Eger, 120 Km a Nord di Budapest, nata intorno al piccolo fiume che porta il suo nome, è una delle mete più popolari in Ungheria con il centro storico barocco ben conservato, con la sua leggendaria fortezza ed i suoi vini conosciuti anche in terre lontane.

È la città simbolo dell’eroismo e della resistenza contro il periodo del dominio turco. È la città dell’eroe del 1500, il Capitano István Dobó (a cui è dedicata la piazza centrale), che con circa 2.000 anime (in prevalenza donne e bambini) riuscì a respingere l’attacco dei turchi. È la città delle “stelle di Eger”, l’eroine del romanzo di Géza Gárdonyi.

Ma è anche la città del EGRI BIKAVÉR (il Sangue di Toro di Eger), nato dall’unione di quattro specie d’uva rosse.

La leggenda

Secondo le leggende, questo nome risale ai tempi dei turchi, quando i soldati di István Dobó, nel bere questo vino, lasciavano tracce sulle loro barbe bionde lasciando credere ai turchi che fosse sangue di toro, dando così anche una spiegazione alla forza e al coraggio durante i combattimenti.

Tutto questo mi ha portato da quelle parti a rivivere quelle atmosfere eroiche. Ma non solo.

A Eger c’è un’altra storia che ha radici, udite udite, italiane: è la storia di Gal Tibor.

Insieme a Gal Tibor Jr

1989. Il Marchese Ludovico Antinori, già molto conosciuto per i suoi eccellenti vini, decise di recarsi in Ungheria a vedere di persona i vigneti della Cantina Egervin. Fu proprio in quella cantina che conobbe il giovane supervisore Gál Tibor.

Dopo tre ore di degustazioni e discussioni Gál era stato nominato enologo della nascente Tenuta dell’Ornellaia.

Gál Tibor arrivò a Bolgheri il 15 settembre di quell’anno con una roulotte trainata da una “mitica” Zsiguli.

“Fu il giorno in cui si tenne la cerimonia d’apertura della cantina Ornellaia alla presenza della nobiltà del mondo: il principe di Monaco, diversi ministri, la famiglia Agnelli, seicento ospiti VIP. Arrivando con la nostra Zsiguli fummo scambiati per Rom dal servizio d’ordine posto ai cancelli d’entrata. Cercavamo di far capire chi eravamo ma la nostra insistenza venne ripagata con il chiamare la pattuglia dei carabinieri. “Fermi, è il nostro nuovo enologo ungherese”, gridò il segretario del Marchese. È così che è iniziata l’avventura di mio padre Gál Tibor Senior presso la Tenuta Ornellaia”.

A parlare e raccontare Gál Tibor Jr, che mi ha ricevuto presso la Gal Tibor Winery, in una delle tante viuzze barocche del centro di Eger.

In un perfetto italiano Gál Tibor Jr ha continuato il racconto.

“Mio padre, dal quale ho ereditato non solo il suo aspetto, ma anche la sua filosofia, fin da bambino, durante l’esperienza italiana, mi ha spinto a proseguire il viaggio da lui intrapreso: cantina, vigna, costruzione di una squadra, lavorare per il bene del nostro paese, rappresentare e insegnare umanità.

L’enologo dell’Ornellaia Gal Tibor Sr

Non era semplicemente un produttore di vino. Mio padre era un visionario, una turbina nel battello a vapore della viticoltura ungherese e della gastronomia. Mi sento sempre orgoglioso, quando viaggio all’estero, negli Stati Uniti, in Belgio e in Francia, sentire persone che non ho mai incontrato chiedermi se sono figlio di Tibor Gál, il capo enologo di Ornellaia colui che, insieme alla Tenuta San Guido, hanno sdoganato un territorio sconosciuto come Bolgheri.

Bene, sì, lo sono. Mi fa sentire immensamente orgoglioso e mi dà energia rinnovata, poiché a noi, i Gáls, è stato affidato il compito di costruire non solo una cantina, ma anche una visione della viticoltura magiara”.

