Generosa e forte

Pur essendo l’avventura vinicola vera e propria iniziata negli anni ottanta, l’Azienda Fossacolle trasuda storia come pochi. La Famiglia Marchetti a Montalcino rientra a pieno diritto tra quei gruppi familiari le cui origini risalgono al ‘700 vivendo e operando come agricoltori nelle terre delle nobili casate esistenti, proprietarie dell’intero territorio che oggi si identifica con i limiti territoriali del Comune di Montalcino. Territorio dove la gerarchia dei vigneti formano un comprensorio celebrato in tutto il Mondo. Estremamente eterogenee le caratteristiche dei suoli. Piccoli terroir che, volenti o nolenti, identificano l’eccellenza. Basti pensare che l’Aziende più prestigiose hanno acquisito nel tempo parcelle posizionate in diverse zone per costruire quelle cuvée di Sangiovese Grosso  atte a divenire Brunello.

Nel mio vinovagare per Eventi ultimamente ho potuto conoscere ed assaggiare i due vini aziendali, il Rosso di Montalcino 2013 e il Brunello 2011, durante la presentazione delle aziende vinicole distribuite da Cantine Angeli di Camaiore.  È stato il giovane Stefano dell’Azienda Fossacolle ad illustrarmi storia, territorio, vini.

“Sono soli 4 ettari di terreno situato in un piccolo Borgo Medievale in località Tavernelle, a sud di Montalcino. Lo scenario di pace e tranquillità, contrastato da boschi e vigneti, da colori e profumi davvero incantevoli e l’aria della vicina Maremma, definiscono un clima veramente ideale per far crescere e maturare le nostre uve.

Il terreno, ubicato ad un’altitudine di 300 metri, è di medio impasto tendente all’argilloso e comprende 2,2 ha di Brunello e 0,3 ha di IGT.

L’età media dei vigneti è di 20 anni, allevati a cordone speronato con una densità media di impianto di 4000 ceppi per ettaro”

Ha avuto inizio così il racconto di Fossacolle. Una posizione felice che chiama in causa gli esiti gustativi del Rosso e Brunello. Una posizione ideale tradotta nei vini in termini di complessità.

“Agli inizi degli anni ottanta il proprietario di queste terre, vendendo i terreni dove risiedeva la famiglia Marchetti, decise di donare alla stessa il “Podere Fossacolle”. Così nel 1984 ebbe inizio l’attività vitivinicola con i primi vigneti di Sangiovese.

Negli anni successivi avvenne il riconoscimento degli impianti esistenti a Brunello di Montalcino.

Questa opportunità ha fatto sì che l’azienda abbia sviluppato il settore vinicolo, con investimenti mirati alla realizzazione degli impianti di vinificazione e affinamento in legno dei vini, per uscire il 1° gennaio 2002 con la prima produzione di Brunello di Montalcino anno 1997”.

Non è la classica e ripetuta confidenza per parlare comunque della propria azienda ma una dichiarazione rilasciata per partire dalle radici ed arrivare, seguendo la tradizione, alla modernità, all’evoluzione.

“Il Rosso di Montalcino è prodotto con uve provenienti dal vigneto più giovane. Il Brunello di Montalcino è prodotto con uve provenienti dai vigneti più vecchi”.

L’ interrotto perché ho desiderato che ascoltasse le mie deduzioni dopo gli assaggi.

Rosso di Montalcino 2013. Sangiovese Grosso 100%. Rubino luminosissimo ha ruotato nel calice con buona consistenza lasciando tracce di morbidezze abbastanza fitte. Al naso inizialmente un afflusso floreale maturo seguito all’istante da frutti rossi di sottobosco miscelati tra loro. Finale olfattivo speziato con ritorni dolci. Al palato teso e compatto. Equilibrio sostenuto dalla percezione calorica, la massa dei polialcoli in contrapposizione alla vena fresco-sapida prettamente territoriale. Buona persistenza. Voto 88/100.

Brunello di Montalcino 2011. Sangiovese Grosso 100%. Rubino tendente al granato. La consistenza nel ruotare è stata il preludio alla descrizione gustativa. Olfatto che si è aperto come un ventaglio. Floreali e fruttati nell’ordine per arrivare armoniosamente  ai terziari dolci dell’affinamento. Al palato l’equilibrio è risultato sostenuto da tannini fitti e vellutati. Lunga persistenza con ritorni retrolfattivi in linea. Voto 91/100

Dopo la mia descrizione Stefano ha ricominciato a parlare come un fiume in piena. Mi ha ricordato che:

“Il nostro Brunello di Montalcino è prodotto con uve Sangiovese Grosso accuratamente selezionate e raccolte a mano in piccole casse che, dopo una soffice pigiatura, vengono versate in vasche di acciaio e cemento. Ha inizio una pre-fermentazione a freddo di alcuni giorni seguita dalla vinificazione a temperatura controllata con frequenti rimontaggi, follature e delestage permettendo di ottimizzare l’estrazione dalle bucce. La successiva fermentazione malolattica invece, viene effettuata in vasche di cemento. Il vino entra poi nella fase di invecchiamento con un periodo di 24 mesi minimo in legni di rovere, dopodiché sosta per un anno in vasche di cemento. Infine senza essere filtrato, ma per semplice decantazione, viene imbottigliato.

Almeno 4 mesi in bottiglia devono trascorrere prima della sua commercializzazione”.

Niente è lasciato al caso e l’assaggio lo ha confermato.

Il terroir di Fossacolle, generoso e forte come la Famiglia di Marchetti Sergio, una delle tante interpreti delle verità di Montalcino.

Urano Cupisti