Szent Donát Birtok. Gli assaggi

Lockdown a casa. La decisione di aprire bottiglie dalla mia cantina frutto di visite nel tempo. Le assaggio, le degusto e ne parlo.

Szent Donát Birtok. Quei vini del lago Balaton

Classificazioni “impossibili da capire”. In parte simili a quelle austriache, in parte retaggio imposto dal decaduto “regime collettivistico” dove produrre, produrre era l’ordine superiore.

Mi ritrovo davanti due bottiglie di quel produttore conosciuto a Lucca durante l’Anteprima vini della Costa Toscana di alcuni anni fa e visitato nel mio Tour in Ungheria nel 2018: Tamás Kovács. Vedi Corriere del Vino del 30 ottobre 2018: https://corrieredelvino.it/degustazioni/ungheria-non-solo-tokaj/

Scrissi in quel contesto: “Ubicazione perfetta. Sopra una collina a terrazza, la cantina a piano terra e al primo piano il Bistrot Giallo, un raffinato ristorante vista lago con una cucina basata sulla freschezza delle materie prime e la regionalità di queste. Le spezie e i prodotti dell’orto compiono i miracoli nei piatti.

Szent Donát Birtok. Con Tamás Kovács

Mi è venuto incontro uno dei titolari, il giovane Tamás Kovács, che dopo i saluti di presentazione mi ha condotto su e giù per le vigne con un fuoristrada, anche in pendenze da brivido”.

Il Lago Balaton è una zona senza tempo in cui l’uomo ha vissuto e tutt’ora vive in armonia con la natura. “Viviamo e lavoriamo nella tenuta per cercare di trasmettere questa esperienza, che risale all’antica Pannonia romana, a tutti i nostri clienti e visitatori”. Il pensiero di Tamás.

La tenuta, in ungherese birtok, è dedicata a San Donato, il Santo Patrono dei vigneti di Csopak, la linda cittadina “turistica” sulla sponda nord del lago. Santo venerato dai contadini per preservare i vigneti “da qualsiasi tipo di tempesta”. Evidente l’allusione alle “tempeste” causate dagli invasori ottomani e sovietici.

I vitigni della zona: Olaszrizling (riconducibile al Riesling Italico), Furmint,  Kéfrankos, Kadarkae gli internazionali Cabernet, Merlot, Sauvignon Blanc.

Le due bottiglie?

Csopak Hegybor 2017, Olaszrizling 100%. Csopak per il comune, Hegybor il vigneto, Olaszrizling il vitigno a bacca bianca. Fermentazione in contenitori di acciaio, successivamente travasato e mantenuto sulle fecce fini per 6 mesi. L’affinamento avviene in vasche di acciaio per 8-10 mesi e in bottiglia per altri 6 mesi o più.

Dalla terrazza del bistrot

Un vino che si distingue per i toni fruttati, sin dal naso. Al palato condensa bene le due anime dei terreni di Csopak: le terre bianche e le terre rosse, che danno vini fini, eleganti, ma di carattere.

Szent Donat parcella 0131 2016 szüretlen, Olaszrizling 100%.  Stesso procedimento del precedente. La differenza è nei vigneti. L’aroma è centrato sul frutto della passione, mango, pesca. A seguire una piacevole salinità e un carattere Csopaki corposo. Tanto per rimarcare il terroir.

La dinastia dei Kovacs è nata qui, a Csopak e da sempre produce vino. Tamás ne continua la tradizione attento all’evoluzione nei paesi “importanti” come Francia e Italia. E la qualità ci guadagna. Chapeau!

Urano Cupisti

Vini assaggiati il 5 marzo 2021

Szent Donat Birtok
Szitahegyl 28
Csopak (Hu)
Tel:  +36 20/3525560
trezor@szentdonat.hu
www.stdonat.hu