Il Mida di Allevi perfetto interprete delle potenzialità del vitigno

La parte sud delle Marche, il Piceno, è zona storicamente meno quotata rispetto all’anconetano ad al maceratese, patrie indiscusse del verdicchio. Qui il richiamo del vicino Abruzzo è forte, sia per quanto riguarda i vitigni utilizzati che la generosità delle produzioni. Ma attenzione; anche in queste zone, un tempo assolutamente marginali, il rinascimento enologico marchigiano ha partorito un buon novero di aziende di ottimo profilo. Il tutto condito da prezzi di vendita assolutamente concorrenziali.

Caso specifico è il pecorino, un bianco saporito e forse un po’ “agreste” che in questi ultimi anni ha scalato posizioni passando da umile gregario del capitano di squadra (il verdicchio) a seconda punta della squadra bianchista regionale. Ne è valido esempio il Mida di Maria Letizia Allevi e di suo marito Roberto Corradetti, cantine e vigne in quel di Castorano nel piena provincia picentina, con dietro le quinte il sapiente consiglio enologico di Marco Casalonetti (Oasi degli Angeli).

Vino di storia recente (prima uscita nel 2007) l’annata 2012 del Mida ha ottenuto ampi consensi di pubblico e critica. Il bicchiere brilla nel colore dorato del sole; al naso l’anice accompagna note di fieno e gentile sfumature affumicate. La bocca, sapida ed energica, ha una forza inaspettata che non si spegne in persistenza. Un bianco il cui carattere richiede l’abbinamento con saporite carni bianche ancor prima che di un delicato pesce. Produzione “risicata” di soli 1000 pezzi; non necessariamente da bere tutte subito, tutt’altro

Offida Pecorino Mida 2012 docg – Maria Letizia Allevi (Castorano – Marche) sullo scaffale attorno a 10 Euro

Daniele Bartolozzi