’s Reserve 2012. Marselan 100%. Proveniente da Huai Lai, He Bei. Anche il Marselan riescono a fare bene. Voto Les Espaces de dégustation: Les Vins Chinois, i Vini Cinesi

La degustazione è continuata per altri 29 campioni tutti valutati da 3½ a 4½ a dimostrare quanto asserito prima.

Les Vins Chinois alla fine mi hanno affascinato.


Urano Cupisti