L’incantato mondo del Sautèrnes
Ancora Sautèrnes, ancora un Balzac. Mi ritrovo insieme ad alcuni amici Whine Lovers nel distretto delle Graves, sul lato sinistro del fiume Le Ciron, la causa di tutto.
La vendemmia fu ritardata e le uve attaccate dalla muffa nobile.
Possiamo raccontare tutte le storie, leggende che vogliamo ma tutte, proprio tutte, terminano con quella frase. Ed è proprio così. Da questi brutti chicchi ammuffiti si ricava un nettare divino.
Le Ciron, quel corso d’acqua che divide il Comune di Barsac dal Comune di Preignac, dopo pochi chilometri confluisce nella Garonne. In tutta l’area composta da 5 Comuni (Barsac, Preignac, Bommes, Fargues e Sauternes) crea condizioni mesoclimatiche molto particolari. Al mattino i vigneti sono invasi da nebbie molto basse che nel primo pomeriggio svaniscono e il sole, nel suo asciugare, favorisce la muffa “nobile”: La Botrytis Cinerea. Questa perfora gli acini di Sauvignon Blanc, Semillon e i meno noti Muscadelle facendo sì che il 50% dell’acqua evapori concentrando il succo e aumentando il residuo zuccherino.
Nel peregrinare nelle Graves e più precisamente nell’area vasta del Sautèrnes ci è capitato di visitare un piccolo produttore conosciuto al Vinnatur di Genova nel Febbraio di quest’anno. Conduzione biologica molto attenta che porta Fabien Pascaud, questo il suo nome, ad affermare che “il suo sautèrnes è il frutto che la terra di per sé dona ad ogni annata. Il vino come condivisione di istanti di piacere”.
Chateau Pascaud-Villefranche, 6 ettari condotti da Fabien che ne è l’agronomo e l’enologo aiutato dal fratello Thomas e dall’attento sguardo dell’anziano padre. Qualche aiuto durante il lungo periodo della vendemmia per una produzione totale di circa 7.000 bottiglie. Questi i numeri aziendali.
Mi faccio raccontare un po’ di storia. Il lavoro su vecchie vigne di Sauvignon Blanc, Semillon e un poco di Muscadelle, il delizioso risultato centenario di ben 4 generazioni e infine, nel 1995 la decisione di abolire fertilizzanti e pesticidi e lasciare alla natura di donare il miglior frutto.
È di poche parole Fabien ed arriva immediatamente al cuore. L’impressione di trovarci di fronte ad una persona mite e gentile è la prima cosa che ci ha colpito. Pensavamo infastidito dal ritardo accumulato nelle precedenti visite del giorno e lui a ringraziarci per essere venuti fin nel Barsac, fino a rue Pernau difficile da trovare.
Senza persone come voi che raccontano il vino, che incuriosiscono gli appassionati che poi diventano clienti e arrivano fin qui a comprarlo, come farei?
In effetti arrivare da Fabien Pascaud non è facile; non perché lontano dai centri più accessibili ma perché soffre di una dislocazione isolata, poco segnalata. Ma vale la pena trovarlo ed arrivarci.
Fantastico il suo caveau dove nasconde il tesoro delle annate eccellenti, dove si accede da un montacarichi rudimentale. E muovendoti nella luce tenue scopri il perché di così tanta eleganza e piacere unico che rilasciano i suoi vini.
La visita allo Chateau Pascaud-Villefranche è stata una circostanza che ci ha fatto scoprire un piccolo produttore, poco frequentato. Sorpresa preannunciata nel breve assaggio a Genova; soddisfazione nel riassaggiarli e poterne parlare agli altri.
Chateau Pascaud-Villefranche 2014. Il sautèrnes giovane dal colore oro tenue, brillante, con evidenti profumi di frutta candita e miele e dotato di spiccata acidità che sorregge l’equilibrio del residuo zuccherino. Voto ottimo 87/100
Chateau Pascaud-Villefranche 2010. Oro con sfumature ambrate, viscoso ha un bouquet più sviluppato negli aromatici. Buona acidità, mineralità, glicerine e residuo zuccherino che dona una dolcezza piacevole e non invadente. Ottimo voto 89/100
Chateau Pascaud-Villefranche 2009. Albicocca candita, buccia d’arancia, zafferano, miele per un colore decisamente ambrato. Palato piacevole da sorso dopo sorso. Eccellente Voto 91/100
Chateau Pascaud-Villefranche 2003. Ambra, gira nel calice con evidente difficoltà. Glicerine in abbondanza. Al naso rilascia un bouquet di profumi immenso, sbalorditivo. Al palato perfetto equilibrio con tutte le sue componenti. Persistente non stucchevole. Eccellente 93/100
E alla fine il campione di botte vendemmia 2015, il Sautèrnes che verrà. Un gran bel vino!
Le rotte degli enoturisti passano per altri lidi e spesso trascurano récoltant come Fabien. Ma è proprio in circostanze come queste quando la scoperta di piccoli vigneron può rivelare sorprese. È vero che per noi tutto era stato annunciato al Vinnatur di Genova ma aver calpestato le vigne, la cantina e il caveau di Fabien ha significato aver scoperto una piccola parte di storia del famoso ed incantato mondo del sautèrnes.
Urano Cupisti