Autentiche emozioni

Conosco Paolo Benassi, uno dei proprietari dell’Azienda La Bellanotte, come si suol dire, da una vita. Comuni origini toscane e vicinanza, circa 20 Km, dalle cittadine di appartenenza: Montignoso (Ms) Paolo, Lido di Camaiore (Lu) il sottoscritto. Friulano di adozione in quella parte di provincia goriziana a pochi chilometri dal confine con la Slovenia: Farra d’Isonzo.

La Bellanotte: tre secoli di storia e vicende legate in parte a leggende a dir poco burrascose. Villa Baselli, così si chiamava la residenza che fu già della famiglia Strassoldo, è stata teatro di vicende.

Vicende galanti, giochi d’azzardo, prelati importanti nello scorrere dei tempi. Financo il mistero come quello legato al Conte Trifone, “individuo cattivo e ambiguo” ricordato anche dal Marcotti nel suo romanzo “Il Conte Lucio”.

Poi la storia d’amore tra una Guadagni (proprietaria della Fattoria) e un giovane militare toscano, Benassi;  è quanto la Storia della Bellanote ci ha lasciato.  L’inizio dell’avventura vitivinicola.

Oggi Paolo, insieme alla famiglia, gestisce più di 8 ettari di vigne per una produzione che supera le 50.000 bottiglie annue.

Recentemente, durante un viaggio in Friuli,  l’immancabile visita alla Bellanotte.

Paolo indaffarato a preparare il viaggio in Giappone per la promozione dei suoi vini.

“Non ti fermi mai, sempre in movimento”.

“Caro Urano, chi si ferma è perduto. Il vino va anche venduto”.

Ecco trasparire l’uomo semplice, umile, testardo quanto basta, attivo, sempre pronto a capire l’umore dei mercati e adeguarsi di conseguenza.

“Cos’è cambiato alla Bellanotte dal 2000, anno in cui hai deciso di partecipare a questa avventura?”

Mi guarda, lascia passare qualche secondo. “Niente! Solo il normale procedere in vigna e in cantina con i cambiamenti legati alle tecniche che evolvono. La solita passione che ci muove fin dal primo giorno. Immutata nel tempo.”

“Non sono un poeta ma a me piace leggere le poesie e credo fermamente che non esiste un gran vino che non porti dentro di se una vena di poesia. Senza i vini diventano piatti e insignificanti, muoiono”.

L’Azienda Bellanotte a cavallo della qualità friulana: Doc Friuli Isonzo, Doc Collio e Igt Venezia Giulia.

Vini dalla perfetta armonia tra i profumi, gusti, fortemente legati alle caratteristiche varietali.

“Penso sempre alla meta finale del mio lavoro valorizzando il terroir, facendo parlare nei vini i singoli appezzamenti. Per ogni annata, ogni uva, ogni vigneto i percorsi di vinificazione ed affinamento studiati e curati con la sensibilità di un genitore che cresce i propri figli. Perché i vigneti sono miei figli”

Conosco Paolo da una vita e sono consapevole della sua sincerità.

“Via Urano, pochi discorsi, andiam ad assaggià qualcò”

Malvasia Istriana 2016. Fresca, sapida. Contrasto aromatico che ritorna nel retrogusto per una immediata bevibilità. Ottimo, voto 88/100

Pinot Grigio  2016. I profumi di questo vino preannunciano un palato pieno di sfumature. Ottimo, voto 88/100

Lis Sur Pinot Bianco 2016. Estremamente fine questo Pinot. Delicato, quasi sussurra. Progressivo al palato. Ottimo, voto 88/100

Cabernet Franc 2014. Il preferito da Paolo. Olfatto complesso con un palato fresco e slanciato con tannini in evoluzione. Se dovremo attendere (consiglio di Paolo) il piacere è garantito già adesso. Ottimo, sfiora l’eccellenza, voto 89/100

Conte Lucio Pinot Grigio Ramato 2011. Uno dei pochi ramati in circolazione, unico. Percorso alterno tra inox e legno.” In bocca è semplicemente travolgente, pieno, ricco, fresco e morbido al contempo, con una persistenza lunghissima e fitta, sapida, avvolgente” Così viene definito da Paolo. Come non condividere. Eccellente, voto 91/100 (Premiato anche per la sua unicità)

Inoltre ho assaggiato:

Friulano 2016. Ottimo voto 87/100

Umberto Sauvignon Blanc 2016. Ottimo voto 88/100

Ribolla Gialla 2016. Ottimo 87/100

Ed infine il passito Vento dell’Est 2014. Da uve Picolit. Eccellente!

Le tre ore passate con Paolo sono quanto di più interessante, e a tratti anche divertente, mi potesse capitare in una caldissima giornata di fine primavera, inizio estate.  La vista sulle vigne dalla grande terrazza, la visita in cantina e la lunga serie di racconti misti a leggende. Si rimane colpiti dal personaggio che racchiude in se il meglio dell’insieme tosco-friulano. Dinamismo e concretezza. “Cosa vuoi di più dalla vita?”

Urano Cupisti