Una carrellata di vini intesa a evidenziare l’evoluzione dell’azienda nel tempo

Siamo a fine anni ’90 e a fine millennio. Carlo Merlini è entusiasta  del suo Guadi Piani ottenuto grazie alla collaborazione con il giovane enologo Luca D’Attoma, e i successi raccolti nei vari Vinitaly si susseguono con perfetta regolarità. Carlo è un facoltoso commerciante, ma trova il tempo per gestire con passione l’azienda del padre in Montescudaio, azienda tra le più antiche della zona e che ha partecipato alla creazione della Sagra del Vino nel 1968 e all’ottenimento della DOC nel 1977.

Però la vita è strana e a volte non va nella direzione auspicata. All’inizio del nuovo millennio la famiglia Merlini si riunisce per dividere tra fratelli l’eredità e l’azienda va per sorteggio alla sorella Flavia che però non ha lo stesso entusiasmo di Carlo e nel 2002 decide di vendere il ramo delle attività agricole.

Altrove c’è una famosa donna del vino, Laura Berlucchi, fondatrice delle famosa azienda della Franciacorta, che alla morte del fratello decide di produrre in proprio un grande vino. Così, grazie all’amicizia con Francesco Benasaglio, poi con Roberto Ligasacchi e Carlo Sanvitale approda a Montescudaio e proprio nel 2002 decide di acquistare l’azienda agricola Merlini, che subito si trasforma in Fontemorsi.

Oggi molte cose sono cambiate, Laura non c’è più, il settore agronomico è curato da Ruggero Mazzilli, Viticoltura Sostenibile, mentre la parte enologica è affidata a Paolo Salvi, ma il triumvirato Benasaglio, Ligasacchi, Sanvitale, da poco coadiuvato anche da Mariavittoria Facchinelli Mazzoleni,  conduce l’azienda con mano sicura e con criteri indirizzati alla qualità assoluta. Così il Guadi piani tanto amato da Carlo Merlini, continua la sua gloriosa storia, a dimostrazione del fatto che il concetto di terroir applicato a Fontemorsi non è un concetto astratto, ma una realtà perfettamente verificabile.

Sabato 21 novembre siamo stati invitati, io e una decina di colleghi, nei locali del punto vendita di Montescudaio per una  verticale di Guadipiani marcati Fontemorsi.

Nel 2002 la nuova proprietà subentra ad una realtà già operativa e consolidata, ma, come è giusto che sia, introduce alcune modifiche che rispecchino più da vicino il proprio modo di concepire il vino. La novità più importante consiste nella conversione al biologico, che però richiede alcuni anni di assestamento prima di arrivare alla certificazione ICEA. Poi si effettuano nuovi impianti portando la superficie a vite a 10 ettari sui 23 totali e al 50% la percentuale di sangiovese, mentre il restante 50% è costituita da Cabernet Sauvignon e Merlot con piccoli interventi di Marcelan e Rebo.

Il Guadipiani inizialmente composto da Sangiovese e Merlot, si trasforma nel tempo in Sangiovese e Cabernet Sauvignon, ma alcune delle vecchie vigne di sangiovese vengono ancora utilizzate e danno un prodotto altamente qualitativo. La sua classificazione è IGT Toscana Rosso.

 

GUADIPIANI 2003 – Sangiovese 70%, Merlot 30%

Merlot vendemmiato al 16 settembre, Sangiovese a fine settembre, resa media 42 qli/ha. Fermentazione e macerazione di 18 giorni totali, poi 9 mesi  in barrique nuove, quindi assemblaggio e ulteriore affinamento in bottiglia. Prodotte 5.054 bottiglie.

Rappresenta la vera sorpresa della degustazione. La 2003 è stata una delle annate più calde e siccitose degli ultimi anni, condizione assolutamente avversa  per il Merlot. Eppure il vino è tutt’altro che spento e appiattito dal calore alcolico. Il naso presenta note di confettura di frutta nera, non ha grande complessità, ma conserva un profilo sempre fresco e per niente ossidativo. In bocca è vigoroso e compatto ma non pesante né estrattivo. Ha buona spina acida e sapidità che compensano il calore alcolico. Il tannino è leggermente ruvido, ma non disturba in un finale piuttosto balsamico con sentori di cola. Vigne vecchie e terroir qui hanno offerto il loro contributo positivo e la dicono lunga sulla potenzialità di questi vini.

GUADIPIANI  2005 – Sangiovese 70% e Merlot 30%

Un’annata non troppo calda e con frequenti temporali.  Vendemmia del Merlot iniziata il 26 settembre mentre la raccolta del Samgiovese si  è completata al 3 ottobre con resa di 48 qli/ha. Bottiglie prodotte: 2.423.

