Podium e Serra Fiorese targati 2001

L’occasione, una cena con l’inossidabile Daria Garofoli, era quanto meno propizia: misurare la stoffa del verdicchio sul lungo periodo. Protagoniste due delle etichette che hanno portato alla ribalta internazionale quest’uva dal DNA tutto marchigiano. Due pari età certo non più giovanissimi, il Podium 2001 ed il fratello “pseudo-maggiore”, la Riserva Serra Fiorese anch’essa 2001, per due interpretazioni diverse del vitigno; tutto in acciaio la prima (Podium), con l’ausilio del legno la seconda (Serra Fiorese). Un incontro/scontro senza ne vincitori che vinti, al contrario un pareggio che dimostra il “pedigree” nobile di questo vitigno quando lavorato ad alti livelli.

Ecco il match, minuto per minuto.

Derby in casa Garofoli tra due Verdicchio “Senior”LA VISTA

Podium ha colore paglierino in cui i riflessi dorati, pur netti, non danno presagio di stanchezza.

Serra Fiorese ha un colore dorato carico, eppur vivo e brillante.

IL NASO

Podium parte piano, quasi in punta di piedi, inizialmente basso ma non ridotto. Bastano però pochi minuti per risvegliarlo dal lungo torpore e cogliere note minerali, idrocarburiche e di fiori bianchi sempre più nette ed ammalianti.

Serra Fiorese piazza subito uno scatto bruciante. Le nuance fumé ancora segnano l’olfatto, spose a frutti tropicali, tacce mielate, agrumi. È pur vero che si perde un po’ l’identità varietale ma la cifra stilistica dell’olfatto e notevole.

LA BOCCA

Podium è ancor oggi vibrante, fresco, reattivo, non esageratamente grasso, anzi quasi sottile. Il suo allungo non mostra cenni di affaticamento; difficile intuirne l’avanzata età.

Serra Fiorese è suntuoso, grasso, quasi glicerico ma non tutt’altro che stucchevole. Parte alto in centro-bocca e non cede in persistenza, con voce ad alto volume assolutamente intonata.

FINALE DI GARA

Un pareggio, ricco di gol ed emozioni, in una partita giocata alla grande da entrambi i contendenti.

CHIOSA CONCLUSIVA

Se tutti i verdicchio, ad una dozzina d’anni dalla vendemmia, son così forse abbiamo trovato il modo di bere bianchi longevi spendendo veramente poco e senza dover varcare le Alpi.

 

PS: le bottiglie provenivano dalla cantina “privata” Garofoli e da quella “medicea” dell’Osteria di San Piero, a San Piero a Sieve (Firenze)

 

Testi e foto: Daniele Bartolozzi