Le Marchesine. La cantina
Le Marchesine. La cantina

Le Marchesine: una storia familiare di rigore e metodo nel cuore della Franciacorta.

Spero che un giorno capiti a tutti di passare dalla magnifica terra della Franciacorta, un anfiteatro naturale incastonato tra il Lago d’Iseo e le prime alture prealpine, dove i vigneti disegnano geometrie morbide che seguono il ritmo delle colline moreniche. Un luogo dove la mano dell’uomo è entrata in piena sintonia con il pennello divino creando insieme una grande bellezza.

Percorrendo la strada che conduce a Passirano, lo sguardo viene catturato da una struttura imponente che si staglia sulla destra, con linee decise che interrompono la dolcezza del paesaggio campestre. Un’imponenza che non intimorisce, ma incuriosisce: dietro quella facciata elegante ho scoperto un cuore autentico e accogliente, quello della famiglia Biatta. Ad aprire le porte è Andrea, che oggi guida l’azienda insieme alla sorella Alice, al padre Loris – vero capostipite – e ai giovani nipoti. Un abbraccio generazionale che rende Le Marchesine non solo un’azienda vinicola, ma una casa di Franciacorta.

Le Marchesine
Le Marchesine

«Il legame con la terra è radicato nella memoria familiare – mi dice Andrea Biatta mentre mi accompagna alla zona produttiva – Mio tris nonno aveva un’osteria e iniziò a produrre personalmente il vino per i propri clienti. Una cosa senza pretese, giusto per accompagnare i pasti. Ma la qualità conquistò presto il pubblico e i clienti iniziarono a voler compare il vino per uso personale» .

Nel 1979 la famiglia Biatta si trasferisce nella attuale sede aziendale e inizia così il bellissimo racconto enologico familiare delle Marchesine, oggi una realtà di riferimento della Franciacorta con 52 ettari di vigneti e una produzione di 600 mila bottiglie annue.

«Per noi qualità significa partire dal dettaglio – continua BiattaPartendo dall’attenzione ai terreni, si effettuano carotaggi, per capirne la composizione; da lì si capisce il portainnesto da usare e anche come gestire l’uva sia in vigna che in cantina. Questo comporta anche grandi investimenti nelle tecnologie come ad esempio le macchine per il remuage e l’imbottigliatrice di livello » .

La filosofia produttiva è rimasta quella di sempre, a sottolineare il rigore e il metodo che spesso sono gli ingredienti del successo confermati dal tempo: utilizzo esclusivo del mosto fiore e delle prime due pressature; assenza totale di barrique e affinamenti in legno; nessuna fermentazione malolattica, per preservare tensione e freschezza; centralità del frutto.

Le Marchesine. Sala degustazione
Le Marchesine. Sala degustazione

L’enologo Jean-Pierre Valade, direttore dell’Istituto enologico di Champagne, coadiuva l’eccellenza della produzione.

Immergendoci nel bicchiere possiamo confermare questa grande espressività e riconoscibilità.

La degustazione

Vorrei sottolineare gli assaggi che ho preferito.

Si apre con Audens Dosaggio Zero, vero biglietto da visita della cantina. L’assemblaggio di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco traduce con fedeltà la matrice minerale dei suoli franciacortini. Al naso sprigiona eleganti sentori di frutta a polpa bianca, con la pesca in primo piano; al palato è pieno, teso, con un finale che si distende in una sapidità lunga e raffinata.

Segue Artio Brut Rosé Millesimato 2021, con i suoi 7 g/l di zuccheri residui a esaltare il dialogo tra Chardonnay e Pinot Nero. L’olfatto racconta la macerazione con delicate note di piccoli frutti rossi, che al sorso si ampliano in nuance di melograno e foglie di tè, per chiudere su un finale piacevolmente fruttato e persistente.

Le Marchesine. Secolo NovoLa degustazione trova il suo apice con il Secolo Novo Dosaggio Zero Riserva 2014, massima espressione dello Chardonnay, vitigno principe della casa.

Il calice riflette con chiarezza l’anima granitica del terreno: le note di idrocarburo si intrecciano a richiami di china, zafferano e miele di castagno, offrendo un vino di grande complessità, profondo e vibrante, capace di lasciare un’impronta memorabile.

Chi visita Le Marchesine non trova soltanto una cantina di riferimento per la Franciacorta, ma anche un luogo capace di accogliere con calore e professionalità.

Un’accoglienza che trasforma la visita in un viaggio unico, dove rigore produttivo e calore umano si incontrano, lasciando nel visitatore il desiderio di tornare.

Alice Romiti

Le Marchesine