Il trionfo del concetto terroir

Perché diversi? Per la loro provenienza, a dimostrazione che tutto è il contrario di tutto e che le certezze presentano sempre delle varianti. Zone dichiarate vocate? Direi “terroir” che regolano tutta la viticoltura. Ed ogni giorno, nel fare nuove esperienze, ne esco sempre più convinto.

L’altra sera durante il settimanale Banco d’Assaggio di Corriere del Vino.it la credenza nel terroir ha dominato la degustazione. I cinque Bianchi dell’Alto Adige in degustazione e scelti appositamente, sorso dopo sorso, sono risultati “diversi”.

Il Sauvignon Blanc ha il suo territorio vocato nella Côte bordolese, la nuova area così denominata per l’accertata disposizione ad allevare al meglio i vitigni provenienti dal Bordeaux (Sauvignon Blanc, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot). La Côte bordolese la s’incontra entrando in Alto Adige, nella parte sinistra sopra gli abitati di Magrè e Cortaccia.

Il Pinot Grigio, secondo quanto riportato nei testi di studio per l’ottenimento del titolo di sommelier, trova l’habitat preferito nella piana della Bassa Atesina come naturale proseguimento del territorio confinante, di quella parte della piana rotaliana nei pressi dell’ultimo paese trentino: Rovere della Luna. Salorno e Cortina sulla Strada del Vino i Comuni di riferimento.

Il Müller-Thurgau, Il vitigno creato alla fine del XIX sec. mediante incroci di Riesling renano e Madeleine Royale (prima delle ricerche sul DNA si pensava tra Riesling e Sylvaner) dall’enologo svizzero (turgoviese, città di Thurgau) Hermann Müller. Quante volte ho sentito dire da sommeliers patentati che questo ibrido è il risultato di ricerche da parte di due enologi tedeschi Herr Doktor Müller e Herr Doktor Thurgau. Il “suo” territorio sempre nella parte pedecollinare che percorre orizzontalmente la fascia media fin sotto il Passo della Mendola.

Ed ecco le “diversità”:

Il Sauvignon Blanc in degustazione è prodotto intorno a Terlano nel Burgraviato, la Valle che da Bolzano arriva fino a Merano.

Il Pinot Grigio è prodotto tra Caldaro e San Michele Appiano.

Il Müller-Thurgau proviene dall’Alta val d’Isarco, dall’altopiano di Bressanone.

Il trionfo del concetto terroir, la mia fede.

A completare il Banco un Pinot Bianco della zona di Appiano e un Grüner Veltliner di Varna, alta val d’Isarco. E come sempre un vino proveniente da altri territori fuori dei confini altoatesini: l’intruso, per evitare l’assuefazione gustolfattiva.

Winkl Sauvignon Blanc 2014. Cantina di Terlano. Un Sauvignon Blanc “ben fatto”. Giallo paglierino ruota nel calice con una buona consistenza. Olfatto diretto dove le note aromatiche tipiche del vitigno escono in una eccellente complessità. Palato fresco e sapido in perfetto equilibrio con i polialcoli evidenti. Persistente con continui ritorni olfattivi. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

Plotzner Pinot Bianco 2014 della Cantina di St. Pauls. Un ottimo Pinot Bianco che non ti aspetti. Olfatto floreale e fruttato in evidenza. Impianto gustolfattivo equilibrato. Vena acido-sapida piacevole che richiama altro sorso. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

Lahnhof Pinot Grigio 2013 dell’omonima Cantina. Giallo paglierino lascia, nel roteare, tracce gliceridi abbondanti. Al naso trionfo dei “secondari” che lo avvolgono. Al palato ingresso improntato su freschezze e mineralità diffuse e sostenuta alcolicità in equilibrio. Persistente. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

L’Intruso. Soluna Malvasia 100% 2013 dell’Azienda Livon, Friuli. Una grande Malvasia che ci ha convinto. Naso ricco di profumi floreali e fruttati con finale su note leggermente vanigliate. Al palato entra caldo per esprimersi successivamente con la componente acido-sapida. Molto persistente con continui ritorni fruttati retro nasali. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

Grüner Veltliner Praepositus 2012 Cantina Abbazia di Novacella. Dire splendido non è azzardato. La finezza del Veltliner al massimo livello olfattivo. Al palato la delicatezza che lo contraddistingue con le sue componenti in perfetto equilibrio. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

Müller-Thurgau 2010 Cantina Kofererhof. Il Müller-Thurgau che non ti aspetti con la sua componente ibrida di riesling renano che ci riporta alle componenti tipiche di questo vitigno in perfetta sintonia con le note balsamiche. Ci ha stupito per la sua semplicità nella beva allo stesso tempo ricca di componenti. Un bel bere. Voto I Bianchi dell’Alto Adige “diversi”

Il terroir ha vinto. Non c’è altro da aggiungere.


Urano Cupisti