Esaltazione del monovitigno, ricerca della tipicità, consapevolezza di un territorio unico

Percorriamo la D245 uscendo da Saint-Èmilion in direzione Nord-Ovest verso la piccolissima cittadina di Pomerol, appena 723 abitanti immersa tra le vigne. Territorio ondulato che crea quelle magie visive dove l’infinito è punteggiato da campanili che sembrano nascere dai vigneti.

Ci troviamo in una enclave dove si producono grandi Vin de Bordeaux. E tutto il loro segreto è racchiuso in quei terreni argillosi dove il Merlot trova il suo ambiente ideale.

Il paese Pomerol si trova sul Cammino di San Giacomo di Campostela ed il suo territorio  è conosciuto fin dalla presenza in queste terre dei Romani. Ha alternato momenti di gloria  ad altrettanti di miseria. Basti pensare al periodo della Guerra dei Cent’Anni. Bisogna attendere il XV e XVI secolo per la rinascita inarrestabile fin ai tempi nostri.

Il territorio del Pomerol si trova sulla Riva destra della Dordogna e ne è influenzato dal microclima che produce questa lenta massa d’acqua proveniente dal Massiccio Centrale.

Le sue fortune? Territorio di limitate proporzioni, terreni uniformi argillosi, prevalenza di un unico vitigno (il Merlot. I Cabernet sono presenti in misura molto ridotta), andamento ondulato che raramente supera i 20 metri s.l.m., posizione che beneficia anche dei venti marini che insinuandosi lungo l’estuario della Gironda raggiungono il Pomerol senza trovare ostacoli.

È il territorio del famoso Château Petrus, simbolo dell’eccellenza del Merlot nel mondo. E i 10 Châteaux presenti non possono che ereditare parte della propria fama dalla presenza di così tanta celebrità, notorietà, risonanza.

La nostra meta è Château Clinet posizionato nella parte più ad ovest del territorio, in quella zona “più alta” chiamata “terrazza di Gunz”. Solo 11 ettari di vigneto, coltivati al 90% con Merlot e il rimanente 10% con i due Cabernet. Rispetto maniacale del territorio riducendo al minimo gli interventi.

Altra caratteristica poco conosciuta che fa di questi terreni la loro unicità è il substrato lavico presente a circa 5 metri di profondità. Oltre esserne la causa di fertilità rappresenta la presenza diffusa di un delicato riscaldamento alle radici, indispensabile per il mantenimento della parte esterna della pianta soggetta alle gelate soprattutto nel periodo primaverile.

Tre i vini prodotti. Uno dedicato all’attuale proprietario Ronan Laborde, appumto Ronan, il secon vin Fleur de Clinet ed infine il prestigioso Château Clinet.

Ci riceve l’Ambasciatrice dello  Château  Madame Emeline Arbeau. Charme francese, ci conduce nella visita della cantina dove è stato facile capire il perché dell’intensità, finezza e eleganza dei vini. Non tutto viene per caso.

Ronan 2012. Bordeaux Aoc. Merlot 100%. Solo acciaio inox per questo vino esempio di finezza ed equilibrio. Naso complesso su note di lamponi e frutti di bosco. Palato attraversato da una elegante vena tannica. Eccellente. Voto 90/100

Fleur de Clinet 2013, le second Vin. Merlot 95%, Cabernet Franc 5%. Le uve provengono anche da vignerons conferitori. Barrique di diversa tostatura e provenienza. Naso intenso e complesso con note speziate avvolgenti. Al palato buona la vena fresco-sapida con trama tannica fine a reggere il perfetto equilibrio. Persistente. Vino eccellente. 90/100

Château Clinet 2013. Merlot 90%, Cabernet Sauvignon 9% e Cabernet Franc 1%. Vendemmia non delle migliore nel Pomerol. Questo assaggio oltre mettere in evidenza la fanciullezza del prodotto non ha raggiunto le alte vette conquistate negli anni precedenti. Pur sempre eccellente ha meritato i 94/100.

La filosofia vincente degli Châteaux del Pomerol? Esaltazione del monovitigno, ricerca della tipicità, attenzione alle tradizioni nella consapevolezza di avere un territorio unico. Ingredienti ai quali Château Clinet si è ispirato confermando i propri successi anno dopo anno.

Urano Cupisti


Nelle foto, dall’alto:

La chiesa di Pomerol tra le vigne di Merlot

M.me Emeline Arbeau, Ambassadeur dello Chateau