Non sono ammesse deroghe. Le uniche tre uve che concorrono alla elaborazione di uno Champagne sono il Pinot Nero, il Pinot Meunier e lo Chardonnay

L’ordine non è casuale visto che è il pinot nero la varietà più coltivata con oltre 13mila ettari, seguito dai circa 11mila del meunier ed i soli (si fa per dire) 10mila dello chardonnay. Il pinot nero domina quasi incontrastato nella Montagne de Reims ove dispone delle parcelle migliori dei villaggi classificati Grand Cru. Con quest’uva si elabora solitamente lo Champagne Rosè, nato nel lontano 1804 da una “invenzione” della arcinota Madame Clicquot. Sia nella sua versione saignè (ovvero con macerazione di poche ore sulle bucce per una cessione limitata di colore, come si fa per un rosato) che come semplice melange (blend di bianco, chardonnay ma anche i due pinot vinificati in bianco, e rosso, leggi pinot nero vinificato sulle bucce) questa tipologia ha riscosso negli ultimi anni un grande successo tant’è che oggi ogni azienda propone nella sua gamma un Rosè. Specialisti della tipologia, lo Champagne rosato della famiglia de Chassey colpisce ogni anno nel segno.

 

TAPPA N. 11 – GUY DE CHASSEY, I MAESTRI DELLO CHAMPAGNE ROSE’

Alla prima rotonda d’ingresso al paese, chiamata (forse per la sua forma) della Mezza-Luna, la cantina di Guy de Chassey è difficile da non notare, non fosse altro per i manichini posizionati al cancello (discutibili) ed il grande murales che raffigura una tavola circondata da personaggi in costume d’epoca. Siamo a Louvois, villaggio Grand Cru della Montagne de Reims, e l’obbiettivo è testare uno degli Champagne Rosé più apprezzati dalla critica d’oltralpe. Ci accoglie in sala di degustazione, arredata come il salotto buono di una vecchia casa ottocentesca, Ingrid Oudart, la nuova generazione a muovere le leve di comando della piccola azienda di Recoltants.

Prima di attaccare le bollicine rosate decidiamo ovviamente di provare il resto della gamma, ad iniziare dal Brut Carte Noir Grand Cru composto da 2/3 circa di pinot nero ed il saldo di chardonnay. Uno Champagne d’aperitivo, semplice ma ben confezionato. Salgono le quotazioni con il Brut de Brut (extra-brut) Premier Cru, un “blanc de noirs” da sole uve pinot nero che non subisce dosaggio zuccherino alla ricolmatura; lo si avverte pienamente nel suo incedere asciutto e tagliente sul palato.

Eccoci dunque al Brut Rosé Premier Cru; è ancora una volta il pinot nero vinificato in bianco a prevalere, accompagnato da 1/3 di chardonnay, a cui si aggiunge una piccola dose di rosso (sempre pinot nero) dalle vigne di Bouzy.  Un Rosé strutturato e generoso, con belle note di frutti rossi sia al naso che in bocca. Un bicchiere molto piacevole, non necessariamente da abbinare alla tavola. Non mancano le bollicine millesimate, con un Brut Millésime Grand Cru 2004 ed una Cuvée Reservée Brut Grand Cru D’Olive 2009, che ripercorrono uno stile aziendale deciso e poco incline alle smancerie.

Prezzi che vanno dai 15 Euro per le cuvée di base ad oltre i 30 per le selezioni d’annata. Sala degustazione aperta dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.30 nei giorni feriali, con ticket d’assaggio di 2 Euro per chi non acquista bottiglie.

 

GUY DE CHASSEY

1, Place de la Demi-Lune

LOUVOIS (Montagne dei Reims)

www.champagne-guy-de-chassey.com

 

Daniele Bartolozzi