Benvenuto Brunello al tempo della pandemia: quando non ti puoi muovere e gli amici produttori ti aiutano nel tuo lavoro. Donatella Cinelli Colombini.

Qui al Casato Prime Donne il Rosso, il Brunello e la Riserva, ovvero le anime di Montalcino, sono diversi.

Sono state le scelte a condizionare in positivo i vini dall’ormai lontano 1998 quando Donatella Cinelli Colombini lasciò la fattoria della sua famiglia per fondare la propria azienda.

Casato Prime Donne

Fu “fortuna” quando Donatella telefonò alla scuola di enologia di Siena chiedendo la segnalazione di un bravo studente da assumere e le risposero di no perché bisognava prenotarlo con anni di anticipo proponendo in alternativa un “enotecnico donna”?

NO. Fu un’intuizione che dette origine ad un progetto ritenuto “folle” e che ancor oggi rappresenta un esempio, unico nel suo genere.

Oggi sul Casato Prime Donne sventola la bandiera “enologia in rosa”. Quaranta ettari di cui 17 coltivati a Sangiovese grosso e la cantina per la vinificazione e maturazione in botte del Rosso e del Brunello. Nella “bottaia” non trovano posto, per scelta, le barriques.

Un’altra particolarità tutta al femminile? Quel tocco di grazia che rende il luogo del lavoro quotidiano, la cantina, ricco di fascino: gli affreschi sulla storia di Montalcino, che intercalano le botti del Brunello a raccontare i suoi piccoli e grandi  segreti.

Casato Prime Donne. Tronco conici in cemento

E del Brunello stile originario ne vogliamo parlare?

Il ritorno alla tradizione ovvero riportare la produzione a quel vino tanto caro a Donatella che scoprì giovanissima: vino elegante, verticale, fresco con forte impronta territoriale e insieme longevo. Necessario un progressivo ritorno alla manualità con  l’uso di tini di cemento nudo per la vinificazione.

Ecco il segreto del successo di questo Brunello. Frutto ancora di intuizioni e del lavoro del team rosa.

Vendemmia a mano nei mesi di settembre e ottobre e in circa 20 giorni il sangiovese raccolto si trasforma in vino. Otto  piccoli tini in cemento nudo di forma tronco conica completamente aperti in alto e attrezzati con follatore e controllo della temperatura permettono di effettuare i vari processi di vinificazione riproducendo, in forma moderna, i sistemi usati nelle cantine dall’epoca romana in poi. A seguire il lento affinamento in tonneaux da 500 e 700 litri per poi essere travasato in botti da 10 a 40 hl.

E la tinaia del vento tanto pubblicizzata che c’azzecca?

Costruita per sperimentare i lieviti indigeni a contatto con i vigneti. Un lavoro certosino compiuto fra il 2008 e il 2015 che il Casato Prime Donne ha messo a disposizione di tutte le cantine ilcinesi che hanno scelto di mantenere integra la Storia del Brunello.

Casato Prime Donne. I due campioni assaggiati

Gli assaggi

Di fronte a me i due campioni attesi. Continua “Benvenuto Brunello” a casa mia.

Brunello di Montalcino 2016. Sangiovese grosso 100%, 14,5% titolo.

Luminoso tendente al granato. Un manto soave di frutta matura apre l’olfatto a spezie, legno conciato, humus. Piena rispondenza gusto-olfattiva sostenuta da un caldo abbraccio alcolico con una trama tannica potente. Allungo finale da vero campione. Eccellente voto 95/100

Brunello di Montalcino Riserva 2015. Sangiovese grosso 100%, titolo dichiarato 14%.

Il granato ha preso il sopravvento. La frutta rossa matura lascia lo spazio a ricami di sottobosco, calibrate speziature ed intensità balsamiche. Esprime al palato una sintesi tra potenzialità ed eleganza dove i tannini già ben rifiniti chiudono una coerente linearità. Tanta nobiltà che sprigionerà nel tempo. Eccellente, voto 95/100

Casato Prime Donne. Le botti con il cuore

Nell’assaggiare questi campioni il ricordo della mia ultima visita al Casato Prime Donne durante il Benvenuto Brunello di un anno fa.

Complice l’imbrunire di un febbraio ilcinese, di un Casale illuminato dagli ultimi raggi flebili, deboli, di un incontro “speciale”.  Donatella Cinelli Colombini a spiegarmi arte, in particolare l’arte medievale e i valori del Vino ma soprattutto quei cuori rossi appesi ad alcune botti.

“Alcune botti hanno un cuore rosso attaccato davanti. I cuori indicano il vino migliore, quello che proviene da un piccolo pezzo di vigna in cima alla collina. Botti contenenti il Brunello più complesso e profondo, quello dove mi rispecchio”. Quello che ho assaggiato. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggio effettuato il 30 marzo 2021

Casato Prime Donne
Montalcino (Si)
Tel: 0577 849421

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