Lahnhof, quel Maso chiuso

Esiste il “Vino Migliore?”. Sono dell’opinione che i diversi territori, allargati ai diversi terroir, con diverse caratteristiche pedo-climatiche, diano diversi vini con diverse peculiarità. E nel diverso scegliere, prediligere, preferirne uno anziché un altro: quello è il migliore in quel preciso momento, istante.

Diverso; può sembrare uno scioglilingua, il ripetersi, il bisticcio. Voluto a significare e rimarcare un pensiero nel quale credo smisuratamente.

Mi trovavo per caso (bugia) a gironzolare (vagabondare con piacere) lungo la südtyroler-weinstraße, la Strada del Vino dell’Alto Adige, quando attratto da un cartello stradale che mi invitava a visitare la frazione Saint Pauls, mi sono ricordato di un caro giovane amico pisano che lavora come enologo da queste parti. Occasione unica per visitare l’Azienda, i vigneti, la cantina e assaggiare i vini. Una telefonata ed ecco venirmi incontro Andrea Ciminelli. Università di Pisa, stage in diverse aziende ed infine l’incarico di “fare” i vini altoatesini per conto della Famiglia Costa, meglio conosciuta come Tenute Costa con realtà nella Champagne, in Piemonte (Tenuta Due Corti), Toscana (Tenuta Terre di Fiori) e in Alto Adige (Lahnhof).

Lahnohof, un Maso chiuso, che si trova a 550 metri slm, con vista mozzafiato su San Michele Appiano, il Monte di Mezzo, Bolzano a Nord e il Lago di Caldaro a Sud. Insomma nella parte maggiormente vocata per i “bianchi” altoatesini. Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Bianco prodotti in 3 ettari vitati di proprietà e Gewürztraminer, Kerner e Riesling con uve provenienti da ulteriori tre ettari, secondo la consuetudine del conferimento , posizionati ad Appiano (traminer) ed a Bressanone nella valle dell’Isar (Kerner, Riesling).

La ricerca dei terreni maggiormente vocati per i singoli vitigni.

Andrea racconta circa il microclima unico, relativamente mite, con protezione dei vigneti dal freddo alpino in in ambiente ben aerato (uve sane) e soleggiato (maturazioni ideali). Ma è la cantina, completamente interrata con piccoli spazi con una produzione limitata a circa 37.000 bottiglie annue, ha ricordare la semplice linearità che si ritrova nella misurata essenzialità dei vini prodotti.

Andrea è di poche parole e mi invita all’assaggio: ”il piacere di bere un vino collegato all’emozione del momento nel quale si degusta. Non parole ma sorsi per capire da dove proviene, l’aria che respira, l’affinamento e la filosofia di produzione”.

  • Pinot Bianco 2014. Circa un terzo dell’intera produzione. Giallo paglierino con lampi di brillantezza. Al naso un primo impatto floreale lascia salire note fruttate fresche con prevalenza pera matura e susina. Al palato fresco e sapido con nota minerale che accompagna una media persistenza. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente.
  • Sauvignon Blanc 2014. Altro vino di punta aziendale (circa 10.000 bottiglie ). Devo dire che non mi ha entusiasmato. L’ho trovato ancora da affinare per qualche mese. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente.
  • Sauvignon Blanc 2014, proveniente da un vigneto particolare nella zona di Colterenzio. Altra cosa, altra dimensione. Il Sauvignon Blanc dell’Alto Adige. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente.
  • Pinot Bianco 2013. Vendemmia migliore ed un anno di affinamento in più per la differenza. Colore paglierino molto luminoso, Naso complesso con i secondari ben equilibrati, Sorso fresco e sapido tipico del Pinot Bianco. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente
  • Pinot Grigio 2013. Piccola produzione, solo 4.000 bott. Giallo paglierino luminoso. Naso intenso e complesso su note floreali e fruttate. Al palato equilibrato e media persistenza. VotoDiverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente
  • Gewürztraminer 2013. Interessante il vigneto di produzione sopra Appiano. Colore paglierino “vivo”. Naso che viene avvolto con eleganza dai fruttati di pesca e anice stellato. Al palato caldo con freschezza e sapidità in equilibrio. Buona persistenza e ritorni fruttati piacevoli. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente
  • Pinot Bianco in barriques. Fragranze di agrumi, biancospino “appoggiati” su di un letto di vaniglia in evoluzione. Al palato bocca affillata, pulita e coerente con i retro nasali. Ancora in evoluzione. Voto Diverso: un pensiero nel quale credo smisuratamente

Lahnhof, una piccola realtà nascosta tra i vigneti della Bassa Atesina. Uno dei tanti Masi che raccontano storie e confermano tradizioni.

Saluto Andrea con un arrivederci. Mi risponde con “ci vedremo presto in Toscana”. Ho un presentimento, chissà.

Urano Cupisti