La Petite Maison Demoulin Fleury

Situata a sud della città di Fismes, la valle dell’Ardre, con i suoi graziosi paesaggi collinari, è piena di vestigie dei tempi trascorsi. Le incantevoli chiese di Courville, Saint-Gilles, Poilly o di Crugny sono tra i monumenti della valle meritevoli di essere visitati ed ammirati per capire che siamo nella Champagne. In una Champagne diversa da quella patinata, meta di milioni di turisti.

Siamo nella Champagne vera, quella vissuta quotidianamente, lontana dai fasti voluti dal marketing  asfissiante. Quella dei contadini, abituati alle cadenze delle stagioni, quella delle cooperative dove ci si unisce per esprimere la propria individualità. Sembra un paradosso ma è proprio così.

Ci si unisce per utilizzare beni comuni ed abbattere i costi ma ognuno percorre la propria filosofia di produzione. Tutti con un unico fine: l’eccellenza.

Crugny, piccolo paese con poco più di seicento abitanti, non si sottrae a questa logica. L’ho raggiunto, in un tardo pomeriggio d’ottobre, insieme ad un gruppo di amici vino vaganti. La visita programmata riguardava la Petite Maison Demoulin Fleury, della quale avevo sentito parlare come una delle più rappresentative di quella parte della vallé de l’Ardre.

Già  l’Ardre, un piccolo fiume che nasce dalla Montagna di Reims, corre verso nord-ovest per poi confluire nella Veisle. Tutto un sistema idrico che crea quel micro-clima importantissimo ed essenziale per la maturazione delle vigne.

Siamo in “quei serbatoi” d’uva che per alcuni secoli sono stati e continuano ad essere fonte di approvvigionamento per le Grandi Maison. Ricordiamoci che la Vallée de l’Ardre si trova sopra il 49° parallelo e mai come oggi c’è bisogno di frutti acidi per continuare la grande favola della produzione dello Champagne.

La Maison Demoulin Fleury non si sottrae al suo duplice ciclo produttivo; conferire parte delle sue uve ad altri e mettere sul mercato i propri champagne. E capire la filosofia aziendale, assaggiare i loro prodotti sono state le cause, i presupposti della nostra visita.

Nel 1962 furono Pierre e Renée Fleury ad iniziare la loro avventura vinicola producendo uva conferendola alle Maison di Reims. Poi nel 1988 la svolta, l’inizio. Dai vigneti posti nei villaggi di Crugny, Courville, Brouillet e Faverolles i primi champagne assemblati con i vitigni Pinot Meunier nell’ordine del 60%, Pinot Noir 20% e Chardonnay 20%.

Oggi la produzione è più diversificata grazie alla possibilità di appartenere alla Cooperativa e disporre di presse all’avanguardia, serbatoi termo controllati, barriques di 1°, 2°, 3° passaggio preparando così assamblaggi tradizionali ma anche millesimati raggiungendo livelli di eccellenza.

Tutto questo in quattro assaggi prestigiosi:

Cuvée de Reserve. Chardonnay 33%, Pinot Noir 33%, Pinot Meunier 33%. Raccolta 2012 con vini di riserva. Uno champagne che, da subito, ti racconta la sua storia. Il luogo, l’attenzione in vigna, il percorso in cantina. Si pone nella media degli champagne raggiungendo l’Ottimo. Di facile beva, di quelli che ne bevi una bottiglia e non ti accorgi di averla bevuta. Ci ha colpito per la sua vivacità. Voto 88/100
Cuvée Speciale. Chardonnay 50% e Pinot Noir 50%. Raccolta 2010 con vini di Riserva. Il Pinot Noir è passato in barrique per 6 mesi. Uno champagne più fine che si colloca in una fascia tra l’ottimo e l’eccellente. Perlage fine e complessità olfattiva che aggiunge i terziari alle note di boulangerie. Voto 89/100
Blanc des Blancs assemblaggio dei migliori chardonnay millesimo 2012. Finezza e leggerezza  accompagnata da un perlage finissimo e continuo. Uno champagne fatto veramente bene. Incredibile trovare chardonnay di tale levatura fuori dal suo naturale ambiente rappresentato dalla Côte des Blancs. Eccellente. Voto 90/100.
Cuvée Rosé. Chardonnay 20%, Pinot Meunier 35%, Pinot Noir 30% e Vin Rouge Meunier 15%. Un mix ed una preparazione del Vin Claire molto elaborata. Assemblaggio dei tre vini da uve raccolte nel 2012 con un vino rosso da Pinot Meunier proveniente da vitigni di 25/30 anni. Il risultato un colore salmone selvaggio, note fruttate di frutti rossi macerati. Fresco da consumare giovane. Un gran bel rosé. Ottimo, voto 88/100

La scoperta dell’Ardre, di Demoulin Fleury. La scoperta di una Champagne diversa nel suo paesaggio ondulato, nascosto da boschi e delimitato dai “seminativi”. Là dove da sempre si coltiva l’uva, là dove c’è il futuro della Champagne. Là dove è presente la Petite Maison  Demoulin Fleury.

Urano Cupisti

 

Nelle foto, dall’alto:

Le vigne Fleury nella Vallée de l’Ardre

Il Blanc des Blancs