Il perché di un vino buono

Insieme a Michele Osini. Sotto: veduta da Rancia

Posizionata tra Chianti Classico, quello del Gallo Nero, e le Crete Senesi, l’Azienda Fèlsina si sviluppa su di una estensione di circa 600 ettari di cui 95 vitati. Il resto oliveti e bosco, tanto bosco che fu una delle ragioni, la più importante, che indusse il cacciatore Domenico Poggiali, nel 1966, ad acquistare queste terre di frontiera.

“Frutto di un connubio unico tra terra e vitigno, cultura e fatica delle mani, scienza enologica e sapienza del cantiniere, i vitigni di Fèlsina esprimono la particolarità del terroir, dei paesaggi, dei profumi, dei suoni di quest’angolo della Toscana, facendone rivivere la storia e la tradizione”. A parlare il giovane amico Michele Osini nelle vesti di accompagnatore nel calpestare le vigne di Fèlsina.

Conduzione biologica, bio-dinamica, naturale?

Ecco la risposta che ti attendi in quella particolare visione, concezione della viticoltura dei tempi nostri dove alla fine il vino deve essere soprattutto buono.

“La nostra principale preoccupazione è la difesa della fertilità naturale del terreno, che mettiamo in pratica mantenendo la mente aperta alle novità, senza eccessi, lavorando in un contesto di sperimentazione che va dalla biodinamica alle più moderne tecnologie e innovazioni rese disponibili a livello mondiale. Un’azienda delle dimensioni e della varietà come questa esige una responsabilità profonda non solo in vigna ma in tutto il suo ecosistema.”

Michele mi accompagna, quasi per mano, tra i filari, tra le zolle di marna lamellare tipica del Chianti e sciorina numeri di produzione, vitigni allevati, soffermandosi sulla filosofia Fèlsina. Numeri e tradizione, cultura e attenzione per il territorio.

“La coltura delle vite ha l’obiettivo di ottenere la maturazione della miglior uva dal punto di vista morfologico e fisiologico, adatta a essere vinificata secondo il nostro stile”.

Rancia, Rancino, Arcidosso, Santa Letizia, Casale di Fèlsina, Casalino, Santa Maria, San Giuseppe, Ruzzatoio, Molino d’Ombrone, Valli, Molinuzzo, Terra Rossa, Fèlsinai Poderi di sempre.

Michele, mentre li ricorda, dall’alto della collina l’indica limitandosi a tutti quelli visibili a perdita d’occhio.

La chiacchierata si fa più interessante quando parliamo di cultura a Fèlsina.

“Da lungo tempo realizziamo selezioni massali con il risultato che in nessun altro luogo sono presenti altrettanti cloni di Sangiovese e portainnesti piantati in territori così eterogenei come a Fèlsina, consentendoci di disporre, come un pittore, di una tavolozza dalle infinite sfumature e possibilità”.

È giunta l’ora del rientro alla Fattoria, è giunta l’ora degli assaggi.

Mentre Michele sceglie i campioni per la degustazione, introduce il vitigno per eccellenza: il Sangiovese. Aggiungendo un distinguo: il Sangiovese di Fèlsina.

“Fèlsina è varietà di clima, di paesaggio, di terreni, di vitigni: unici nella loro particolarità. Il lavoro sulle selezioni massali ci hanno permesso di conservare un patrimonio importante di differenti Sangiovese con il risultato di un connubio vitigno-terra come elemento imprescindibile sia della storia che del futuro di Fèlsina”.

Rancia 2013, Chianti Classico Riserva Docg. 100% Sangiovese. Zona di produzione: Poggio a Rancia. Dalla selezione dei vigneti degli anni ottanta sono state condotte indagini approfondite per individuare le piante madri più idonee alla realizzazione di innesti e reimpianti avvenuti nei primi anni 2000. Dopo la pigiatura e diraspatura delle uve selezionate, inizia la fermentazione tra i 28°C e i 30°C. L’intero processo di macerazione avviene in vasche di acciaio per 16-20 giorni con follature automatiche e rimontaggi giornalieri. A Marzo-Aprile il vino nuovo è trasferito in nuove barrique di rovere francese e dopo 18-20 mesi di maturazione ne segue l’assemblaggio e l’imbottigliamento. In vetro l’affinamento è garantito per almeno 6-8 mesi prima della commercializzazione. Trasuda austera ed aerea finezza. Chianti in una veste per nulla semplice e scontata. Ottimo, Voto 89/100

