Fabbrica di San Martino un territorio, una vigna, un uomo nel segno della biodinamica.

“L’agricoltura biodinamica si basa su un rapporto molto stretto tra l’uomo e la vigna. Senza l’utilizzo di fertilizzanti e sostanze chimiche è impossibile ‘pilotare’ la produzione, si è quindi portati a osservare attentamente le piante e il terreno e a rispettarne i tempi. In un certo senso sono le vigne a guidare noi, non viceversa”.

Sapevo che, oltrepassando il cancello della Villa, in San Martino in Vignale, sulle Colline Lucchesi, mi sarei trovato in quel mondo dove l’osservanza dei dettami della conduzione agricola biodinamica sono una “fede” e l’unica risposta possibile ad una produzione attenta e rigorosa nel rispetto dell’ambiente.

Ed ecco allora che “teniamo conto dei ritmi dei cicli astrali e della loro influenza sulle piante e, tramite l’utilizzo del calendario biodinamico, programmiamo le varie attività agricole in modo da ristabilire la giusta connessione tra cielo e terra e ottenere prodotti migliori in termini di qualità e salubrità”.

Insieme a Beppe Ferrua

Parlo di tutto questo insieme a Giuseppe (per gli amici Beppe) Ferrua, uno dei guru della biodinamica stimato non solo in lucchesia, mentre passeggiamo nel giardino della Villa.

Già la Villa. Settecentesca, costruita per volontà del Conte Sardi, mercante lucchese di sete,  utilizzando in parte le strutture di una Villa agreste cinquecentesca.

Perché Fabbrica?

Perché nel parlare locale anche una Tenuta era considerata una fabbrica, dove trovare lavoro. Non necessariamente parola legata al concetto diffuso industriale, ma anche ai lavori nei campi che nei secoli scorsi erano la risorsa maggiore, fonte di lavoro e di vita.

Ma ritorniamo al vino. È Beppe che parla: “i miei  sono vini che nascono da un amore per il lavoro nella natura, per l’agricoltura, rappresentano il risultato di un lavoro pieno di attenzioni e cure”.

L’ingresso della cantina

Beppe, tu sai che personalmente sono per il vino buono a prescindere da come viene prodotto. Mi deve entusiasmare. Se poi la produzione segue i principi della biodinamica come non essere contento.

Vedi Urano, un punto di condivisione, d’incontro, lo abbiamo trovato: un vino buono? Si vede dai sorrisi al tavolo di degustazione come adesso il tuo!

Come dargli torto. Infatti sono stati gli assaggi a ricollegare la fede biodinamica con le analisi sensoriali che hanno fatto apprezzare i vini di Fabbrica di San Martino.

I vini degustati

Arcipressi Bianco 2017. Uve Vermentino, Malvasia, Trebbiano. Vendemmia manuale. Vinificazione e affinamento in acciaio. Lieviti esclusivamente dell’uva. Valori solforosa contenuti. Vino certificato Bio e Demeter. Impronta olfattiva classica con un soffio di lieviti. Non nasconde l’evidente sapidità sorretta da una glicerica morbidezza. Un ottimo bianco, voto 88/100

Rosaspina Rosé 2018. Uve Sangiovese. Ottenuto per salasso. Lieviti esclusivamente dell’uva. Non filtrato Ritmato da profumi di ciliegia e iris. Scorre al palato con morbidezza accentuata. Buono, voto 85/100 (Beppe ha precisato che è stato pensato come un divertimento).

Arcipressi Rosso 2016. Uve autoctone Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo, Malvasia nera, Aleatico. Vinificazione e affinamento in acciaio. Vino non filtrato. Lieviti esclusivamente dell’uva. Intenso preludio olfattivo concentrato su frutti rossi e ventate balsamiche. Al palato gusto impreziosito da una buona persistenza. Ottimo, voto 88/100

Fabbrica di San Martino 2015. Uve Sangiovese, Ciliegiolo, Canaiolo, Colorino. Vendemmia manuale. Vinificazione in acciaio e affinamento in botte di rovere da 1000 litri. Vino non filtrato. Lieviti esclusivamente dell’uva. Valori solforosa contenuti. Vino certificato Bio e Demeter. Buona luminosità, naso evoluto con nitide sensazioni floreali mature, frutta rossa e terziari speziati infiniti. Elegante l’incedere gustativo con tannino vellutato. Eccellente, voto 91/100

La Botte 17

Dopo la mia dichiarazione d’amore per Fabbrica 2015, Beppe non si è lasciato sfuggire l’occasione ricordando che: “Con i metodi biodinamici si raggiungono espressioni di maturità della vite che sono profondamente legate alla terra, al clima dell’annata e al timbro varietale della pianta.

Questa si esprime nella sua interezza, complessità di aromi e di zuccheri in una forma più completa e profonda, espressione di un’unicità territoriale da cui si ottiene un vino unico e semplicemente non riproducibile”.

Ho risposto: “prima di tutto il vino deve essere buono. Questo è eccellente”. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita del 2 luglio 2019

 

Fabbrica di San Martino

Via Pieve Santo Stefano 2511

San Martino in Vignale

55100 Lucca Italia

Tel: 0583 394284

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www.fabbricadisanmartino.it