… ovvero profumi, suoni e impressioni della vita semplice di collina

Diciamo tutta la verità. Oggi ci avviciniamo al Prosecco con diffidenza. E le motivazioni sono tante, tantissime. Ė un vino che sconta un successo di proporzioni gigantesche, incredibilmente al di sopra di quello che sappia dare. Nella versione extra-dry ha conquistato tutto quanto c’era e c’è da conquistare.

I numeri ci raccontano di una produzione e di un mercato ancora in crescita e la qualità ne subisce contraccolpi negativi. In giro ce n’è troppo, non tutto è Prosecco e i produttori crescono sempre di più. Di conseguenza il territorio da vocato diventa vocabile, la DOC si espande a quasi tutto il Veneto invadendo anche il vicino Friuli e la Docg con difficoltà s’impone a rivendicare la propria identità. Una storia già vissuta con il Chianti che ancora, tra mille diversità campanilistiche, subisce le conseguenze del mancato, appropriato intervento nei tempi dovuti.

A me sembra che tutti i possibili ed attuati correttivi, se sul mercato nazionale sono riusciti ad ottenere un po’ di chiarezza,  all’estero purtroppo tutto quanto non ha valenza. Il nome Prosecco identifica il prodotto. Che sia di Valdobbiadene anziché di Asolo o Vittorio Veneto non importa. Purtroppo è così e la strada per far emergere le differenze è ancora lunga, molto lunga da percorrere. Un suggerimento? Insistere nel condurre al successo l’iniziativa di “pretendere” che il vitigno di riferimento sia chiamato “ Glera”. Un piccolo passo verso la vera identità di questo vino.

Al recente Vinitaly, su suggerimento “insistente” di un amico enotecaro (che ringrazio pubblicamente), ho visitato un’azienda che crede fermamente nella qualità del Prosecco e devo dire: “non ha tutti i torti”.

Solo per conoscenza ed amicizia che mi lega a Massimiliano (l’enotecaro) mi sono fatto convincere ad assaggiare i prodotti di questa realtà e, devo dire con sincerità e grande sorpresa mista a  stupore,  mi hanno in un primo tempo, incuriosito e poi piacevolmente affascinato.

“Profumi, suoni e impressioni della vita semplice in collina” è il biglietto da visita nella presentazione aziendale e, analizzando attentamente il significato delle parole, in esse riesci a capire la filosofia di Sarah Dei Tos. Si identifica il territorio. Quello a nord-est della Docg Conegliano- Valdobbiadene, vicino a Vittorio Veneto. Territorio collinare, anteprima delle bellissime Prealpi Venete, intorno alla frazione di Cozzuolo, un piccolo paesino (circa 200 anime) dove ritrovi quei profumi, suoni che si fondono in impressioni nella quotidianità. Ed allora dai valenza, valore, significato all’esprimere in modo sublime l’unicità dell’area geografica di appartenenza.

Tutto questo non sarebbe finito nei miei appunti, nel mio inseparabile Moleskine,  se non avessi assaggiato e degustato i prodotti aziendali.

Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Rive di Cozzuolo Brut. Cristallino di spiccata luminosità. Cremoso e fine perlage che accarezza il naso. Note floreali che lasciano spazio ad un fruttato deciso su sentori di mela verde e frutta bianca. Al palato sfoggia morbidezza con la carbonica che accarezza la lingua. Finale persistente con continui ritorni fruttati retro nasali. Voto La Vigna di Sarah

Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg Rive di Cozzuolo  Extra Dry. Brillante con riflessi verdognoli. Naso con tanta frutta bianca su sottofondo di note che riportano alla boulangerie. Al palato ben equilibrato tra sapidità e residuo zuccherino non invadente. Al contrario di tanti (troppi) extra-dry, Rive di Cozzuolo ti lascia dentro briosità, gaiosità. Voto La Vigna di Sarah

Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg  Colle 170 s.l.m. Brut Millesimato. Un millesimato dal nome semplice e chiaro: provengo dalla collina di Carpesica situata a 170 metri dul livello del mare. Non un nome di fantasia ma specifico a ricordare la provenienza. Un grande Prosecco con le migliori caratteristiche che un territorio, un vitigno e tecniche moderne di cantina, possano dare. Cremoso, dalle delicate ed eleganti note fruttate accompagnate dalla delicatezza olfattiva dei lieviti non invadenti. Equilibrato, fine e persistente dove la carbonica accarezza tutto il palato. Bello e chapeau! Voto La Vigna di Sarah

Una storia aziendale giovane e frizzante, tanta passione rivolta al territorio, al patrimonio paesaggistico, alle radici. Un vero modello da seguire per far conoscere le potenzialità di questa terra e l’eleganza stilistica del Prosecco che si produce da queste parti.

La Vigna di Sarah ovvero profumi, suoni e impressioni della vita semplice di collina.

Grazie Massimiliano!

Urano Cupisti