L’incontro in azienda è stato possibile grazie alla manifestazione Benvenuto Brunello di quest’anno.

Alessandro Mori, attuale proprietario, ha aperto in quell’occasione la porta della sua cantina a pochi privilegiati degustatori tra i quali il sottoscritto svelando i segreti del Marroneto.

Il primo passo è stata la descrizione del luogo, il dove.

“Dove le torri della città di Siena fanno da sfondo alle vigne coltivate sulle alte pendici della collina di Montalcino. Questo è il terroir dove ci muoviamo”. Aggiungendo: “ Il Brunello è un vino che suscita grandi emozioni, come grande è l’amore e la cura con cui lo creiamo”.

Alessandro e le botti

Ed ancora: “Le vigne de Il Marroneto si estendono sul declivio nord della collina, a circa 350m di altezza, nelle immediate vicinanze della cinta muraria di Montalcino. I primi 3000 metri di vigna furono piantati nel 1975, poi, nel 1979 altrettanti ed infine nel 1984 gli ultimi 9.000”. Alessandro è di poche parole, diretto. Ha fatto di questa grande passione la sua propria filosofia di vita.

È lui in persona che fa il vino. Lo segue dalla raccolta all’imbottigliamento, giorno dopo giorno come fosse la sua creatura e questo lo si capisce dalla descrizione, dal parlare. L’entusiasmo che ne deriva è straordinario.

Il Marroneto, l’ingresso

Oggi Il Marroneto, dopo più di 30 anni, è considerata una delle dieci aziende storiche di Montalcino. Tra le più rinomate, importanti e conosciute.

Quale la formula magica di così tanto successo da portare la vendemmia 2011 sul gradino più alto da parte di Wine Spectator? La sua semplicità.

Il Brunello il Marroneto è un vino tradizionale, invecchiato in botti grandi di rovere di Allier e di Slovenia, vinificato secondo i sistemi tradizionali di Montalcino; ne deriva un vino molto elegante, ricco di profumi, classico, adatto alla meditazione.

Il vino si fa in vigna

Ormai questa frase (che poi è assoluta verità) è riportata ovunque e comunque si parli di vino. E Alessandro come si comporta tra i filari?

Grande attenzione posta all’impianto, finalizzando ogni lavoro all’ottenimento della massima qualità dell’uva. La conduzione della vigna si basa su una filosofia tradizionale e minimalista trattando le viti il minimo indispensabile ed evitando produzioni intensive. Da qui la pratica dell’inerbimento naturale, potature nel mese di marzo, per lasciare alle piante il tempo necessario per riposare.

Momento fondamentale è la vendemmia: il grappolo viene raccolto quando i vinaccioli hanno raggiunto la giusta maturazione.

“Ecco che il giocare col vino diventa più che un gioco: una passione profonda, un filo conduttore che guida le mie scelte. Negli anni ’90 la decisione di ampliare la cantina realizzando quell’idea che rifugge da logiche dettate dall’estetica tout-court ma che si lega saldamente a quei principi, in realtà molto semplici ed immediati, che la buona pratica di fare vino, impone”.

La cantina?

A misura di Alessandro. Un ambiente ampio e austero, inserito in un declivio sassosodove custodire le  botti grandi (una delle tipicità tradizionali del Brunello di Montalcino), dove i Brunelli de Il Marroneto stagionano pazientemente.

Il Marroneto. Vecchie annate

Insieme, negli anfratti  più nascosti, un piccolo cuore in cui le bottiglie storiche attendono diligentemente il trascorrere del tempo.

La degustazione

Molto informale, alla buona, ma di sostanza. Riporto tre campioni che hanno segnato la visita rendendola indimenticabile. Non aspettate votazioni. Impossibili: non renderebbero giustizia a così tanta eccellenza.

Madonna delle Grazie Riserva 2013

Note aziendali: Sangiovese 100%. Altitudine: 400 mt s.l.m. Sistema di allevamento: cordone speronato. Terreno: sabbione di mare misto a minerali vari. Vinificazione: in tini di rovere di allier rimanendo completamente fermo per i primi due giorni; sale in temperatura molto piano per arrivare ai 30 gradi dopo circa 5 giorni.

