Si è tenuta a Roma la presentazione dell’annuario de “i Migliori Vini Iitaliani” a cura di Luca Maroni, presso Santo Spirito in Sassia, un complesso monumentale del 1400 in pieno centro storico a pochi metri dalla Basilica di San Pietro. Tre giorni di degustazioni, presenti molte delle migliori case vinicole d’Italia

Per rendere l’idea del percorso attraverso le diverse regioni d’Italia, un po’ di numeri: 7.836 aziende produttrici 53.479 vini presenti 185.651 vini degustati/schede di assaggio 742.604 valutazioni degustative 462.271 indici qualitativi aggiuntivi 117.853 informazioni sulle aziende 3.285.361 informazioni sui vini3.403.214informazioni presenti 25.380 graduatorie valutative 1.290.274 abbinamenti cibo-vino 648 elenchi di abbinamenti 404.618 pagine web

L’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2014, alla sua XXI edizione, si basa su un metodo analitico di degustazione messo a punto, e migliorato negli anni, dallo stesso autore Luca Maroni.  Il principio sul quale si basa è questo: “la qualità del vino è data dalla piacevolezza del suo sapore”. Partendo da questo principio, tutto il metodo di degustazione ne è conseguenza logica. La tecnica di  assegnazione dei punteggi è dettagliatamente illustrata nella guida stessa e si fonda sulla prerogativa che il gusto deve aver sempre presente consistenza, equilibrio e integrità.


DEGUSTAZIONI


TENUTA MARAMIA S. Clemente (RN)
Vini da metodo di coltura biodinamica con vendemmia fatta a mano, vinificazione naturale, la fermentazione non prevede l’aggiunta di lieviti, le vinacce non sono pressate. Operando in sintonia con i cicli della natura, si ottiene il massimo risultato nella tipicità di un vitigno e di un terroir. Esclusivamente un unico prodotto, un tradizionale vino rosso sangiovese in purezza, non filtrato, né trattato in alcun modo, per un’integrità aromatica assoluta.  All’olfatto sentori delicati di  mora, speziatura dolce, sottile nella progressione olfattiva, pieno nella sua struttura. Vinificato in acciaio con successivo sapiente affinamento in botti di rovere francese. Almeno sei mesi in bottiglia per un’adeguata stabilizzazione.


CANTINA S. ANDREA Borgo Vodice (LT)
Presenta la linea “Acquerelli” che propone il meglio della produzione aziendale ottenuta esclusivamente dai migliori vigneti nelle zone più vocate, una vera e propria selezione a rappresentare una bottiglia sinonimo di eccellenza raggiunta.

Inoltre la linea “Le Botti” frutto di sperimentazione, sempre in evoluzione, con vini capaci di entusiasmare e sorprendere. Un’osservazione particolare merita il Moscato di Terracina Doc “Hum”, un vino ancora da scoprire, frutto di uve raccolte in momenti diversi di maturazione.
Secco e piacevolmente adatto a risolvere alcuni problemi di difficile abbinamento, per esempio quello con i crudi di pesce, anche affumicati, offre un profumo e un gusto esclusivo mantenendo la tipicità del vitigno aromatico di cui è composto.


MONCARO Montecarotto (AN)
Una ricca gamma di proposte di Verdicchio, vitigno principe della zona, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore,   Castelli di Jesi Verdicchio DOCG Riserva Classico, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Passito, troviamo anche un Verdicchio Geos dei Castelli di Jesi DOC Classico Biologico. Ci conquista con i luminosi riflessi verdognoli, tipici del vitigno, offrendoci intensità di profumi nelle sue note fruttate di fini sentori agrumati e di fiori di sambuco. Freschezza degli acidi e sali minerali equilibrata dal moderato calore dell’alcool. Elegante finale ammandorlato. Le due proposte per il Rosso Piceno DOC Superiore sono “Roccaviva” e “Campo delle Mura” affiancate anch’esse da un  Rosso Piceno DOC Biologico il “Geo”,da Montepulciano e Sangiovese. La fermentazione con macerazione sulle bucce avviene in acciaio, la maturazione è compiuta in botte. Rubino con riflessi granata  dona al naso piacevoli le note di piccoli frutti di bosco, ciliegia matura, sapido e di buona  struttura, i tannini, in misurata parte gallici, sono delicati e setosi.


