Champagne Louis Roederer. A riposo in cantina in attesa del "remueur"

Nasce nel 1776. Dubois Pére & fils oggi nota Maison tra le più importanti e conosciute al mondo. È nel 1833 che Louis Roederer decide, dopo averla ereditata, di rinominarla con il suo nome e di diffondere i suoi prodotti in tutto il mondo e soprattutto in Russia.

In breve tempo le bottiglie di champagne spedite in Russia e nella corte degli Zar raggiungono numeri impressionanti pari al 30% circa della produzione della Maison.

Gli Champagne Louis Roederer vennero apprezzati fortemente dallo Zar, a tal punto che Alessandro II, vittima di molti attentati alla sua vita, commissionò uno champagne fuori dal comune, che doveva avere una bottiglia dal fondo piatto, per il timore che qualche servitore potesse nascondere nell’incavo un mezzo per ucciderlo.

Zar Alessandro II

Louis Roederer II creò quindi la prima “cuveé de prestige” Cristal Roederer, con una bottiglia rigorosamente fatta di cristallo e dal fondo piatto. Oggi la bottiglia non è più di cristallo ma in vetro di altissima qualità.

La continuità della famiglia alla guida della Maison, unita alla capacità di produrre champagne con uve provenienti per la quasi totalità dai propri vigneti, costituisce una delle caratteristiche fondamentali di questa Maison e del suo successo.

Oggi la casa Roederer possiede 240 ettari di vigneti, ben riparti tra la Montagne de Reims, la Vallée de la Marne e la Cote des Blancs, garantendo le diverse caratteristiche di corpo, di struttura, di bouquet, di eleganza, di finezza indispensabili per ottenere uno champagne perfettamente equilibrato.

La degustazione

A pranzo con lo Zar di Russia Alessandro II nei Romanov.

In epoca lontana gli Stati erano governati da potenti famiglie imperiali e nella Russia della metà 1800, lo Zar Alessandro II mi invita nella sua dimora per degustare uno Champagne sconosciuto al mondo intero.

Incredibile, impensabile, descrivere lo scenario che si apre davanti ai miei occhi sorpresi, stupiti nel vedere una tavola talmente ricca e sontuosa in cui, al centro, domina una glacette in argento, in cesello lo stemma dei Romanov ed al suo interno una bottiglia quasi nascosta, quasi segreta e di fronte a noi due calici.

Lo Zar accenna l’apertura alla servitù della bottiglia: Cristal 2000.

Cristal 2000 Louis Roederer

Interessante la sua regale presentazione, infatti Alessandro II con un’intima confidenza, svela il segreto della produzione del Cristal 2000 commissionato all’azienda Louis Roederer e che diverrà nel tempo una delle bottiglie più osannate ed apprezzate al mondo.

Avverto un brivido quando lo Zar con aria sicura ed autoritaria mi chiede un parere. Alzo il calice, osservo il suo contenuto e le parole escono dalla mia bocca in ispirata ed armonica sequenza.

Al color giallo paglierino dorato con riflessi leggermente ambrati, il perlage risulta fine con catenelle continue.

L’attacco al naso presenta un bouquet molto ampio, accompagnato da canditi, fiori gialli, frutta secca, tostata ed un’importante nota fumé che ricorda foglie fini di pregiato tabacco.

Al palato risulta cremoso, avvolgente, succoso e si ripetono e si rivivono tutte quelle percezioni olfattive legate ai frutti tropicali maturi, alle spezie di epoche antiche con una chiusura lunghissima.

È arrivato il momento nel quale devo esprimere il giudizio che mi è stato chiesto e con allegro stupore, sbalordimento ed ammirazione, ho la certezza di aver bevuto con una delle figure storiche più controverse della storia russa, uno Champagne che era, è e rimarrà un’icona di inestimabile bellezza gustativa. VOTO 96/100

Emiliano Penco