Oggi la Gál Tibor Winery gestisce circa 40 ettari di vigne in cinque località diverse intorno ad Eger: Síkhegy, Pajados, Áfrika, Tornyos e il Nagy-Eged Mountain. Insieme al fratello Zsombor, alla sorella Veronika e alla madre Ibolya è stato inaugurato nel 2014 il Gál Tibor Fúzió Gál Tibor Fusion.

Un complesso di 1400 m2 che comprende una cantina di vini vecchia di circa 500 anni, un wine bar, un’enoteca per la vendita, un salone, una sala da degustazione per 120 persone, una delle cucine meglio attrezzate della regione, e il primo Bull’s Blood Museum nel mondo.

Il logo del wine bar

“L’edificio stesso è un capolavoro che intreccia stili tradizionali e moderni, collegando il passato con il presente. La fusione unisce l’intrattenimento di qualità con un’esperienza gastronomica e vinicola di alto livello. Qualsiasi visita a Eger è incompleta senza fermarsi da Gál Tibor Fusion”.

Ma i vini?

Partiamo dai vitigni: Kékfrankos, Kadarka, Furmint, Leányka, Királyleányka, Cserszegi Fűszeres e gli internazionali , Syrah, Pinot Noir, Viognier, Savignon Blanc, Pinot Blanc, Riesling,Pinot Grigio, Traminer, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon.

Tra i numerosi assaggi effettuati ho scelto:

Egri Csillag 2016. Ben 9 vitigni: Leányka, Királyleányka, Cserszegi fűszeres, Szürkebarát, Pinot bianco, Tramini, Sauvignon Blanc, Viognier, Zengő. Vigneto: Síkhegy, Áfrika. Raccolta a piena maturazione in contenitori di plastica, lavorata con estrema cura. Dopo la decantazione il mosto è stato fatto fermentare in recipiente di acciaio inossidabile a temperatura controllata, 16-17 ° C.

Eleganti richiami floreali e fruttati, freschezza e sapidità. Ottimo, voto 89/100

Egri TiTi Bikaver 2013. Vitigni: Kékfrankos, Kadarka, Cabernet Franc, Syrah, Portugieser Regione vinicola: Eger. Vigneti: Pajados, Síkhegy, Tornyos, Grőber. Raccolta in piena maturazione in contenitori di plastica, 26 giorni di macerazione. Dopo la pressatura, affinamento in botti di rovere ungherese da 220 litri per 18 mesi: dopo la miscelazione, 6 ulteriori mesi di affinamento.

Vino rappresentativo della zona Eger. Profilo aromatico con una stoffa elegante. Ottimo, voto 89/100

I Vini assaggiati

Fúzió 2015. Vitigni: Viognier, Riesling del Reno, Traminer. Vigneti: Pajados, Síkhegy. Dopo la pulizia del mosto, la fermentazione è avvenuta in botti di rovere nuove di zecca e di 2 anni per 15 mesi.

Vino con energia che fa predigere una lunga e sicura prospettiva. Ottimo, voto 88/100

Pinot Noir Superior 2013. Pinot nero 100%. Vigneto: Grőber Raccolto a mano, lavorazione con grande cura, 20-25 giorni di macerazione in tini di legno. Il vino è stato affinato in botti di rovere da 220 litri per 18 mesi e altri 6 mesi in bottiglia.

Un Pinot Nero diverso, lontano dagli stereopiti conosciuti. Ricco di dettagli olfattivi ed espressione di purezza e precisione. Ottimo, voto 88/100.

“La nostra cantina ha cercato sin dall’inizio di riflettere pienamente il terroir nei vini. Le tradizioni di Eger, i metodi di lavoro locali, forniscono le basi. Il potenziale dei vigneti ci aiuta a costruire grandi marchi come Egri Csillag ed Egri Bikavér”. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 28 agosto 2018

 

Gál Tibor Winery

Csiky S.u. 10

Eger (Ungheria)

+36 6208525002

galtibor@galtibor.hu

www.galtibor.hu