PODERE PALAZZO Cesena (FC)
Uno sguardo premuroso alle uve autoctone di Romagna e qualche ammiccamento alle internazionali. Le proposte: Il Pelide, l’albana passito che rinnova il mito di Achille trascinatore degli Achei nell’assedio di Troia, L’Augustus, il sangiovese riserva a cui viene attribuito l’appellativo dei Cesari, imperatori dell’antica Roma. Lo Spiritum, una proposta meno tradizionale per un blend a più lungo affinamento in legno. Interessante il packaging.


CANTINE DEL NOTAIO Rionero in Vulture (PZ) )
Con la loro tradizionale offerta di vini denominati con appellativi di atti notarili, propongono vitigni autoctoni. L’Atto, Il Sigillo, La Firma, Il Repertorio, La Raccolta,  Il Preliminare,  Autentica,  Il Rogito e  La Stipula. Particolare attenzione viene riservata all’Aglianico, un vitigno noto fin dai tempi dell’antica Grecia, cantato dal poeta latino Orazio, è coltivato sulle pendici di un antico vulcano spento, il Vùlture, che è all’origine di quei fattori naturali che determinano la tipica composizione di queste uve. Grazie alla natura vulcanica dei terreni e alla presenza di strati tufacei che funzionano da riserva di acqua nei periodi più siccitosi dell’anno, che i contadini del posto chiamano “il tufo che allatta”; i grappoli selezionati permettono di ottenere un vino con spiccata personalità dai profumi complessi. L’azienda ha dedicato particolare attenzione alla scelta dei vigneti, con l’utilizzo del vitigno Aglianico in tutte le versioni dei rossi proposti.
I 26 ettari di vigneti sono distribuiti nelle contrade più tipiche e più rinomate dell’area del Vulture, Rionero, Barile, Ripacandida, Maschito e Ginestra. Alcune vigne sono di oltre cento anni e tutti i terreni, seppure di natura diversa, sabbiosi, pozzolanici, di medio impasto e argillosi, hanno in comune lo strato di tufo vulcanico ed una esposizione pedoclimatica che consente la perfetta maturazione di questo vitigno che è uno dei più tardivi per epoca di raccolta.


MASSERIA FRATTASI Montesarchio (BN)
Ad affiancare vini più tradizionali da vitigni autoctoni, falanghina, fiano, greco, coda di volpe e aglianico, proposti in diverse versioni da vinificazioni e colture diverse, scorgiamo due vini spumanti metodo charmat anch’essi da vitigni tradizionali della zona: falanghina e aglianico.
“Prestige blanc grand cuvee” falanghina in acciaio, elaborato con il metodo charmat, in bottiglie champagnotte.Limpido dai riflessi dorati, sprigiona profumi intensi ed un perlage raffinato. “Prestige rosée grand cuvee” da uve aglianico è anch’esso un metodo charmat, spumante dalle fragranze soavi di petali di rosa, glicine e fiori di ciliegio.


AZ. AGRICOLA RECCHIA Jago di Negrar (VR)
Presenta un Valpolicella Doc Classico, un vino senza tempo. Di medio corpo e con contenuto alcolico moderato, sorprende per la modernità del suo gusto. Nasce da potature corte a produzione limitata. Le uve, raccolte a piena maturazione, esprimono al meglio la carica della fragranza fruttata di ciliegia e mora, con piacevole annotazione speziata.Presente anche la tipologia Valpolicella Doc Classico Superiore,  Ripasso della Valpolicella Classico Superiore,  Amarone della Valpolicella, Classico  Recioto della Valpolicella Classico e Passito Bianco Igt.


