Magnificat… la Sfida.
Il perché mi ritrovo a parlare dei vini dell’azienda Drei Donà, Tenuta La Palazza, è stato l’assaggio del loro vino Magnificat, un Cabernet Sauvignon in purezza, prodotto in Romagna nella sottozona di Predappio.
L’azienda lo presenta così: “Magnificat è un “Single Vineyard” da uve 100% Cabernet Sauvignon provenienti dal vigneto che Claudio Drei Donà volle fortissimamente contro tutto e tutti. Il primo vigneto di cabernet sauvignon della Romagna, piantato nel 1984 come vigna sperimentale quando ancora questa uva non era autorizzata dalle leggi regionali. È stato il vino simbolo della visione futurista e della svolta produttiva della Tenuta Drei Donà ed ancora oggi è un grande traduttore internazionale del nostro terroir”.
La scheda tecnica lo traduce così: “Il VIGNETO: ha un’estensione di 2,20ha, la VINIFICAZIONE inizia dalla fermentazione in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 24°C.-27°C. con macerazione sulle bucce per 20-23 giorni. Fermentazione malo-lattica svolta in acciaio inox e in barriques. Imbottigliato non filtrato. AFFINAMENTO: in barriques di Allier e Tronçais di capacità 225 lt. per un periodo di circa 20 mesi. Dopo l’imbottigliamento è lungamente affinato in bottiglia”.
L’assaggiai in un Banco di assaggio durante una serata Blend Wine Tasting dedicata ai Cabernet Sauvignon in purezza. Ne rimasi talmente colpito che, nella circostanza, dissi: “Lo devo capire meglio, calpestare il vigneto, conoscere il produttore e la sua filosofia”.
In visita all’azienda
Ed eccomi il 14 marzo di quest’anno, nel primo pomeriggio, a suonare il campanello alla Tenuta La Palazza poco distante dalla cittadina di Predappio.
A ricevermi Iva Vittoria Drei Donà.
“La Tenuta La Palazza sorge sulle antiche colline romagnole tra la città di Forlì, Castrocaro e Predappio in strategica posizione allo sbocco delle valli dei fiumi Rabbi e Montone, attorno a una delle torri di guardia che Caterina Sforza nel 1481 pose a difesa dei suoi territori”. La visita non poteva che iniziare dalla descrizione del territorio.
La tenuta appartiene ai conti Drei Donà dagli anni ‘20 del novecento e da sempre è dedita alla produzione di “uve sangiovese” (ovvio: Sangiovese di Romagna).
23 ettari vitati in maggior parte dedicati al Sangiovese.
Nasce il Magnificat
Nei primi anni ’80 la svolta. Meglio dire l’intuizione di Claudio Drei Donà. In due piccoli vigneti, a fianco del Sangiovese, provare ad allevare vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, lo Chardonnay e il Riesling renano.
1984 è la data ufficiale, storica della nascita del Magnificat.
“Oggi la filosofia che anima l’azienda è di estremo rigore; interpretiamo l’anima della terra attraverso il nostro lavoro per dar vita a vini che racchiudano l’essenza di queste nella gioia di un calice”.
Iva Vittoria ha spostato l’attenzione dal territorio al “re” incontrastato della produzione aziendale: il Sangiovese. E qui attendevo la versione “campanilistica” sulla primogenitura: Toscana o Romagna?
“Il Sangiovese è il re incontrastato dei vini rossi del centro Italia dove è praticamente presente in ogni zona, e nelle sue diverse varietà clonali continua a dare prova delle sue indiscusse qualità grazie anche alle varie espressioni dei territori in cui viene coltivato”. Ed ecco la mediazione a salvare capra e cavoli:
“Gli ampelografi ritengono che il luogo d’origine del Sangiovese sia la zona Appenninica tra Toscana e Romagna, zone dove ancora oggi rappresenta l’uva a bacca nera più importante”. Chapeau!
Terminato 0 a 0 il derby Toscana-Romagna sul Sangiovese, Iva Vittoria ha affrontato il tema che le sta più a cuore, la sostenibilità. E lo ha fatto ricordando le tappe:
-1992 inizio della conduzione dei i nostri vigneti secondo i dettami dell’agricoltura sostenibile;
1998 riduzione del peso delle bottiglie per un risparmio di circa 24.000 kg di vetro all’anno, corrispondenti a 48.000 kg. di CO2;
-2002 adozione d’imballaggi da cartone riciclato;
-2010 indipendenza energetica grazie all’entrata in funzione del nuovo impianto fotovoltaico.