La fermentazione dura circa 20/22 giorni. Affinamento: invecchiato in botti di rovere da 25 quintali per 41 mesi. Diviene Brunello dopo 5 anni, considerando anche 10 mesi di affinamento in bottiglia.

Altre notizie: viene fatto con una particolare selezione di uve raccolte nella vigna storica del Marroneto e che essendo situata nelle vicinanze della chiesina della Madonna delle Grazie risalente al 1200 ne prende il nome. Durante la sua stagionature nelle botti grandi di rovere si cerca di conservare il più possibile i suoi profumi naturali proteggendolo dall’aggressione del legno.

È un vino di grande spessore, interessante, nel quale alla piacevolezza del sangiovese si unisce una complessità tipica dei grandi vini. Classico vino da meditazione, fruttato, variabile nei profumi di grande impatto in bocca.

Le mie considerazioni: Granato luminoso. Verticale di grande intensità ed orizzontale in un continuo evolvere di profumi. Un olfatto ben guidato. Al palato raffinata eleganza con i continui richiami olfattivi e una persistenza senza limite. Eccellente Brunello da meditazione.

Il Marroneto 2014

Note aziendali: Sangiovese 100%. Altitudine: 400 mt s.l.m.. Sistema di allevamento: cordone speronato. Terreno: sabbione di mare misto a minerali vari. Vinificazione: in vasche d’acciaio con rimonta continua per i primi 2 giorni; sale in temperatura in 5/6 ore a 33/34 gradi. La fermentazione dura circa 11/12 giorni. Affinamento: invecchiato in botti di rovere da 25 quintali per 39 mesi. Diviene Brunello dopo 5 anni, considerando anche 10 mesi di affinamento in bottiglia.

Altre notizie: Brunello classico, elegante e nello stesso tempo strutturato, nasce da una vinificazione atta a fissare il più possibile i profumi del sangiovese e quindi anche la tipicità della posizione. Dopo i mesi che passa in legno rimane fresco, profumato, fruttato, non soffre l’aggressione del legno. Fantastico per momenti di relax.

Le mie considerazioni:  Vendemmia non tra le migliori. Il naso non tradisce con un ottimo ventaglio progressivo. Al palato denota l’essere pronto troppo presto.  Comunque caldo, gustoso, con tannini ben estratti. Ottima persistenza. Pronto da bere con i piatti tipici toscani. In questo caso vale la regole del 6. Assaggiare le bottiglie con cadenza annuale per valutare il suo possibile invecchiamento nel tempo.

Il Marroneto 1989

Questo la regola del 6 l’ha superata. Grande vecchio  profondo all’olfatto e opulento al palato. Definirei questo vino dal DNA aristocratico. Chapeau!

Il Marroneto 1989

Chiudo riportando quanto scritto nella presentazione aziendale alla voce Alessandro & Co. condividendola pienamente:

“Alessandro & Co. Alessandro ed i suoi Brunelli si fondono a tal punto che l’uomo ed il suo vino non sembrano avere un confine netto. Forse la loro è un’empatia, una maniera di vivere e condividere gli istanti della vita, una coesistenza in cui si avvicendano momenti di amore, momenti di scontro, momenti di conforto… fino ad arrivare a dire che l’uno non sarebbe lo stesso senza l’altro!

Caratteri passionali entrambi, complessi nella loro ricerca continua di semplicità, generosi nell’aprire i loro animi nella franchezza di una stretta di mano e nello schiudersi lentamente in un bicchiere, suscettibili e spigolosi nel proteggere la loro storia e le loro tradizioni”. Il Marroneto, Chapeau!

Urano Cupisti

 

Il Marroneto

Località Madonna delle Grazie, 307

53024 Montalcino (SI) – Italia

Telefono +39 0577 849382

info@ilmarroneto.it

www.ilmarroneto.com