Stefan Vaja

Stefan Vaja quell’aria guascone, alla D’Artagnan, che sembra tradire le sue radici

Zona vinicola che vai e nomi particolari che trovi. Siamo in Alto Adige-Sud Tyrol dove la terminologia tedesca, anzi tirolese, predomina. Non in questo caso perché è il latino a fare da riferimento. Il latino dei dotti monaci cistercensi.

Certi termini conosciuti altrove come muretti, clos, hanno assunto valori descrittivi anche da quando le costruzioni di limite non esistono più.

Nella Bassa Atesina, quella zona che si incontra entrando in Alto Adige provenienti da sud, i muretti e i clos, quest’ultimi intesi come terreni circondati da mura più o meno alte, non esistono quasi più. Avevano uno scopo: proteggere l’uva dai furti e migliorare il mesoclima, ovvero difendere il vigneto da agenti atmosferici esterni salvaguardandolo da attacchi di parassiti creando al tempo stesso un particolare microclima.

Da queste parti  il termine Clos è conosciuto come Glassier, retaggio latino e non germanico dato dai monaci cistercensi, che tradotto letteralmente significa clausura.

Tutto questo, muretti, clos, glassier, ci conducono ad una piccola Tenuta situata nel Comune di Egna (Neumarkt) a conduzione familiare da oltre nove (9) generazioni, al nome dei terreni (circa 3 ha) circondati da una muraglia: Glassierhof .

Per Stefan Vaja che incarna l’ultima generazione di Glassierhof, “la qualità riveste un ruolo determinante in ogni fase di produzione per migliorare la tradizione esistente usando tecniche nuove per ottenere risultati ottimali”.

Ho incontrato Stefan a Bolzano, nell’ottobre 2015, durante Vinea Tirolensis, la degustazione annuale promossa dai Vignaioli dell’Alto Adige nell’ambito della Fiera internazionale specializzata per alberghi e gastronomia Hotel 2015. Sono attualmente 92 i produttori di vino che fanno parte dei Vignaioli dell’Alto Adige tutti mossi dalla passione del vino tramandata di generazione in generazione. E Stefan Vaja ne è un convinto assertore.

“Questo sistema funziona solo perché in ogni famiglia ciascuno dà il proprio contributo, impegnandosi nel garantire il successo della cantina. Dedicarsi ai propri vini in tutte le fasi di produzione, dalla coltivazione alla promozione e alla vendita”.

L’aspetto lo tradisce un po’. Quell’aria e comportamento “guascone”, alla D’Artagnan. Ma l’abito no fa il monaco.

La configurazione aziendale Glassierhof ha recentemente assunto l’attuale fisionomia. “Quello che mi interessa nel vino è l’equilibrio e la digeribilità”.

Dagli assaggi dei campioni al Vinea Tirolensis la qualità delle uve è restituita con sensibilità e precisione e tutti i vini spiccano di personalità e complessa persistenza del finale in bocca.

Il tempo passato al banco di Stefan a degustare è stato quanto di più interessante e a tratti anche divertente. Un full-immersion tra geologia (terreni), allevamenti con conduzione biologica, ai diversi percorsi di cantina a secondo dei vitigni,  fino all’imbottigliamento. Maestria e consapevolezza di assoluto valore.

Riportare tutti gli assaggi significherebbe non dare il giusto spazio ai veri gioielli Glassierhof. Mi limito ai tre di assoluto valore che sono stati:

Sauvignon Geboch 2012. Sauvignon Blanc 100%. Paglierino con noti riflessi accesi. Sipario olfattivo che si apre su agrumi, peperoni e mineralità diffuse. Al palato un vino simmetrico caratterizzato da una buona sapidità. Voto Glassierhof: vini alpini dal fascino mediterraneo

Lagrein Glassier 2012. Lagrein 100%. Rubino tenebroso, impenetrabile. Fruttato con sottobosco evidente e nuance balsamiche. Tannini di buona fattura e lunga persistenza. Voto Glassierhof: vini alpini dal fascino mediterraneo

Cabernet-Merlot Learn 2010. Cabernet Sauvignon 75%, Merlot 25%. Rubino con un impatto olfattivo improntato su  un fruttato ricco, variegato avvolto da speziati importanti. Palato equilibrato dove i tannini si presentano levigati e la persistenza è lunghissima. Buon ritorno retrolfattivo Voto Glassierhof: vini alpini dal fascino mediterraneo

I principi del terroir della tenuta Glassierhof, l’autenticità dei suoi vini, il far parte del panorama di una terra chiamata Alto Adige-Sud Tyrol: vini alpini dal fascino mediterraneo.

Urano Cupisti