Se al pinot meunier compete l’apporto del frutto, al fratello maggiore, il pinot noir spetta il ruolo di spalla delle cuvèe su cui poggia la struttura stessa dello Champagne

Non è un caso se i Blanc de Noirs sono solitamente le bollicine più “aggressive” e decise della denominazione. Che qui il pinot nero sia amato lo dimostra la leadership nei vigneti con oltre 13mila ettari piantati (la metà dei quali in Montagne de Reims).

Si potrebbe dunque dire che il pinot nero è la varietà nobile per eccellenza dello Champagne, ma basta beccare l’annata storta e quest’uva, l’ultima a maturazione in zona, può degenerare nel peggior concentrato di muffa della vostra vita di Vigneron. Si fa presto a dire Pinot Nero; se ne contano oramai una cinquantina di cloni e lo Champagne, al pari della Borgogna, ha scelto i suoi, ovviamente i più adatti alla spumantizzazione. Cloni in genere molto produttivi, dal grappolo grosso con chicchi di rilevanti dimensioni, il tutto per agevolare una’acidità di base alta pur a discapito della struttura. Chi viaggerà in Champagne in epoca di vendemmia (fine settembre/inizi di ottobre) si accorgerà che in Champagne quanto a rese per ceppo non ci vanno tanto per il leggero.

 

TAPPA N. 13 – UNO CHAMPAGNE PER LA TAVOLA, AUTREAU-LASNOT A VENTEUIL

La terrazza davanti alla cantina di Autreau-Lasnot offre ampi e suggestivi scorci sulle vigne della Vallèe de la Marne. Siamo a Venteuil, paesotto sulla riva destra del fiume, posto su di una modesta collinetta che tanto basta per dominare la vallata; la solita manciata di case in larga parte punteggiata da insegne di Champagne. Nata nell’ante-guerra la Maison della famiglia Autreau si è allargata fino a raggiungere oggi i 16 ettari vitati, in gran parte a Pinot Meunier. Ci attende in sala di degustazione Virginie Autreau pronta,  con eleganza tutta francese, a richiamare per ogni bicchiere il giusto piatto da abbinare.

 

Si parte da un Carte Bleue Brut, 85% di pinot meunier, particolarmente ben riuscito, con note fresche di agrumi e frutti tropicali. Matrimonio perfetto per una crudité di gamberi e/o scampi. Il percorso continua con il Réserve Brut (anche in versione Demi-Sec), con frutto bianco semplice ma molto gradevole sia al naso che in bocca, anch’esso in prevalenza pinot meunier. Su un registro marcatamente diverso il Carte d’Or Brut non a caso realizzato con chardonnay in prevalenza; elegante, con note di spezie dolci e floreali, una bollicina che qui propongono su/per uno sfiziosa ricetta di “coquilles saint-jacques au Champagne”. Non poteva mancare un ottimo e “gourmad” Brut Rosé, melange delle tre uve da provare su una tartare di carne con uovo, sale e pepe bianco. Non tradisce le aspettative il Brut Millésimé 2006, blend di pinot nero e chardonnay di buon corpo, con delicate note di lievito al naso ed un profilo gustativo molto vicino ad un pas dosé. Da “sperimentare su un carré di coniglio con salsa allo zafferano.

 

Capitolo prezzi. Sotto i 15 Euro, ben spesi, per Carte Bleue, Réserve, Carte d’Or e Rose, non si arriva ai 20 Euro per  il Millesimato. Orari di apertura molto agevoli; dal lunedì a sabato, mattino 9-12 e pomeriggio 14-17, la domenica esclusivamente su prenotazione dalle 10 alle 12.

Daniele Bartolozzi

AUTREAU-LASNOT

2, Rue du Chateau

VENTEUIL (Vallèe de la Marne)

www.champagne-autreau-lasnot.com