Le visite aziendali hanno sempre qualcosa in più da raccontare fuori dagli schemi della loro individuazione territoriale. A volte parliamo di territori vitivinicoli minori perché influenzati da coloro che, in un passato recente, suddivisero le aree dando maggiormente importanza ad alcune anziché ad altre. Magari zone più difficili da raggiungere, isolate.

Da quando ho legato anima e corpo alle linee di pensiero che vogliono le latitudini e le altezze non più incisive e che gravano in minor misura sui territori dando spazio ai singoli micro-terroir che di fatto fanno le differenze, la visione di certe aziende, per lo più di piccole dimensioni, alla fine ti lasciano dentro sentimenti, partecipazione e interesse.

Tutto ciò mi è accaduto nel visitare la Fattoria Terranuova in quel di Terranuova Bracciolini suggeritami da un amico collega che si è prestato ad accompagnarmi. Ed ho capito da subito che, quel giorno, mi sarei trovato di fronte una di quelle aziende familiari vere, genuine, autentiche.

“Il vino per me è un mondo ignoto da svelare. Èun’emozione lavorarlo e assaggiarlo”. Così si è presentata Giovanna Ghezzi  nel stringermi la mano e darmi il benvenuto alla Fattoria Terranuova. A dire il vero sono state le oche, alla maniera di quelle storiche del Campidoglio, a preannunciare l’arrivo.

Le oche

Ambiente bucolico? Anche. “I Terranuovesi sono gente accogliente, nello spirito del Valdarno, gente quieta che tiene molto alle proprie tradizioni”. A parlare è Marco Arnetoli, marito di Giovanna, quasi a giustificarsi dell’accoglienza alla buona.

“Per noi il vino è condivisione, un focolare acceso, un gesto romantico. Il vino parla, è vivo, ti trasmette frasi nella sua lingua, quella della passione”. Ma dove mi hai portato Marco?

Andiamo a calpestare le vigne, a scoprire un territorio collinare dove l’acqua ha modellato calanchi e balze. Tra vigne secolari e nuovi impianti nella tradizione che fu del Barone Bettino Ricasoli, antico proprietario.

Storie legate alla mezzadria, all’allevamento di bestiame (le famose “chianine”), alla vendita di vino “sfuso” fino all’ingresso in azienda, di proprietà dello zio Sor Renato,  di Giovanna e Marco, innamoratisi tra i filari.

Vigna con balze all’orizzonte

Nel 2015 la svolta: Giovanna e Marco acquisiscono la Fattoria Terranuova dando continuità alla stessa ma con una visione nuova: produrre qualità da un micro terroir ai più inattendibile che invece si sta dimostrando, ai giorni nostri, eccezionale, prodigioso, straordinario.

Ed a confermarlo sono stati gli assaggi.

La Cappella Igt 2018. Vinificazione tradizionale in bianco per questo trebbiano in alta definizione. Giocato prevalentemente su note fruttate e floreali. Sorso fresco in linea con il naso. Ammiccante e beva disinvolta. Ottimo 87/100

Giovanni Igt 2018

Note aziendali: Equilibrata unione di uve Sangiovese, Trebbiano Toscano, Aleatico ed una piccola parte di Cabernet, che ne esalta struttura e profumi dopo un affinamento in bottiglia. Dedicato al nonno.

Le mie considerazioni: Dispiega un ventaglio di frutti rossi piccoli, ciliegie, frutti di rovo in confettura. Al palato ricco e avvolgente con una buona trama tannica giovane. Ottimo, voto 87/100

Chianti Docg Fattoria Terranuova 2016

Note aziendali: È un vino ottenuto dalla vinificazione di uve in prevalenza Sangiovese e piccole quantità di Canaiolo nero, Trebbiano Toscano e Malvasia. L’emblema e la contemporaneità del taglio voluto dal Barone Ricasoli. Lieviti autoctoni e 12 mesi di cemento.

Le mie considerazioni: Rubino di buona concentrazione. Al naso la percezione di un mix di aromi che ricordano i frutti di bosco e alcuni speziati. Al palato si concede al gusto con un tannino ordinato. Ottimo, voto 88/100

Chianti Riserva Docg 2016

Note aziendali: La nostra riserva proviene dalle vecchie vigne della tenuta. Affinati in cemento e poi in botti di rovere (tonneaux), esprime tutta la profondità e freschezza del Chianti. I vigneti, tutti accorpati, orientati a mezzogiorno, perfettamente soleggiati, insistono su terreni collinari di varia composizione, particolarmente adatti a produrre uve di alta qualità, donando così al vino peculiarità tali da rimarcare le caratteristiche del Chianti.

Le mie considerazioni: Rubino dai riflessi luminosi, al naso copiose sensazioni di piccoli frutti di bosco, grafite, rabarbaro e spezie. Di grande estrazione riesce a saturare il palato con ottima tessitura tannica. Chiude con ritorni balsamici  e speziati. Ottimo, 89/100

Vin Santo del Chianti Riserva Doc 2008

Note aziendali: Ottenuto da uve selezionate tenendo conto della loro dimensione e struttura. Le uve raccolte, in prevalenza Trebbiano Toscano e Malvasia, sono fatte appassire su graticci di canne o appese al soffitto fino alla loro spremitura che avviene entro il mese di Dicembre. Il mosto ottenuto viene fatto fermentare in piccoli caratelli di legno di rovere nella nostra vinsantaia dove le escursioni termiche stagionali influenzano positivamente la formazione degli aromi. Tale periodo varia dai 3 ai 6 anni e successivamente viene passato in vetro per un minimo di 6 mesi.

Le mie considerazioni: Evoca fichi secchi, amaretto, panpepato senese. Sorso dolce e di notevole impronta alcolica sostenuta da freschezza e dote sapida. Eccellente, voto 91/100

Quando ci troviamo di fronte una solida base di tradizione, con innesti di progressivi  elementi innovativi, diventa facile trovare all’assaggio prodotti dalla spiccata personalità come quelli di Giovanna e Marco della Fattoria Terranuova. Chapeau!

Urano Cupisti

 

Fattoria Terranuova

Viale Piave, 6

Terranuova Bracciolini (Ar)

Tel:  055 9738130

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www.fattoriaterranuova.it