Alla ricerca di un’area climatica per la produzione di un vino rosso di alta gamma, in Cile
Il Vinitaly è anche questo. Didattica, conoscenza, scoperta. Sono atteso dal Conte Francesco Marone-Cinzano, dai più conosciuto come titolare dell’Azienda vitivinicola Col d’Orcia a Montalcino. Mi attende non per parlare dei prestigiosi vini ilcinesi ma per raccontare l’altra sua avventura in una terra lontana, dall’altra parte del mondo: La Reserva di Caliboro.
“Vidi questo progetto come una caccia al tesoro, una sfida.” Inizia così il racconto: un misto d’avventura e un pizzico di follia alla ricerca di un’area climatica per la produzione di un vino rosso di alta gamma.
Il Cile ha un territorio compresso tra la cordigliera delle Ande e l’Oceano Pacifico. Caldo e secco al Nord, fresco e temperato al centro e freddo al sud (Patagonia cilena). La Regione di Maule si trova a 260 km a sud della capitale Santiago e a nord della conosciutissima (didatticamente parlando, forse per il suo caratteristico nome) valle Bio Bio. Siamo nella zona centrale dove le vigne trovano l’habitat migliore. “Individuai un’area che si rivelò essere la stessa che scelsero i missionari Gesuiti quando impiantarono le prime vigne in quella parte del mondo nel XVI secolo.”
La valle del fiume Maule ha una estensione di 28.000 ettari di vigneti con oltre 10.000 ettari impiantati a Pais, il “vecchio” vitigno importato dai conquistadores per la produzione di un vino da pasto. C’era bisogno di una svolta radicale.
“La mia avventura ebbe inizio nel 1998 quando riuscii ad impiantare la classica miscela bordolese composta da Cabernet Sauvignon, Franc e Merlot”.
Le colline ondeggianti di terreni vulcanici, ben drenati, o limo-alluvionali come quelli della Reserva de Caliboro hanno permesso di allevare altri vitigni di origine europea, in grande quantità provenienti dalla Francia come i “bianchi” Chardonnay, Sauvignon Blanc, Sauvignonesse, Moscato, Torontel e i “neri” Mourvedre, Petit Verdot, Tempranillo, Alicante Bouchet.
Erasmo è il vino che identifica il progetto, l’orgoglio del Conte Francesco. Lo presenta come il “figlio prediletto”, lo versa nel calice ed attende il mio giudizio.
Erasmo vendemmia 2010. Cabernet Sauvignon 60%, Cabernet Franc 10% e Merlot 30%. Si presenta con un colore rubino decisamente intenso. Rotea nel calice con apparente difficoltà per la sua corposità rilasciando tracce evidenti che racchiudono una alcolicità importante (14,5%). Al naso intenso e complesso con esplosione di frutta rossa che lascia il campo ad una balsamicità evidente e note vanigliate ben integrate. Al palato è caldo e morbido supportando una ancora spiccata acidità e mineralità diffusa. I tannini, ancora vivi, risultano eleganti. Persistente con note retrolfattive che ricordano la frutta rossa. Un bel vino meritevole di
Erasmo Barbera e Garnacha (Grenache) 2014. Barbera 70%, Garnacha 30%. Altro vino, Fresco, giovanile, di facile beva. Ben fatto. Colore violaceo, naso marcato dai profumi secondari, palato vinoso e mediamente persistente. Voto
Ed infine una “chicca”:
Erasmo Torontel Late Harvest 2009. Torontel 100%. Vendemmia nell’Aprile 2009, appassimento all’aria aperta con grappoli appesi sotto il tetto della veranda della casa coloniale, vinificazione in barriques, affinamento in legno e imbottigliato nel 2011. Giallo dorato brillante, Note agrumate con evidenti rilasci olfattivi di frutta (pera e albicocca su tutte), palato caldo, armonioso e cremoso con finale ammaliante. Decisamente da associare al gusto di vivere, amare e al piacere dei sensi. Voto
La produzione di Vino anima tutta la storia di Reserva de Caliboro. Il sorriso di Francesco Marone-Cinzano racchiude tutto: la realtà gestita a misura d’uomo, i prodotti che stanno raggiungendo, vendemmia dopo vendemmia, l’eccellenza e la meravigliosa Vallata del Maule ricca di sapori e profumi. Chapeau!
Osservo, scruto, assaggio e… penso.
Urano Cupisti