Pandemia atto III. Lockdown a casa. Le aziende mandano campioni. Li assaggio, li degusto e ne parlo. Fattoria dei Barbitanta cultura enoica.

Cosa mi è mancata durante gli assaggi in solitaria, nella mia cantina, dei prodotti della Fattoria dei Barbi? La presenza di Stefano Cinelli Colombini.

Le sue descrizioni, storie e ricordi legate ad ogni vendemmia, brunelli e riserve. Il confronto ad ogni “volteggio” nei bevanti. Le articolazioni nel districare le complessità olfattive, le dinamiche gustative, le ricognizioni necessarie dei valori dei cru e del loro habitat.

Stefano Cinelli Colombini

Mi manca quell’accoglienza unica, nobile e aristocratica, colma di così tanta cultura enoica. E perché no, lo ammetto, i tentativi di incastrarlo in qualsivoglia momento della degustazione.

«Seguo ancor oggi le indicazioni illuminate di mio nonno Giovanni. Dirigere ed innovare con eguale attaccamento alla tradizione e gusto per la modernità, disincantata ironia e spirito di iniziativa, tenacia e sconfinato amore per il territorio. Sai cosa c’era scritto sul suo biglietto da visita? “contadino, vignaiolo, cantiniere/allevatore di porci, salumiere/avvocato”».

Così mi disse la prima volta che lo conobbi. Così si presentò come ultimo discendente, attivo in azienda, che vede i Colombini legati a queste terre da più di sei secoli; un tempo molto lungo in cui la famiglia ha sempre difeso le tradizioni e i valori della cultura Montalcinese, il cui ultimo e più prezioso frutto è il Brunello.

Alcuni numeri aziendali

Le proprietà si estendono su 350 ettari di campi e vigne nella Toscana meridionale, a Montalcino, Scansano e in ChiantiDal 1892 producono Brunello e furono i primi ad esportarlo in Europa, America e Asia.

Attualmente la produzione è di circa 800.000 bottiglie, di cui più di 200.000 di Brunello. I 66 ettari di vigna a Brunello hanno una densità media di circa 5.000 piante, e producono in media meno di 1.5 kg di uva per vite; da ogni pianta, quindi, si ricava solo poco più di una bottiglia di vino.

Fattoria dei Barbi

La cantina dei Barbi con le sue 300 botti in legno e le migliaia di bottiglie di Brunello in affinamento, è aperta al pubblico da oltre 50 anni. Oltre un milione e mezzo di amanti del buon vino hanno visitato le sue sale, alcune semi-nascoste, ammirando tra l’altro la collezione di bottiglie che va dal 1870 ai giorni nostri, testimonianza di una continuità che la rende unica in Italia.

Senza dimenticare il Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello voluto, con caparbietà, da Stefano.

L’unicità del fenomeno Brunello è data dalla somma di alcuni fattori che molti altri vini possono avere, come qualità del prodotto, tecnologia moderna e capacità dei produttori, più altri che solo una manciata di altre terre al mondo hanno, quali prestigio, storia, leggenda”.

Fattoria dei Barbi. Museo del Brunello (foto aziendale)

Oltre 1.000 metri quadrati di oggetti, fotografie, documenti, film tra i quali aggirarsi per scoprire le origini di un mito: il Brunello di Montalcino.

“Il Museo non vuol essere un deposito di utensili agricoli, ma un viaggio all’interno della collettività: si vuole ricostruire, attraverso oggetti di uso quotidiano, il percorso vitale di una generazione ormai perduta”.

E della risommatura ne vogliamo parlare?

Alla Fattoria dei Barbi, dai primi anni del ‘900, ricolmano e cambiano i tappi alle bottiglie di Brunello e di Brunello Riserva custodite nelle proprie Cantine dove riposa una collezione completa datata 1892 e, gratuitamente, svolgono questo servizio anche alle bottiglie dei clienti destinate al lungo invecchiamento.

“La risommatura o ricolmatura è un’operazione necessaria per permettere al Brunello di invecchiare al meglio. Col passare del tempo infatti le bottiglie piano piano scolmano: il tappo di sughero perde elasticità e coesione, e non aderisce più perfettamente al vetro: è quindi necessario riportare il vino al livello giusto e cambiare il tappo”. Ricorda sempre Stefano Cinelli Colombini ad “ogni levar di tappo”.

