Cesarini Sforza Noir Nature 1673. Quando i campioni arrivano a casa per l’assaggio.

Ancora una volta il mio gruppo scelto per l’assaggio di un campione “speciale”, uno di quei spumanti che provengono da una zona particolare, di montagna (terreni posti tra i 500-600 metri s.l.m), la Val di Cembra, un po’ defilata rispetto ad altre dell’area del Trento Doc.

Uno spumante che l’Azienda Cesarini Sforza ha prodotto per venire incontro alle sempre più richieste di un pubblico amante del secco, anche estremo, rappresentato da prodotti con residui zuccherini max 3 g/l o meglio 0 g/l, gli exta-brut e nature.

Un cenno su Cesarini Sforza. Raccogliendo l’antica eredità dei Cesarini Sforza, nobile famiglia del Principato Vescovile di Trento, Lamberto Cesarini Sforza, nel 1974, fondò, assieme ad un ristretto gruppo di amici, l’omonima azienda vinicola con l’obiettivo di produrre spumanti di alta qualità “che sapessero imporsi non solo tra i produttori trentini, ma anche sulla scena nazionale e internazionale”. Pose le basi della crescita e sviluppo di questa realtà che, nel 1986, produsse la prima Riserva Aquila Reale utilizzando solo uve Chardonnay coltivate sopra i 500 m.

Val di Cembra

Vigneti e territorio di un mosaico comprendente le zone maggiormente vocate. Val di Cembra, Meano, Cortesano, Sorni, Pressano, Besagno.

Obiettivo: spumante Metodo Classico prodotto con sole uve trentine.

Dal 2001 la cantina fa parte del Gruppo Lavis, una delle più importanti realtà vitivinicole italiane, recentemente confluita nel gigante Cavit.

Cesarini Sforza, Metodo Classico Trento DOC  Noir Nature 1673

Il campione mi è arrivato con un allegato descrittivo che lo ha presentato così:

Cesarini Sforza

“Solamente poche zone al mondo hanno la capacità di produrre uve adatte alla realizzazione di una base spumante. È infatti necessario che le caratteristiche pedo-climatiche raggiungano alcuni, ma fondamentali equilibri che consentano all’uva di maturare mantenendo caratteristiche per nulla scontate.

Acidità, freschezza, salinità, e una corretta maturazione con bassi accumuli zuccherini solo la base per la realizzazione di un progetto metodo classico. In questo contesto ancor più rara la possibilità di incrociare zone adatte alla produzione di metodo classico da uva Pinot nero. Ed è qui, che attraverso 1673 Noir, la Valle di Cembra dimostra tutta la sua capacità e vocazione. Un metodo classico fatto di solo Pinot Nero e proposto nella versione non dosata per viverne l’essenza più pura, quella del Noir Nature appunto”.

Cesarini Sforza. Il campione assaggiato

Non nascondo che una descrizione così particolareggiata abbia incuriosito e non poco.

Soffermiamoci sulla zona di produzione: Alta valle di Cembra. Tipologia di allevamento  Guyot, pergola trentina. Vigneti  esposti a Sud-est; 500-600 m s.l.m. su terreno franco-sabbioso, sciolto, ricco in porfido.

Di conseguenza l’aspettativa all’assaggio non poteva che muoversi su sentori di frutti di bosco, ribes rosso, pepe, boulangerie che cede il passo all’iniziare della patisserie. Al palato un sorso profondo, pieno, ammandorlato, sapido e piena corrispondenza con l’olfatto.

Cenni sulla vinificazione partendo dalla vigna

“Le uve vengono raccolte manualmente in piccoli contenitori nella prima decade di settembre e pressate intere nella marmonier. Le diverse selezioni di Pinot nero affinano sui propri lieviti ed in parte svolgono la fermentazione malolattica. In tarda primavera si realizza la cuvée, momento straordinariamente importante per qualità del metodo classico.

Prima dell’estate con il tiraggio inizia il lungo percorso in bottiglia nel quale, oltre alla seconda fermentazione, i lieviti accompagneranno lo spumante per almeno 48 mesi verso il momento di sboccatura per poi riposare in cantina altri 3 mesi prima della commercializzazione”.

Cesarini Sforza. La contro-etichetta

La vendemmia riportata è la 2015, leggo nella contro-etichetta: sboccatura 2020. Ne deduco 12 mesi di preparazione per la rifermentazione in bottiglia e permanenza sui lieviti per 48 mesi. Infine il campione è arrivato con una permanenza in bottiglia di altri 12 mesi.

La degustazione

Finalmente in possesso di tutti gli elementi per saggiare questo Noir Nature 1673.

Queste le mie conclusioni: “La mano del vinificatore è di stampo classico. Il pinot noir si fa sentire mettendo in risalto la nervosità di questo micro-terroir  settentrionale (l’Alta Val di Cembra). Il perlage finissimo accarezza il palato ben modulato.

Si può sostenere che l’assaggio sostiene il terroir di provenienza e l’identità del Pinot Noir trentino. Riassaggiato dopo circa trenta minuti, lasciato respirare, mi ha convinto di più. Lo definirei uno spumante preciso, ‘maniacale’. Un Trento Doc diverso, Eccellente, voto 94/100.

Sbagliamo quando crediamo che solo nel “piccolo” si possono trovare emozioni. Questo Cesarini Sforza Noir Nature 1673, vendemmia 2015, è la riprova di una coerenza nel tempo sostenuta da un rigore professionale senza eguali. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggio effettuato il 16 dicembre 2021

Cesarini Sforza
Via Stella, 9,
Trento TN
Tel: 0461 382200

info@cesarinisforza.com

www.cesarinisforza.it