Capire, conoscere, penetrare nell’essenza di questa terra

A Massaciuccoli, la frazione del Comune di Massarosa posta sulla riva Nord-Est dell’omonimo Lago c’è un locale conosciuto dagli appassionati del buon bere: Osteria Le Terme. Il patron Stefano Bergamini organizza mensilmente delle serate a tema di notevole richiamo curandole nei minimi particolari. Nel mese di Maggio sono stato invitato a presentare e guidare la degustazione di sei vini francesi provenienti dalla Borgogna. Cinque bianchi e uno rosso. Selezionati in tal maniera da rappresentarne i territori ed i vitigni principali.

Chablis con due chardonnay, la Côte de Nuits con uno chardonnay e un aligoté, Pouilly Fuissé sempre uno chardonnay e Savigny con un pinot noir. Una premessa diretta per introdurre la degustazione di un dettagliato lavoro di ricognizione del territorio per far assaggiare una Bourgogne diversa, quella dei vini giornalieri, non delle grandi etichette, dei blasonati Domaines. Sei bottiglie, principalmente bianchi, per raccontare la Borgogna da bere senza follie. Un parametro efficace per una visione e conoscenza del  boire bourgogne tous les jours.

Il distretto dello Chablis è stato rappresentato da due vini dello stesso produttore. Il primo un base per accompagnare l’antipasto e il secondo un 1er cru per essere abbinato ad un risotto di fiori di zucca. Come sappiamo questo distretto, completamente separato dal resto della Borgogna, produce solo chardonnay (altri vitigni sono presenti in quantità insignificante con denominazioni diverse).  Tant’è che solo lo chardonnay ha diritto di appellarsi AOC Chablis. Qui si trovano i terreni argillosi chiamati Kimmeridge che sono la base di partenza per l’ottenimento di altissime qualità. Il Clima con inverni freddissimi ed estati calde ed assolate fanno il resto.

Domaine Eugenie Carrion Chablis 2013. Pecca di gioventù questo chardonnay che si presenta con un giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso una nota citrina su tutte, caratteristica dei semplici Chablis. Al palato domina la vena acido-sapida con ritorni agrumati nel retro-nasale. Abbastanza persistente sfuma con grazia. Di facile beva. Voto La Borgogna all’Osteria

Domaine Eugenie Carrion Chablis 1er Cru montmains 2010. Decisamente diverso, Paglierino con bagliori verdognoli dall’olfatto con nitidi sentori di fiori bianchi, frutta tropicale e la presenza agrumata ben inserita. Assaggio equilibrato anche se l’impronta fresco-sapida è la prima a manifestarsi. Persistente e coerente con il territorio di provenienza fino in fondo. Voto La Borgogna all’Osteria

È la volta dei vini della parte nord della Côte d’Or: la Côte de Nuits. Non solo chardonnay ma anche Aligoté, per molti presenti, una vera scoperta.

Vitigno antico presente da queste parti da secoli. I suoi vini sono vigorosi, meno eleganti, più decisi. Negli ultimi tempi alcuni vigneron lo stanno rivalutando e dedicano tempo e risorse per riconvertire alcune parcelle importanti al vitigno aligoté con risultati sorprendenti come questo selezionato per la serata:

Domaine Dominique Laurent Bourgogne Aligoté 2011. Giallo paglierino luminoso ruota con difficoltà nel calice. Al naso fiori d’acacia e frutti di pesca. Al palato risulta di sapida impronta. Finale medio e retro nasali fruttati. Voto La Borgogna all’Osteria

Château de la Tour de l’Ange Bourgogne chardonnay 2011. Ecco comparire tutte quelle varianti che fanno dello chardonnay di Borgogna una perla rara ed unica. Carattere scarsamente aromatico, metodi di vinificazione unici e scelte dei legni diversi a seconda delle varie produzioni. Giallo paglierino tendente al dorato. Le morbidezze evidenti sulla parete del calice. Naso complesso  con gamma espressiva molto articolata, carnoso con nota burrosa. Al palato caldo, elegante con vena fresco-sapida delicata e persistente. Tutt’altro bere. Voto La Borgogna all’Osteria

Abbandoniamo la Côte d’Or e scivoliamo a sud verso la Côte Mâconnais. Siamo nel piccolo Comune di Pouilly-Fuissé:

Château de la Tour de l’Ange Pouilly-Fuissé 2012. Giallo paglierino dorato. Al naso sentori di fiori bianchi accompagnano il fruttato. Ambedue avvolti da terziari burrosi e vanigliati. Al palato i polialcoli accarezzano la lingua in equilibrio con acidità e marcata sapidità. Lungo, lungo con ritorni vanigliati. Voto La Borgogna all’Osteria

Infine un Pinot Noir. Ritorniamo nelle vicinanze di Beaune nel minuscolo  Comune di Savigny.  In etichetta è riportato “Les Perrières”, un termine che indica terreni pietrosi, pendii scoscesi, vigne in alto sul crinale. Vero, ma anche qui serve un distinguo: Les Perrières più pregiate sono quelle di sotto, pietrose sì ma in basso verso la pianura. E tutto quanto non ha certezze.

Domanine Maurice Ecard, Bourgogne Pinot Noir Les perrières 2011. Rubino luminoso, al naso la complessità si esprime con frutti di bosco e speziati diffusi. Al palato è bilanciato, con struttura  calda e sobria, tannini levigati persistente con finale connesso al naso. Il ripetersi dell’uso del legno ben gestito. Voto La Borgogna all’Osteria

Serata piacevole, di conoscenza con vini appaganti forti del decisivo contributo del terroir diffuso della Borgogna.  Forse qualcuno ha pensato a vini dallo stile “usuale”. Non è così; sono l’anima interiore della Borgogna, il punto di partenza per capire, conoscere, penetrare nell’essenza di questa terra.

Urano Cupisti