Vernaccia di Guicciardini Strozzi: quella che bacia, lecca, morde, picca e punge.
La famiglia Guicciardini Strozzi vanta oltre mille anni di storia. Filosofi, storici, banchieri della prima ora, condottieri e uomini di Stato, Marescialli di Francia, Lisa Gherardini (la Gioconda), fino ad includere come antenato Sir Winston Churcill.
Varcato il cancello della Tenuta Cusona, nei pressi di San Gimignano, mi è sembrato di tornare indietro nella Storia (con la S maiuscola).
Accompagnato da Elisa Arfaioli, addetta all’accoglienza, è iniziata una full-immersion necessaria per capire la filosofia attuale di conduzione data dalle sorelle Natalia e Irina, figlie del Principe Girolamo Strozzi, vero artefice del cambiamento di produzione.
Da queste parti sin dal 994 si coltiva la Vernaccia di San Gimignano. Ne hanno parlato personaggi come Dante Alighieri, Michelangelo, Boccaccio, Lorenzo il Magnifico.
Come non ricordare Michelangelo: ”Ma i terrazzani altrui sempre fan guerra con una traditora lor vernaccia che danno a bere a chiunque vi giunge che bacia, lecca, morde e picca e punge”.
Scendere le scale della Storia, nei bui anfratti che costituiscono la vecchia cantina tutt’ora utilizzata per alcuni affinamenti per poi incontrare l’enologo Ivaldo Volpini e parlare con lui di Vernaccia, Sangiovese, Cabernet e Merlot. Di territorio e terreni, di forme di allevamento e progetti futuri.
Un viaggio attraverso un terroir unico, tra vignaioli emergenti e aziende “di culto” avvolte dalla leggenda.
Insieme ad Ivaldo ad approfondire il complesso sistema del territorio di San Gimignano senza perdere il gusto delle nuove scoperte: la linfa del successo di un vitigno mai domo.
Tenuta Villa Cusona: 530 ettari complessivi, 75 vitati, circa 500.000 bottiglie annue complessive (insieme alle tenute di Poggio Moreto e Tenuta i Massi).
Un giorno il Principe Girolamo Strozzi ebbe a dire: “Possono essere varie le motivazioni che spingono a impegnarsi in nuovi progetti e tentare nuove avventure: la passione per una terra appena scoperta o riscoperta come la Maremma, dal fascino segreto e intrigante, o Pantelleria, dalla natura selvaggia, incontaminata, spazzata dai venti e ridondante di sole”.
Come dire “guai a chi non sogna e si ferma pensando di essere arrivato”. Ma questa è un’altra storia da raccontare.
Gli assaggi
Il tavolo preparato, i calici pure e Ivaldo pronto a spiegarmi i segreti contenuti nelle bottiglie:
– Titolato 2018. Vernaccia di San Gimignano con aggiunta di Sauvignon blanc e Chardonnay nella misura massima del 10%. Vinificazione in bianco in vasche d’acciaio, con controllo della temperatura di fermentazione. Imbottigliamento anticipato per preservare la freschezza varietale. Vino coinvolgente e palato appagante percorso da una complessità fresco-sapida. Ottimo, voto 88/100
– Titolato 2019. La differenza con la vendemmia 2018 è l’uso del cemento al posto dell’inox. Gradevole, beverino. Per un punteggio meglio attendere ancora un anno di affinamento in bottiglia per i cenni di mutamento avvertiti sia all’olfatto che al palato.
– Riserva 2017. Prodotta solo nelle migliori annate, la Vernaccia Riserva viene vinificata con la tecnica della criomacerazione. Dopo la fermentazione il vino viene affinato per alcuni mesi in barriques di rovere francese per poi completare la maturazione rimanendo in bottiglia per oltre un anno nelle storiche cantine di Cusona. Ed ecco la complessità in bottiglia. Una mineralità cristallina. Classe, ritmo, persistenza: si scrive Vernaccia Riserva ma si legge Vernaccia Grand Cru. Eccellente, voto 92/100
– Sodole 2015. Il Sangiovese di San Gimignano. Sangiovese 100% Questo vino, prodotto dal 1983, prende il nome dell’omonimo podere situato all’interno della Tenuta di Cusona e viene prodotto solo nelle migliori annate con le migliori selezioni di Sangiovese dei vitigni aziendali. Vinificato con lunga macerazione sulle bucce, viene affinato per 12 mesi in barriques di rovere francese e maturato per oltre un anno in bottiglia.
Lo dico subito: un gran bel vino del territorio a dimostrazione che San Gimignano non è solo Vernaccia. Le note fruttate convivono con un intrigante speziato fino alle vaniglie. Al palato sfodera grinta sapida e tensione. Eccellente, voto 91/100
Guicciardini Strozzi una realtà in costante crescita qualitativa. Due sorelle, Natalia e Irina, che hanno preso lo scettro (parola quanto mai dovuta visto la discendenza nobiliare) di una storia secolare importante coniugando naturalezza d’espressione e semplicità che non guasta. La Storia si ripete ed ecco la Vernaccia di Guicciardini Strozzi che bacia, lecca, morde e picca e punge. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati in azienda il 7 luglio 2020
Tenute Guicciardini Strozzi
Località Cusona
San Gimignano (Si)
Tel: 0577 950028