Fattoria dei Barbi. La cantina (foto aziendale)

Non solo. Alla Fattoria dei Barbi questo è un rito con tanto di cerimoniale che solitamente ha luogo, alla Fattoria, nel mese di Novembre con un week-end di “festa”. Sarà possibile portare i propri Brunelli da risommare – purché abbiano oltre vent’anni – e assistere alla risommatura effettuata in pubblico dal Maestro Cantiniere, che illustrerà tutti i passaggi necessari.

Torniamo al “Benvenuto Brunello 2021”

Questi i tre vini mandati da Stefano per valutare le vendemmie 2016 e 2015.

– Brunello di Montalcino Docg 2016. È il rosso più importante, che viene prodotto da oltre un secolo. Nella cantina della Fattoria dei Barbi si può vedere una collezione di migliaia di bottiglie di Brunello, a iniziare dalla vendemmia 1892.

Note aziendali. Uve Sangiovese 100%. Terreno: galestro alberese. Altitudine: da 300 a 500 m slm. Età media delle viti: 15 – 20 anni. Esposizione: Sud. Sistema di allevamento: Cortina semplice. Ceppi per ettaro: 5.000. Resa per ettaro in quintali: 65.

Fattoria dei Barbi 2016

Andamento stagionale 2016. Nel 2016 abbiamo avuto una primavera molto piovosa che ha colmato le falde e assicurato un’abbondante quantità di acqua, seguita da un’estate temperata e poi da un autunno molto caldo di giorno e fresco di notte. Questo ha permesso una maturazione fenolica perfetta e reso le uve molto ricche di acidità, colore e profumi. Il Brunello 2016 ha una grande abbondanza di aromi franchi, netti, fragranti, e una spalla acida forte, garanzia di un lungo invecchiamento.

I colori sono intensi e vivaci, le basse temperature hanno evitato ogni concentrazione e un contenuto alcolico troppo alto. Nelle vendemmie migliori il Brunello può mostrare sostanzialmente due tipologie: quella “potente” tipica dei vini impressionanti e subito pronti del 1925, 1964, 1997 o 2010, e quella “elegante” del 1931, 1957, 1975 o 2016, che è di una complessità affascinante, meno alcolica ma più adatta sia a grandi evoluzioni che al lunghissimo invecchiamento.

Sono le due facce di un grande territorio da vino, due modi di essere del Brunello che si sono alternati in tutta la sua lunghissima storia; la piovosità, la temperatura e i mille fattori del clima sono spesso diversi e ci offrono sfumature che a grandi linee sono ricorrenti. La vendemmia è iniziata il 20 settembre e terminata il 9 ottobre.

Vinificazione e Affinamento. Le uve pigio-diraspate hanno subito un repentino abbattimento di temperatura fino a 16°C, in ambiente protetto di CO2. Questo processo di raffreddamento della buccia dell’uva permette di ottenere una maggiore estrazione del contenuto in antociani e polifenoli. La normale fermentazione alcolica è durata per circa 16/17 giorni ad una temperatura controllata di 27°- 28°C. Alla svinatura è seguita la fermentazione malolattica e successivamente il vino è stato riposto in legni di media piccola capacità (2.25 hl – 15 hl) a cui è seguito il passaggio in botti a capacità superiore. Elevato in botti di piccola e media capacità per almeno 2 anni con successivo passaggio in botti a capacità superiore. Affinamento: in bottiglia per un minimo di 4 mesi.

Il mio assaggio. Da sempre uno dei cavalli di razza dei Barbi. In questa versione ritrovo il Brunello essenziale elevato alla potenza con una struttura tannica che garantisce longevità come non mai. I bagliori di rubino denotano giovinezza, Esordio olfattivo imponente dove i secondari aprono ad un ventaglio di spezie, erbe officinali, tabacco trascinando con loro le sensazioni di more di rovo. Sorso elegantissimo, denso ed avvolgente. Eccellente, voto 94/100

Fattoria dei Barbi Vigna Fiore 2016

– Brunello di Montalcino “Vigna del Fiore” Docg 2016. Viene prodotto esclusivamente dalle viti del Podere Il Fiore, poco più di cinque ettari e mezzo di vigna per 300 Hl di vino all’anno. Nelle annate eccezionali (come questa 2016), solo il terzo migliore viene usato per produrrlo.

Note aziendali. Uve Sangiovese 100%. Terreno: galestro e alberese nella parte più alta del vigneto. Altitudine: 350 m slm. Età media: 22 anni. Esposizione: Sud – Sud Ovest. Sistema di allevamento: Cortina semplice. Ceppi per ettaro: 4.130. Resa per ettaro in quintali: 55.

