Tradizione e innovazione della Weingut Pfitscher
“Il nostro pensiero e le nostre azioni, in piena sintonia con la natura, portano alla produzione di vini di qualità senza compromessi. Vini che rispecchiano la loro Regione di provenienza e la nostra passione”.
Così si presenta Daniel Pfitscher nel stringermi la mano e darmi il benvenuto nella nuova cantina di Montagna che gestisce con il padre tuttofare ed anima della tenuta, la madre amministratrice, il fratello enologo e la sorella che dà una mano quando libera dagli studi.
Ci troviamo a Montagna (Montan) in Alto Adige (Süd Tyrol). Sembrerebbe un gioco di parole titolare “I Vini di Montagna”. Ma non è così: vuoi per l’altezza alla quale ci troviamo, circa 500 mt, vuoi per il vero nome del paese.
Una storia familiare nel rispetto delle tradizioni di queste parti; generazioni dedite all’agricoltura montanara e alla viticoltura in particolare tramandata nel tempo. Poi la svolta. La decisione di trasferire la tenuta dal centro del paese nel cuore dei vigneti facilmente raggiungibile. Un investimento non solo di denaro ma anche di idee: entrare nella modernità delle produzioni senza dimenticare le radici. Nasce così la nuova cantina, una finestra aperta a dominare tutta la Bassa Atesina. Affacciarsi al suo terrazzo è come volare sopra i vigneti, i meleti, il fiume Adige che da queste parti si chiama Etsch. E di fronte la zona pedemontana con i paesi che fanno parte del Mito altoatesino.
Caldaro (Kaltern), Termeno (Tramin), Cortaccia (Kurtatsch), Magrè (Margreid), Cortina (Kurtinig). Il solo pronunciarli ricordano i vigneti in cui sono immersi e i loro mitici vini: Pinot Grigio, Pinot Bianco, Sauvignon Blanc, Chardonnay, Muller-Thurgau, Lagrein, Schiava, i Cabernet, Merlot. Manca il Pinot Nero perché si trova da questa parte, nella zona meno assolata, più fresca, sotto i nostri piedi: Mazzon e Gleno. E dalla nuova sala tasting mi rallegro guardando l’infinito.
Daniel continua nel racconto “Ogni fase del lavoro è pensata e da ogni sito si ricava il potenziale migliore. Le nostre massime sono: autenticità e passione, innovazione e naturalezza. Il nostro obiettivo è conservare le tradizioni antiche delle generazioni passate, curarle e migliorarle costantemente”. Lo ascolto attentamente ma di fatto il “volo” è spiccato, la nuova visione è già realtà. Lo capiscii nella visita al cuore della cantina là dove le uve si trasformano in vino. E non a caso ti ritrovi in un ambiente dove percepisci “la freschezza della terra” ed i colori giallo, rosso e blu che risplendono sulle pareti.
Questi ti accompagnano nella visita dal reparto dei Bianchi (il giallo paglierino dei suoi colori naturali), dei Rossi (il rosso rubino) e blu là dove i cru aziendali hanno bisogno di quel “buio” che permette loro di affinare nel modo migliore. Tutto questo nel 2012 ha permesso alla Weingut Pfitscher di ottenere il sigillo qualità di CasaClima Wine, una certificazione che riconosce il contributo per l’ambiente, la sostenibilità, l’impiego di energie rinnovabili e un’architetettura aperta. Ma i vigneti?
Ė ancora Daniel che mi ricorda il ruolo di Montagna, le sue radici e quelle della famiglia. Montagna, Gleno sono i luoghi dove il mio Pinot noir ha trovato il suo ambiente migliore. Matan Riserva ne è l’espressione di autenticità. Altri vigneti nelle zone di Ora, Cortaccia ed Egna costituiscono siti geografici diversi dove i nostri Lagrein, Schiava e Gewürztraminer crescono su terreni ricchi e fertili”.
Solo se il viticoltore e la sua famiglia s’identificano con il vino, nascono prodotti d’elevato livello. Ha inizio la degustazione.
Ho assaggiato ben 11(undici) campioni per capire la filosofia aziendale. Riporto i loro nomi con il voto soffermandomi su 6(sei) in modo particolare:
Müller-Thurgau “Dola” 2014. Voto ;
Pinot Bianco “Langefeld” 2012 Voto ;
Lagrein “Rivus” 2014. Voto ;
Pinot Nero “Fuchsleiten” 2013. Voto ;
Lagrein “Brenntal” Riserva 2012. Voto
Chardonnay “Arvum” 2013. Dalle vigne in Egna. Passaggio del 50% in barriques. Colore paglierino con accenni dorati. Naso complesso con leggera venatura di vaniglia. Palato ricco, fresco, sapido in equilibrio con i polialcoli. Persistente con ritorni fruttati esotici. Voto
Gewürztraminer “Stoass” 2014. Uve provenienti da Montagna e Egna. Inox per questo Blend di uve allevate a diverse altezze (220- 450 mt). Colore giallo paglierino, primari e secondari in evidenza con i primi non invadenti. Palato decisamente gradevole, equilibrato e medio lungo. Voto ;
Merlot “Kotznloater” 2013. Il nome si identifica con il vitigno allevato in Kurtatsch. Rosso rubino con buon tenore zuccherino. Al naso risponde con evidenti note fruttate avvolte delicatamente nella vaniglia. Palato importante, trama tannica viva persistenza lunga. Voto ;
Sauvignon Blanc “Saxum” 2014. Montagna è la sua terra. L’abbinamento perfetto con gli asparagi bianchi dell’Alto Adige. Inconfondibile aroma dei sauvignon altoatesini. Belle acidità e mineralità. Voto ;
Pinot Nero “Matan” Riserva 2012. Uno dei miei Pinot Nero preferiti. Uve provenienti dalla zona, insieme a Mazzon, maggiormente vocata: Gleno. Affinamento in barriques e tonneaux per circa 15 mesi. Numerose sono le varianti che portano a questo meraviglioso Pinot. L’altezza, il microclima condizionato da escursioni termiche tra giorno e notte e la pendenza delle vigne che regalano filari con maturazioni diverse formanti un blend bisognoso di una fase di vinificazione attenta. Colore rubino luminoso, naso complesso su note floreali e fruttate su di un letto di speziati che accarezzano il naso. Al Palato due sole parole: equilibrato e armonico. Il nome Matan altro non è che Montagna in dialetto sudtirolese. Voto e chapeau!
Cortazo “Traubencuvée” 2011. Il vero blend della Weingut Pfitscher. Merlot 40%, Syrah 30%, Lagrein 30%. Uve provenienti da Kurtatsch. Affinamento di 15 mesi in barriques, assemblaggio finale in inox prima dell’imbottigliamento. Trauben sta per Uva e Cortazo per Cortaccia. “Blend di uve di Cortaccia”. Colore Rosso intenso, naso importante con speziature in forte evidenza. Palato caldo, ricco con tannini levigati che accarezzano la lingua. Persistenza notevole con retrolfattivo di frutta e spezie. Voto e chapeau!
Seduto di fronte alla grande vetrage ho terminato di prendere appunti sulla degustazione e lo sguardo si perde nel Berg-Mittel (Monte di Mezzo) che divide in due la Bassa Atesina nascondendo in buona parte il Lago di Caldaro. E capisco tutto.
Urano Cupisti