Questo Guadipiani  è forse il meno significativo della serie.  Uno stile piuttosto diretto, ma orientato su frutto maturo e confettura di mora e prugna molto dolce. La bocca rivela un certo equilibrio, ma con poco carattere e scarse sfaccettature e con finale molto rapido.

GUADIPIANI 2006 – Sangiovese e Merlot

Estate calda e siccitosa, ma la freschezza naturale dei terreni e le pratiche colturali hanno consentito una maturazione progressiva e uniforme. Merlot vendemmiato al 4 settembre e Sangiovese raccolto a fine settembre.

Ha colore rubino granata brillante e trasparente. Naso di bella espressione, profondo e speziato di caffè fresco, presenza di  frutto rosso, poi sentori di tamarindo e cacao amaro. In bocca si presenta con una freschezza quasi vibrante e succosa di frutto rosso. Ha ottima speziatura e un tannino dolce e levigato, bella struttura e chiude con note balsamiche. Un vino decisamente in forma e pienamente convincente che lascia intravedere anche la raggiunta consapevolezza della nuova conduzione.

GUADIPIANI 2008 – Sangiovese 70% e Cabernet Sauvignon 30%

Annata molto regolare, dopo i capricci primaverili che hanno comportato difficoltà nella difesa delle avversità della vite soprattutto considerando che il regime biologico è ora in piena funzione.  Le uve sono state raccolte perfettamente mature. La vinificazione si è protratta per 21 giorni quindi il vino è passato in tonneaux di rovere di primo, secondo e terzo passaggio, dove ha sostato per 12 mesi prima di andare in bottiglia. Questo sarà il protocollo costante anche per le prossime vendemmie.

Colore rubino con bordo granata luminoso. Al naso si avverte distintamente il timbro del rovere con tostatura balsamica, speziatura di pepe e cannella e frutto rosso in confettura.  L’attacco al palato è morbido con sensazioni di frutto nero e tabacco da sigaro. Buona freschezza, ma si avverte ancora una componente tannica ruvida probabilmente derivante dal legno nuovo.

GUADIPIANI 2010 – Sangiovese 70% e Cabernet Sauvignon 30%

Annata molto impegnativa per la conduzione biologica, a causa della primavera molto piovosa. I risultati in raccolta con uve a perfetta maturazione sono indice della bontà delle scelte fatte. La vinificazione si è protratta per 21 giorni quindi il vino è passato in tonneaux di rovere di primo, secondo e terzo passaggio, dove ha sostato per 12 mesi prima di andare in bottiglia. Bottiglie prodotte: 4.000.

Rubino luminoso. I profumi sono pervasi dalla nota speziata e tostata del rovere con frutto rosso in sottofondo. Al palato prevale una sensazione di freschezza su una struttura esile ma elegante. Il tannino è avvertito ma dolce. Un vino da dedicare a grandi grigliate di carne.

GUADIPIANI 2012 ANTEPRIMA – Il vino è stato imbottigliato 40 giorni or sono.

Annata di molto sole e asciutta, rinfrescata da qualche pioggia prima della vendemmia.

Rubino  profondo. Il profumo è intenso e complesso, si avverte una  speziatura del rovere molto fine e che non sovrasta il frutto rosso maturo ma fresco. Il profilo del sangiovese emerge in maniera molto chiara. In bocca ha una bella dinamica, grazie a una struttura piena e ad una freschezza acida che lo rende succoso. Il tannino è ancora scalpitante, ma dolce e maturo e con il soggiorno in bottiglia lascia prevedere un amalgama molto convincente. Finale di buona lunghezza.

 

CONCLUDENDO.

Una carrellata di vini intesa a evidenziare l’evoluzione dell’azienda nel tempo, ma soprattutto a dimostrare la validità delle scelte indirizzate ad una produzione sostenibile e naturale del vino. Non per niente Fontemorsi ha come proprio vate il Ruggero Mazzilli della Stazione Sperimentale per  la Viticoltura Sostenibile e fa parte delle associazioni FIVI Vignaioli Indipendenti e VinNatur Vignaioli Naturali.

Queste scelte hanno come effetto principale di far emergere in maniera sempre più chiara quella che è la nota del terroir che già si avvertiva in maniera sorprendente nell’annata 2013. La costituzione del terreno, l’esposizione e l’altitudine garantiscono sempre sapidità e freschezza ai vini e profondità di sapori, mentre l’influenza dell’annata si fa sempre più evidente con le relative naturali oscillazioni, contenute in maniera non invasiva dall’intervento umano, quindi  con la dimostrazione di un rispetto assoluto del prodotto della vigna. L’assioma “Il vino rosso si fa in vigna” trova qui una bella conferma.

Paolo Valdastri

 

FONTEMORSI SOCIETÀ AGRICOLA

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