Vinificazione e Affinamento. Le uve pigio-diraspate, in base all’andamento stagionale dell’annata vendemmiale, possono essere trattate con tecnica di criomacerazione, un processo di raffreddamento delle bacche che permette di ottenere una maggiore estrazione del contenuto in antociani e polifenoli. La normale fermentazione alcolica dura circa 16/19 giorni a una temperatura controllata di 27°- 28° C.

Alla svinatura segue la fermentazione malolattica. Il Brunello Vigna del Fiore viene elevato in botti di piccola e media capacità per almeno 2 anni con successivo passaggio in botti a capacità superiore. Affinamento: in bottiglia per un minimo di 4 mesi.

Il mio assaggio. Una sensazionale interpretazione del Brunello. Figlia sicuramente di una annata eccelsa, al top, che Stefano e il suo valente staff hanno saputo leggere con valente maestria. Intenso e luminoso. Scenario olfattivo che definirei “boschivo”. Bacche rosse, violette, more di rovo, mirtilli. Emergono nel finale le scie speziate e le venature di tabacco. Al palato articolato e complesso con un finale praticamente interminabile. Tannini mirabilmente compatti. Eccellente, 96/100.

Fattoria dei Barbi 2015

– Brunello di Montalcino Docg Riserva 2015. Nella Riserva tutto è straordinario ma nulla è eccessivo: è un Brunello che rispetta il carattere di eleganza tipico della Fattoria dei Barbi, dimostrandosi allo stesso tempo vino di grande potenza. È una selezione fatta fra le botti migliori ed è prodotto solo nelle vendemmie ottime come questa 2015, l’invecchiamento è di cinque anni di cui tre in botte: l’affinamento in bottiglia è di almeno sei mesi.

Note aziendali. Uve Sangiovese 100%. Terreno: galestro. Altitudine: 400 m slm. Età media delle viti: 20 anni. Esposizione: Sud Est. Sistema di allevamento: Cortina semplice. Ceppi per ettaro: 5.000. Resa per ettaro in quintali: 60.

Andamento stagionale 2015. L’andamento climatico 2015 è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l’accumulo di importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della media stagionale con forte carenza di piogge.

Dopo Ferragosto la situazione si è nuovamente modificata con provvidenziali precipitazioni e il conseguente abbassamento delle temperature, che hanno ristabilito le condizioni ideali per il prosieguo del ciclo vegetativo della vite. In settembre la temperatura mite durante il giorno e fresca nelle ore notturne ha contribuito ad una maturazione regolare ed equilibrata che ha permesso il raggiungimento di un perfetto equilibrio fra zuccheri ed acidità. La vendemmia è iniziata il 28 settembre e terminata il 7 ottobre.

Vinificazione e Affinamento. Le uve pigio-diraspate hanno subito un repentino abbattimento di temperature fino a 16°C, in ambiente protetto di CO2. Questo processo di raffreddamento della buccia dell’uva permette di ottenere una maggiore estrazione del contenuto in antociani e polifenoli. La normale fermentazione alcolica è durata per circa 16/17 giorni a una temperatura controllata di 27°-28°C. Alla svinatura è seguita la fermentazione malolattica e successivamente 
il vino èstato riposto in legni di media-piccola capacità(2.25 hl –15 hl) a cui èseguito il passaggio in botti a capacitàsuperiore. Il Brunello Riserva viene elevato in legno per almeno tre anni ed affinato in bottiglia per un minimo di 6 mesi.

Il mio assaggio. Promesse mantenute per la Riserva 2015, quella della rinascita. Compatto e concentrato. Ha danzato nel bevante lasciando tracce evidenti di consistenza. All’olfatto un panorama complesso che, partendo dal floreale con rose appassite e viole mammole, proseguendo su toni fruttati anch’essi molto boschivi, aggiungendo tracce di prugne per poi aprirsi agli speziati con forti vibrazioni. Eleganza e potenza al palato con tannini poderosi e dinamici. Eccellente, 95/100

Fattoria dei Barbi. Vigneti

Dalla rotonda prima di entrare nel borgo antico di Montalcino, prendere la terza uscita, quella che scende su di un crinale boschivo verso la Chiesa di Sant’Antimo. Percorsi circa 4 Km, una strada bianca sulla sinistra, vi porterà alla Fattoria dei Barbi. Lì troverete Stefano Cinelli Colombini e il suo valente staff ad attendervi. Inizierà così un percorso nella Storia del Brunello di Montalcino. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 18 aprile 2021

Fattoria dei Barbi
Località Podernovi, 170
Montalcino (Si)
Tel: 0577 841111

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www.fattoriadeibarbi.it