Quando i campioni arrivano a domicilio: Alabastro dell’Azienda Gabe. Una storia nuova, nuovissima, iniziata a scrivere da Gabriella Benedetta Vettoretti in quell’area rappresentata dalla Docg Conegliano-Valdobbiadene.
Non si chiede mai l’età ad una Signora e nella chiacchierata epistolare seguita, mi sono ben guardato dal farlo ma, andando a rileggere la storia precedente di Gabriella, ho trovato il nesso di questa avventura nelle sue stesse affermazioni: «Sensazioni nuove per me perché prima ho fatto crescere piano piano e negli anni l’azienda di famiglia portandola ai vertici dell’eccellenza. Ora sono partita in accelerazione ed il momento di mercato non è dei migliori, ma non mollo».

«GABE sono io, Gabriella Benedetta Vettoretti, nata tra le colline del Cartizze, da una famiglia di viticoltori e conferitori. La mia vita e il mio percorso professionale sono sempre stati indissolubilmente legati al vino.
Dopo quella esperienza, durata molti anni ho deciso di intraprendere un nuovo percorso professionale, mettendo a disposizione anche di altre cantine e del cliente finale, le mie conoscenze e esperienze, concretizzando la mia visione del mondo del vino. Una visione in cui il Conegliano Valdobbiadene DOCG è ancora centrale, ma che include anche nuovi orizzonti, con nuove terre, persone e prodotti. Per questo GABE ha due anime: le TENUTE e le SELEZIONI». Chapeau!
L’Azienda Gabe
Crevada di San Pietro di Feletto in provincia di Treviso. Qui, nel cuore del Conegliano Valdobbiadene DOCG troviamo l’azienda GABE.
Rilevata una cantina (disastrata) ed avviato il progetto con investimenti cospicui. Il risultato è una linea di spumanti che guarda alla tradizione, intesa come rispetto degli alti standard qualitativi dei disciplinari di produzione, della terra dove nasce e delle caratteristiche dell’uva da cui deriva. Ma è anche una linea di spumanti proiettata verso il futuro, verso un modo nuovo di presentarsi e di parlare di Prosecco.

«Il territorio mi aiuta con i suoli argillosi, poveri in calcare e tendenti all’acido che favoriscono l’assorbimento dei microelementi. E poi la zona di Cartizze area dal suolo ad alto contenuto di calcare di colore giallastro. Qui nascono vini che presentano sentori di fiori bianchi, pesca, pera e mandorla, di grande spessore aromatico ed organolettico, con retrogusto leggermente amaro».
L’assaggio
Ed ecco un campione di Cartizze, l’espressione più raffinata del Valdobbiadene Docg, arrivato al mio domicilio per essere sottoposto all’analisi sensoriale e raccontarlo. Accompagnato da una scheda aziendale che recita così:

“Roccia calcarea, fragile e difficile da lavorare, il colore dell’alabastro ricorda il pallore delle carnagioni delle nobil donne del passato, ma anche il colore dell’argilla, sedimento di cui è ricca l’area del Cartizze. Per molti artisti l’alabastro rappresenta l’immagine della raffinatezza. Cartizze il pentagono d’oro. Le radici sono profonde, ma limitate dalla roccia calcarea compatta, che permette una dotazione idrica media.

Vitigno: Glera. Vinificazione e affinamento: fermentazione con lieviti selezionati, sosta sulle fecce fini per almeno 3 mesi. Dosaggio zuccherino: 12 g/l. Metodo charmat bianco. Note organolettiche: profumo complesso e fine, sorso aromatico, morbido e rotondo”.
Il mio giudizio: un Cartizze diverso con quel dosaggio molto basso, al limite della classificazione extra-dry. Da renderlo uno spumante abbinabile oltre i desserts. Morbide sensazioni olfattive di frutta matura contrassegnata da una piacevole nota di cedro. Equilibrato, elegante e di corpo al palato con finale lungo e pieno di morbidezza. Eccellente, voto 91/100.
Spumante che esce dagli schemi, giocando con il colore e pensato a chi li beve e degusta. Perché i Prosecchi non sono tutti uguali. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggio effettuato il 15 febbraio 2025
Tenute GABE
Via Po 10 – San Pietro di Feletto (TV)
Tel 0423 077874