“Queste le tappe più importanti di un viaggio ancora in essere e che ogni giorno si arricchisce di piccoli e significativi traguardi”.
Dopo la visita alla cantina, al Caveau storico di famiglia, era arrivato il momento di sedersi nella Vineria ricavata da un‘antica piccola scuderia attinente le storiche cantine.
Prima di iniziare i sospirati assaggi, Iva Vittoria mi ha parlato di un progetto che vede l’azienda Drei Donà impegnata: Artevigna.
“ Artevigna è un progetto di “coltivazione artistica” del vigneto. Invitiamo gli artisti che lo desiderano, a passeggiare le nostre vigne e a interpretare l’anima della terra dando una vita artistica ai materiali naturali risultanti dai vigneti e dal ciclo della produzione del vino.
Così come il vino è il risultato della produzione della terra che incontra la sensibilità del vignaiolo, così questa stessa terra e questi vigneti produrranno i materiali con cui gli artisti daranno vita ad un’altra espressione di bellezza. Opere d’arte figlie di questo nostro terroir e nel quale rimarranno per esser visitate, vissute e camminate.
Artevigna diventa così un percorso visitabile camminando i nostri vigneti e immergendosi in essi e nella natura che li circonda. Un percorso che negli anni deve contribuisce a render ancor più magico l’immergersi in questi luoghi”.
Gli Assaggi
– Il Tornese 2021: 55% Chardonnay, 45% Riesling Renano. La presentazione. L’eccezione. Dalla visione futurista di Claudio Drei Donà sono nati i vigneti di Chardonnay e Rhein Riesling della tenuta di famiglia. Da un’intuizione del figlio Enrico nasce l’accostamento delle due uve in questa insolita cuvée che fa di questo vino bianco Drei Donà, unico nel suo genere, una sorpresa bianca di un terroir conosciuto soprattutto per i suoi grandi rossi.
VINIFICAZIONE: dopo 15-18 ore di macerazione a freddo a contatto con le bucce, il Riesling Renano e lo Chardonnay vengono vinificati separatamente in acciaio inox a temperatura controllata . Solo il 10% dello Chardonnay fermenta in tonneaux (500lt.) di legno francese , per circa 30 giorni ad una temperatura controllata. Fermentazione malo-lattica è fatta solo parzialmente.
AFFINAMENTO: sulle sue fecce nobili per un periodo di circa 3-4 mesi, sia nei tonneaux che nelle vasche d’acciaio. Dopo la creazione della cuvée viene lasciato riposare in acciaio per un mese. È poi affinato per almeno 3 mesi in bottiglia.
Le mie considerazioni. Un bianco molto complesso e rifinito. Versione di bella articolazione e dall’accattivante tocco speziato. Si sale subito nell’Eccellenza: voto 90/100;
– Vigna del Pruno Riserva 2017. Sangiovese 100%. La presentazione. Il cuore. Pruno è il nostro Cru storico di Sangiovese. Nasce dalle selezioni delle migliori uve del singolo vigneto da cui prende il nome: la Vigna del Pruno. E’un vino iconico e lussuoso che lascia il segno nel tempo, capace di conservare – e valorizzare – eleganza e freschezza anche dopo tanti anni d’invecchiamento grazie alla sua compiuta personalità.
VIGNETO: 2,98ha dal vigneto in comune di Forlì nella sottozona Doc Predappio sito al Foglio Catastale 255, part.71, sub.4.
VINIFICAZIONE: fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata di 24°C.-27°C. con macerazione sulle bucce per 18-20 giorni. Fermentazione malo-lattica svolta in acciaio inox e in barriques. Imbottigliato non filtrato. MATURAZIONE: interamente affinato in tonneaux e barriques di rovere francese di capacità 500 lt. e 225 lt. per un periodo di circa 18 mesi. Segue affinamento in bottiglia.
