A Villa Castelletti (Signa) tra vecchi grappoli e nuovi tralci (quarta parte)
Siamo al termine delle nostre segnalazioni di questo evento. Gli ultimi assaggi degni dell’eccellenza tra le eccellenze. Tutti da . Alcuni famosi e meritevoli come conferme, altri meno famosi e maggiormente lodevoli di segnalazione.
- Il Ritrovo 2011 Azienda La Casa di Bricciano. Immersa nella natura incontaminata delle Colline del Chianti, “La Casa di Bricciano” e Una piccola azienda agricola biologica a carattere familiare che si sta distinguendo per l’Alta Qualità dei Suoi vini. Questo quanto riportato nei depliant aziendali e l’assaggio dei suoi vini mi convince pienamente. Taglio bordolese per questo vino di carattere. 70% Cabernet Sauvignon e 30% Merlot. Affinamento per 14 mesi in barriques. Rubino intenso, al naso mostra una complessità ricca. Prevale il fruttato accompagnato da spezie che raggiungono la grafite. Al palato molto equilibrato con tannini levigati e ritorni olfattivi fruttati. L’enologo ne può andar fiero.
- Sangiovese 2011 Azienda La Casa di Bricciano. Un 2% di Ancellotta si unisce al 98% di Sangiovese in un affinamento di 12 mesi in legno piccolo. Rubino brillante al naso esplode come sangiovese (ciliegie, lamponi, note speziate). Al palato sorso pieno con lunga persistenza.
- Dama Rosa Toscana Passito 2011 Azienda Le Querce. Il Passito che non ti aspetti. Non solo Vin Santo dalle parti di Impruneta. Canaiolo 100%. Niente caratelli ma barriques di media tostatura e di secondo passaggio per 16 mesi e affinamento in bottiglia per 6 mesi. Solo 2000 bottiglie. Una vera rarità.
- Montaleo 2013 Azienda Pagani De Marchi. Una casa, una famiglia, il vino. Siamo nel pisano e precisamente a Casale Marittimo nella Doc Montescudaio. Terra di Sangiovese ma anche di vitigni come Cabernet Sauvignon e Merlot presenti in questi territori da molto tempo. Il Montaleo ne rappresenta l’essenza. Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 15% e Merlot 15%. Solo inox per un rubino luminoso. Al naso la frutta rossa, l’erbaceo e le spezie caratterizzano la complessità. Al palato un ottimo equilibrio con tannini fini e una lunga persistenza.
- Casa Nocera 2010 Azienda Pagani De Marchi. Il monovitigno che rappresenta il top aziendale: Merlot 100%. 18 mesi di barriques dove svolge la malo lattica e 18 mesi di bottiglia consegnano un rubino denso e un bagaglio olfattivo complesso con prugne, cassis e ciliegie per poi terminare sul cacao, liquirizia. Al palato rotondo con venature di tannino nobile. Lunga persistenza.
- Sergio Zingarelli Chianti Classico 2010 Azienda Rocca delle Macie. Da 2 ettari nel 1973 a più di 200 di oggi. Questi numeri presentano l’Azienda e la sua Storia nel tempo. Una realtà dove si sorseggia dell’eccellente vino. Dove niente è lasciato al caso. E quando dietro un tavolo in una manifestazione incontri, parli con i componenti della famiglia capisci che sei di fronte al risultato di sinergie di convivenza generazionale. Italo Zingarelli, il figlio Sergio e a seguire i figli Andrea e Giulia ed è proprio con Giulia che ho parlato di vino. Chianti Classico dedicato al padre. Gran selezione, il meglio, il top. Sangiovese 90% e Colorino 10%. 18 mesi in barriques e 12 in bottiglia. Rubino intenso, al naso un quadro olfattivo complesso con viole e rose appassite, more e ribes nero e speziati in abbondanza che terminano in grafite. Al palato avvolgente con tannino vellutato e un epilogo indimenticabile.
- Ser Gioveto 2011 Azienda Rocca delle Macie. Un richiamo arcaico all’antico nome del Sangiovese (Sangioveto). Il Sangiovese è supportato con un 20% di Cabernet Sauvignon e Merlot. Un vivido rubino inchiostrato dal Cabernet. Al naso è un caleidoscopio di sensazioni olfattive: frutti di bosco, ciliegia matura, cassis per poi passare a quelle più complesse dell’affinamento con ritorni aromatici, speziati. Al palato Il supporto “internazionale” lo accompagna in un equilibrio tra la parte polifenolica,la trama acido-sapida e la nobiltà dei tannini. Lungo finale con ritorni retrolfattivi
- Roccato 2011 Azienda Rocca delle Macie. Il risultato di un blend dove l’autoctono Sangiovese incontra l’internazionale Cabernet Sauvignon in parti uguali. Le sperimentazioni vincenti dei fini anni ‘80. Oggi un classico dell’azienda. Rubino compatto con un impianto olfattivo che va dai sentori fruttati agli erbacei per riempirsi con gli speziati. Al palato sfoggia un sorso dal grande equilibrio, fine e tanta lunghezza. Tanta vita per questo blend.
- Borgo Syrah Vecchie Vigne 2011 Tenimenti D’Alessandro. Il terroir di Cortona e il Syrah. Magico matrimonio di cui l’Azienda Tenimenti D’Alessandro ne rappresenta la massima espressione. Vecchie Vigne è l’emblema della ricerca dell’eccellenza. Seconda vendemmie per questo straordinario Syrah che affina in barriques di 2° e 3° passaggio ed anche in botti grandi. Rubino impenetrabile per un naso complesso in ogni ordine sensoriale. Al palato è strutturato con la sua dote tannica integrata da una buona acidità.
- Migliara 2010 Tenimenti D’Alessandro. Il Syrah con l’aggiunta del 5-8% di Viognier. Fermentazione in tini troncoconici per poi passare in barriques. Lungo affinamento in bottiglia. Rubino profondo. Un manto di frutti rossi tra cui more e ciliegie seguito da toni speziati. Al palato subito morbido e caldo con sufficiente freschezza. Sentori retrolfattivi fruttati.
Come si suol dire “cala il sipario” su Eccellenza di Toscana. Agli organizzatori una riflessione e un piccolo consiglio: location meravigliosa degna di una manifestazione “toscana”, rendetela maggiormente raggiungibile in sicurezza (etilometro) e non pensate solo agli “automobilisti”. Alla prossima.
Urano Cupisti