Fontalloro 2011 Igt Toscana. 100% Sangiovese. Zona di produzione nei poderi di Poggio al Sole e Arcidossino. Dopo la pigiatura e diraspatura delle uve selezionate, inizia la fermentazione tra i 28°C e i 30°C. L’intero processo di macerazione in vasche di acciaio per 16-20 giorni con follature automatiche e rimontaggi giornalieri. A Marzo-Aprile il vino nuovo è trasferito in barrique di rovere francese nuove e di primi passaggio, dopo 18-22 mesi di maturazione ne segue l’assemblaggio e l’imbottigliamento. In vetro l’affinamento è garantito per almeno 8-12 mesi prima della vendita. Tutto in lunghezza, vino essenziale ma aggraziato. Vino con una marcia in più d’energia. Eccellente, voto 93/100

Maestro Raro 2014, Igt Toscana. 100% Cabernet Sauvignon. Zona di produzione: vigneto Rancia Piccola e Poggiolo, il primo chiamato anche del Maestro Raro, adiacente e di caratteristiche simili a quello di Rancia. Dopo la pigiatura e diraspatura delle uve, inizia la fermentazione a temperature comprese tra i 28°C e i 30°C. L’intero processo di  macerazione in vasche di acciaio si protrae per 16-20 giorni con follature automatiche e rimontaggi giornalieri. A Marzo–Aprile il vino nuovo è trasferito in barriques di rovere francese da 225 lt di primo e secondo passaggio, dove matura per 18-20 mesi. In vetro l’affinamento è garantito per  almeno 8-10 mesi prima della commercializzazione. Guizzo d’orgoglio per questo Cabernet nato in terra straniera. Vendemmia difficile che non premia. Tutto gradevole, ampiezza nel sorso, buona trama tannica. Manca lo sprint del campione. Comunque rientra negli ottimi con voto 88/100.

Colonia 2010 Chianti Classico Gran Selezione Docg. 100% Sangiovese. Zona di produzione: vigneto Colonia sulla sommità del Poggio a Rancia. Dopo la pigiatura e diraspatura delle uve selezionate, inizia la fermentazione tra i 28°C e i 30°C. L’intero processo di macerazione in vasche di acciaio per 16-20 giorni con follature automatiche e rimontaggi giornalieri. A Marzo-Aprile il vino nuovo è trasferito in barrique nuove di rovere francese e dopo oltre 30 mesi di maturazione ne segue l’assemblaggio e l’imbottigliamento. In vetro l’affinamento è garantito per almeno 8-12 mesi prima della commercializzazione. Con questo assaggio torniamo nell’olimpo. Finezza dei tannini, bella spazialità, il terreno è dominante propiziando una grinta da cavallo di razza. Fascino da vendere. Eccellente, Voto 93/100

Vin santo 2006 Vin Santo del Chianti Classico Doc. Vitigni: Trebbiano, Malvasia e Sangiovese. Zona di produzione: a sud-est di Siena, nel Comune di Castelnuovo Berardenga, sul confine meridionale della zona di produzione del Chianti Classico, dal vigneto Valli e Poggiolo. Dopo un’accurata selezione i grappoli vengono sottoposti ad appassimento naturale sui graticci, fino a Dicembre e qualche volta anche fino a Gennaio–Febbraio dell’anno successivo alla raccolta. Dopo la pigiatura, il mosto viene trasferito in caratelli sigillati di rovere da 100 l, con la “madre” (denso residuo del vino delle annate precedenti). Trascorsi 7 anni nella vinsantaia viene affinato almeno 6 mesi in bottiglia prima della commercializzazione. Profumo di nocciole tostate, fichi secchi, decise sensazioni minerali. Dolce, morbido con freschezza adeguata. Inutile affermare che è un vino da meditazione da non rovinare con i “cantuccini”. Eccellente, voto 93/100

Altri assaggi dove indico il punteggio: Rossombroso 2014 (85/100), Metodo Classico 2011 (85/100), Sistri 2015 (87/100), Berardenga 2015 Chianti Classico (89/100), Rancia 2009 (89/100), Fontalloro 2013 (92/100).

Dal 2002 ha avuto inizio il progetto “Olio secondo Veronelli”: olivo alla sua terra, olio all’oliveto da cui ha origine. Tre le zone produttive: Fèlsina, Pagliarese e Boschi. Quattro le varietà: Pendolino, Leccino, Moraiolo e Raggiolo. Non mi sono fatto mancare niente. Anche l’assaggio dell’olio.

“Il magico momento della vendemmia, quando i grappoli maturi raccolti dai filari dei vigneti vengono portati in cantina, è l’apice del lavoro della vite e degli agricoltori che ne hanno preparato il terreno, l’hanno piantata e cresciuta, nutrendola, potandola, lavorando la terra, con grande equilibrio e rispetto, per preservare quanto di più perfetto la natura ci dona”.

Fèlsina, terra di Luce. Tornarci è sempre la prima volta! Chapeau!

Urano Cupisti

Fèlsina

Via del Chianti, 101

Castelnuovo Berardenga (SI)

www.felsina.it