Dal sito del produttore:

“Era il sei ottobre, sull’aia della fattoria si festeggiava il giorno di San Bruno. Partite dal raduno annuale di Fragneto, due mongolfiere dai mille colori atterrano ai margini della vigna mentre si raccolgono le prime uve di aglianico. Il vino Rosato è dedicato a quella magica giornata di festa e ai suoi indimenticabili protagonisti che ci guardano dall’alto dei loro voli stupendi”.

Dalle Guida AIS Bibenda 2013:

“È anche – forse soprattutto – grazie alle prestazioni qualitative dei vini di Paolo Cotroneo che l’Aglianico del Taburno può, a partire dal 2011, fregiarsi della Docg. Il primo vino con la G “battezzato” dal mercato è il Rosato di casa “Le Mongolfiere a San Bruno” che accoglie anche la prima uscita di un gradevole Passito da uve Fiano lasciate appassire in pianta fino alla fine di novembre”.

Dalla Guida ai Vitigni d’Italia – Slow Food Editore:

“Coda di Volpe, uva citata già da Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” col nome di “Cauda Vulpium” per il suo grappolo che in piena maturazione assume, appunto, la forma della coda della volpe. Naso di intrigante carattere erbaceo e cipriato, ampliato da profumi di pesca, mandorla e fiori freschi. Sapidità come leit motiv dominante del gusto, anche fruttato, con finale gradevolmente ammandorlato”.

“Piedirosso, uva di antichissima origine. La colorazione rossa che prendono rachide e pedicello al momento della maturazione chiamato anche Pererusso da Giosuè Carducci. Descritto sensorialmente con “genuità fruttata ed erbacea con lieve tannicità a dirigere il gusto ricco anche di freschezza (acidità e sapidità)”.

Fattoria La Rivolta. Mongolfiera sui vigneti

Ecco perché, in un giorno di ottobre anomalo per la variabilità del tempo, più primaverile, pazzerello, con le pioggerelle a sprazzi fastidiose e temperature estive, decisamente non autunnale, mi sono ritrovato a Torrecuso, un Comune del beneventano, nel parco regionale del Taburno. A far visita alla Fattoria La Rivolta di Paolo Cotroneo.

Le Mongolfiere, l’Aglianico del Taburno, la Coda di Volpe, il Piedirosso elementi che hanno scatenato il desiderio di conoscenza, studio, approfondimento. E dato che mi trovavo a passare da quelle parti è bastata una semplice telefonata ed ecco Paolo Cotroneo ad attendermi in Fattoria.

«Amore, passione, rispetto per l’ambiente in cui tutti noi viviamo. Questo è Fattoria La Rivolta, azienda vitivinicola che sorge nel cuore di Torrecuso, in provincia di Benevento, nella splendida e colorata cornice del Taburno. Dal 1998 le uve, prodotte nei vigneti della mia famiglia, sono vinificate in questa masseria  in pietra ristrutturata e restaurata con tanto amore. È stata dotata delle attrezzature più idonee alla corretta vinificazione ed è in continua evoluzione e aggiornamento».

Il  “ben arrivato” di Paolo Cotroneo ansioso di mostrare da subito il suo “regno” alle pendici di quel massiccio calcareo dell’appennino campano che è il Taburno-Camposauro, orgoglio dei beneventani.

Fattoria La Rivolta. Paolo Cotroneo racconta

Un po’ di storia

Leggo dal sito: ”La famiglia Cotroneo è da sempre impegnata in svariati campi professionali ed imprenditoriali; da quello bancario a quello industriale a quello edile, da quello medico e farmaceutico a quello del termalismo. Ai primi del novecento, dalla passione dei nonni Giovanni e Teresa nasce l’azienda agricola. Unendo le loro forze ed acquisendo sempre nuovi terreni nelle contrade Ciurica, Rivolta e Roseto, danno vita ad una delle più estese e produttive aziende agricole della provincia di Benevento fino ad arrivare a 120 ettari di estensione vitata”.

Oggi, la ripartizione in carico a Paolo, il farmacista, si estende per circa 30 ettari. Dal 1997 sono coltivati con metodologie biologiche e dalla vendemmia 2001 tutte le uve prodotte in azienda sono certificate biologiche dall’ICEA, organismo di controllo autorizzato.

«Seguendo un preciso e graduale programma dal 1998 ad oggi si è proceduto al reimpianto di circa l’80% del vigneto con vitigni appartenenti alla doc Taburno o Sannio.

Dal terrazzamento panoramico intorno all’antico casolare, lo sguardo si perde tra i filari dei vigneti collinari di proprietà che degradano dolcemente verso il fiume Calore mentre Paolo racconta: «Seguendo un preciso e graduale programma dal 1998 ad oggi si è proceduto al reimpianto di circa l’80% del vigneto con vitigni appartenenti alla doc Taburno o Sannio. Alleviamo Falanghina, Coda di Volpe, Fiano, Greco, Aglianico e Piedirosso  su terreni calcareo-argillosi straordinariamente ricchi di sostanze minerali».

La cantina, dotata delle attrezzature più moderne, è suddivisa in due strutture, una prettamente tecnica destinata alla vinificazione e l’altra, collocata all’interno della fattoria antica, dove ha luogo l’affinamento e l’imbottigliamento dei vini.

Fattoria La Rivolta. Vigneti

Paolo, la vendemmia 2020 già iniziata per alcuni vitigni a bacca bianca cosa ci riserverà?