Le mie considerazioni. Un vino che si è fatto apprezzare per la sua freschezza conservando la sua fragranza per tutta l’analisi gustativa e tattile Scorta di frutto cospicua. Eccellente, voto 90/100;
– Lilly Beth 2020. BIOLOGICO VEGANO da Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. La presentazione. LillyBeth è un millefiori del terroir della Romagna, Tutti i vini Drei Donà solitamente prendono il nome dai cavalli di famiglia, questo invece è dedicato alle due splendide cagnoline della Tenuta La Palazza. La vendemmia è stata eseguita a mano scegliendo i migliori grappoli, filare per filare, a fine Agosto. La fermentazione viene fatta in vasche di cemento per 15 giorni ad una temperatura controllata con rimontaggi giornalieri. Segue la fermentazione malolattica, sempre in in vasche di acciaio.
Le mie considerazioni. Rimane centrato sulla componente fruttata. Non mi sono lasciato influenzare dal presentarsi VEGANO. Rustica fragranza immediatamente godibile. Ottimo, voto 88/100;
– Magnificat 2017, Cabernet Sauvignon 2017. La presentazione. La Sfida. Magnificat è un “Single Vineyard” da uve 100% Cabernet Sauvignon provenienti dal vigneto che Claudio Drei Donà volle fortissimamente contro tutto e tutti. Il primo vigneto di cabernet sauvignon della Romagna, piantato nel 1984 come vigna sperimentale quando ancora questa uva non era autorizzata dalle leggi regionali. È stato il vino simbolo della visione futurista e della svolta produttiva della Tenuta Drei Donà ed ancora oggi è un grande traduttore internazionale del nostro terroir.
VIGNETO: 2,20ha dal vigneto in comune di Forlì nella sottozona Doc Predappio VINIFICAZIONE: fermentazione in vasche di acciaio inox alla temperatura controllata di 24°C.-27°C. con macerazione sulle bucce per 20-23 giorni. Fermentazione malo-lattica svolta in acciaio inox e in barriques. Imbottigliato non filtrato.
AFFINAMENTO: in barriques di Allier e Tronçais di capacità 225 lt. per un periodo di circa 20 mesi. Dopo l’imbottigliamento è lungamente affinato in bottiglia.
Le mie considerazioni. Questo vino è una piccola gemma enologica! Qui l’Azienda cala l’Asso. Si conferma un’esperienza degustativa di prim’ordine. Trasuda austera ed area finezza in un vino “commovente. Non aggiungo altro. Eccellente, voto 95/100, CHAPEAU!
– Graf Noir 2010. 80% Sangiovese, 15% Cabernet Franc, 5% Uva Longanesi. La presentazione: LA GRAN RISERVA DI FAMIGLIA. L’ESSENZA. L’anima del nostro terroir e il sogno rivoluzionario di Claudio Drei Donà si fondono in questo vino che oggi è a lui dedicato. Nasce dalla vinificazione congiunta delle uve migliori della Tenuta di famiglia, lungamente affinate per tradurne l’essenza più autentica. È prodotto in quantità limitata ed in bottiglie numerate. Il cavallo a cui questo vino è dedicato – Graf Noir – è stato il padre del primo puledro nato nel piccolo allevamento della nostra tenuta. E’ un bellissimo stallone, nero, enorme, potente. Ti guarda dritto negli occhi e non ha paura di niente.
VIGNETI: da tre piccoli appezzamenti di ha. 0,85 in comune di Forlì nella sottozona Doc Predappio. VENDEMMIA: a mano in cassette con selezione delle uve, circa nella 2° decade di settembre.
VINIFICAZIONE: fermentazione spontanea in tonneaux di rovere aperte, affinamento in barriques di Allier e Tronçais di capacità 225 lt. ed in bottiglia per un periodo di almeno 6 anni. E’ imbottigliato non filtrato. CAPACITÀ DI INVECCHIAMENTO: 20 anni e oltre.
Le mie considerazioni. Poche parole per questo campione. Vero “stallone” di razza. Un vino di 12 anni ancora giovane con una vita davanti a sé. Vibrante, quasi magnetico con una marcia in più di energia. Non me ne voglia se lo metto sul gradino più basso: Eccellente, voto 93/100.
Drei Donà, la filosofia di uno Château… l’amore per il Sangiovese con Magnificat come sfida! Chapeau!
Urano Cupisti
Visita ed assaggi effettuati il 14 marzo 2022
Drei Donà Tenuta La Palazza
Via del Tesoro 23 – Forlì
Tel 0543 769371