AZ. AGRICOLA MARCO DONATI Mezzocorona (TN)
La storia della cantina Donati è centenaria. Nel 1863 Luigi Donati acquista, assieme al quattrocentesco palazzo dei conti Spaur, i pregiati vigneti di Teroldego, che si estendono nel soleggiato Maso ai piedi dei castelli di Mezzocorona. Qui si selezionano negli anni i ceppi migliori serbando ancora oggi un vigneto storico con viti vecchie di 85 anni. Questo vigneto presenta numerosi cloni di Teroldego, il leggendario “Sangue di Drago”, per un significativo esempio di biodiversità. Altri vigneti sono stati, in seguito impiantati con un attento lavoro di “zonazione” ottenendo vigne molto diverse tra loro per terroir, situate nelle zone più vocate per ogni tipologia d’uva.  Da qui la collezione rappresentativa di interessanti vini del Trentino, ricchi di carattere e tipicità.


MATTEU Porto Cervo-Arzachena (SS)
Il vino del mare, come amano definire loro stessi il prorio vino. Matteu etichetta blu è Vermentino da coltivazione collinare marittima, esprime con eleganza il suo carattere salmastro e profumato grazie anche al substrato di coltivazione del terreno granitico che, grazie all’escursione termica favorita dalla tipologia del terreno, esalta i sentori tipici del vitigno e del terroir. Sebastiano Ragnedda, noto per il più famoso vino Capichera, la cui azienda è da tempo gestita dai figli, è creatore di questo progetto che da una incolta pietraia ha trasformato in vigna e ottenuto un vino di gran pregio. Le bottiglie vengono numerate una ad una.


PRAETORIANA Roma
Le birre artigianali di Roma, hanno combattuto ad armi pari in un campo sterminato di ottimi vini. Così si è potuto apprezzare, nel rispetto di ogni stile birrario le AES weizen, ATRUM ale doppio malto, AURUM strong ale doppio malto, CUPRUM monastica, ECCELSA pils a bassa fermentazione. Disponibile anche il festoso GAUDIUM, un fusto monouso da 24 litri per fare festa con birra artigianale di ottima fattura chiara o rossa che sia.

L’artista Maurizia Gentili ha presentato i suoi “Vinarelli” una sorta di acquerelli che dal 2009 realizza dipingendo tele con riduzioni di vini. Sono state esposte le sue originali opere, alcune delle quali si è anche potuto vederle dipingere dal vivo.
Qui trovate curiosità e opere: lecartedimauri.blogspot.it


INOLTRE… LE DEGUSTAZIONI ALIMENTARI DI PRODOTTI TIPICI.
Non poteva mancare una vasta gamma di olii EVO. Inoltre degustazioni alimentari di prodotti tipici. Proposte di formaggi, cioccolati, tartufo e porchetta. Due curiosità alimentari: CANTALUPO LUMACHE Cantalupo di Bevagna (PG) che propone la Salsa di lumache alla cantalupese. Un sugo pronto semplicemente da riscaldar, condimento per primi piatti con pasta fresca all’uovo, lasagne e polenta. Ottima anche con i crostini e la pizza. GLI ORTI DI ANGUILLARA Anguillara Sabazia (RM) un’azienda agricola biologica produce Broccolè, una crema di broccoletti che, dal 2005, hanno ottenuto l’alto riconoscimento di Prodotto Tipico della Regione Lazio. Narra la leggenda che tale ’O Ciafero trovò nel gozzo di un piccione, preda di caccia, degli strani semi. Li sparse nel terreno e in poco tempo ne uscì un abbondante raccolto di broccoletti. La salsa può essere utilizzata in ricette di primi piatti, pizze, frittate, torte salate o direttamente spalmata sul pane. Utilizzata da sola o abbinata a salsicce, formaggi o salumi è, come il buon vino, mai uguale di anno in anno.

Antonella Avantaggiato