«I numeri generali lasciano ben sperare e la qualità delle uve tende all’eccellenza con un più elevato standard di qualità dovuto principalmente alle condizioni climatiche della primavera/estate 2020 molto favorevoli.  Registriamo un pari rispetto allo scorso anno con le aree del Sannio e dell’avellinese come sempre a trainare il comparto regionale. Nel complesso quindi un lieve calo quantitativo ma una decisa impennata sul piano quantitativo».

Gli assaggi, il momento delle verità

– Coda di Volpe Dop Sannio sottozona Taburno 2016. Percorso in inox. Ottimo approccio olfattivo con note floreali riconducibili ai fiori di campo e fruttate. Coinvolgente chiusura salina. Eccellente, voto 90/100

– Falanghina Dop Sannio sottozona Taburno 2019. Falanghina dal termine greco-latino “Falango”, cioè “Palo”, in quanto la caratteristica della viticoltura campana è quella della “Vite legata al palo”, o sempre dal termine greco-latino “Falange”, dandogli però il significato di “Falange” del dito al quale si vorrebbe che l’acino somigli. Percorso in inox. Ricchezza olfattiva che soddisfa e invoglia al sorso. Una precisione gustativa che porta questa vendemmia vicina alla soglia dell’eccellenza. Ottimo, voto 89/100

– Fiano Dop Sannio sottozona Taburno2019.  Fiano, uva chiamata dai Latini “Vitis Apiana” perché le api sono particolarmente ghiotte della dolcezza di questa uva. Percorso in inox. Olfatto elegante con toni fruttati sussurrati. Equilibrio ottenuto da acidità e sapidità in alternativa ad un buon peso glicerico. Eccellente, voto 90/100

Fattoria La Rivolta. Insieme a Paolo Cotroneo

– Greco Dop Sannio sottozona Taburno 2019. Greco è un’uva così denominata perché portata in Italia meridionale dai Pelasgi della Tessaglia nell’VIII secolo A.C. È chiamata anche “aminea gemina” per la forma gemellare dei piccoli grappoli. Percorso in inox. Affascinante per ricchezza olfattiva. Gusto sfaccettato ed equilibrato che lo porta sul gradino dell’Eccellenza. Voto 90/100

– Sogno di Rivolta Igt beneventano bianco 2017. Riserva della Fattoria La Rivolta. Vitigno: 50% falanghina, 25% fiano, 25% greco. Fermentazione in barriques e 12 mesi in inox per poi affinare ancora in barriques per 5 mesi. 6 mesi in bottiglia. Completo ed armonioso questo vino frutto di un assemblaggio “beneventano”. Saporita progressione al palato. Eccellente, voto 93/100

– Le Mongolfiere a San Bruno Aglianico del Taburno Docg Rosato 2017. Vitigno: 100% Aglianico. Fermentazione: vinificazione in rosato con macerazione prefermentativa in pressa pneumatica a tank chiuso. Giorni fermentazione: 20.

Era il sei ottobre, sull’aia della fattoria si festeggiava il giorno di San Bruno. Partite dal raduno annuale di Fragneto, due mongolfiere dai mille colori atterrano ai margini della vigna mentre si raccolgono le prime uve di aglianico. Questo vino è dedicato a quella magica giornata di festa e ai suoi indimenticabili protagonisti che ci guardano dall’alto dei loro voli stupendi. Colore accattivante ramato. Un rosé che non conduce a mezzi termini di giudizio o compromessi. O lo ami o lo giudichi insignificante. Lo amo. Eccellente, voto 90/100 (per un rosé è tanta roba).

– Piedirosso Dop Sannio sottozona Taburno 2019. Piedirosso chiamato dagli antichi “Per’ ‘e Palummo” (piede di colombo) per il colore rossiccio del peduncolo del suo chicco e la ramificazione delle foglie, a similitudine della zampa del colombo. Fermentazione: fermentini di acciaio inox con follatori. Netto tono olfattivo di carattere fruttato. Molto gradevole e di corpo. Ottimo, voto 87/100

Fattoria La Rivolta

– Aglianico del Taburno Docg 2017. L’Aglianico è un’uva portata dai greci da cui il nome di “Uva Ellenica” trasformato durante il Regno di Napoli in “Uva Aglianica” dagli Aragonesi per via della loro pronuncia della doppia “l” in “gl”. Fermentazione: fermentini di acciaio inox con follatori. Giorni fermentazione: 20-25. Invecchiamento: 18 mesi in botti, 6 mesi in bottiglia. Rubino cupo, Ampio ventaglio olfattivo. Ciliegie, peonie, felce e un buon corredo speziato. Al palato i tannini lodevoli accompagnano una spina acida invidiabile. Eccellente, voto 91/100

– Simbiosi beneventano rosso Igp 2016. Vitigno: 85% Aglianico  15% Piedirosso. Fermentazione: fermentini di acciaio inox con follatori. Invecchiamento: 12 mesi in barriques e tonneau, 6 mesi in bottiglia. Materia bella fitta, intelaiatura tannica ben strutturata e finale sapido lungo. Eccellente, voto 94/100

– Terra di Rivolta Aglianico del Taburno Riserva  2015. Vitigno: 100% Aglianico. Fermentazione: fermentini di acciaio inox con follatori. Invecchiamento: 18 mesi in barriques nuove, 18 mesi in bottiglia. Profilo nobile ed austero per questo magnifico e seduttivo rosso. Impressionante!. Eccellente, voto 94/100

«La tradizione non consiste nel conservare le ceneri ma nel mantenere viva una fiamma». Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 12 ottobre 2020

Fattoria La Rivolta
Contrada Rivolta
Torrecuso (Bn)
Tel:  081 0362454

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